MILANO – I giorni di Ademola Lookman diventano, in casa Inter, quelli di Manu Koné. Lo stallo con l’Atalanta per l’attaccante nigeriano ha portato la dirigenza nerazzurra ad approvare un cambio di priorità, se non proprio di rotta. Il centrocampista francese della Roma è molto di più rispetto a una semplice ipotesi di lavoro, portata nei giorni scorsi sulle scrivanie di Marotta e Ausilio – come pure di alcune big inglesi – dal suo entourage. Arrivato in giallorosso la scorsa estate per 18 milioni di euro, Koné per la Roma oggi ne vale 50. Gian Piero Gasperini, consapevole di aver sposato un club in regime di settlement agreement, sa bene che una cessione a cifre tanto importanti sbloccherebbe le varie operazioni in entrata già pianificate per completare l’organico. La prima proposta dell’Inter, attorno ai 40 milioni, rappresenta – più che una base d’asta – un deciso passo verso l’eventuale chiusura, considerato che chi lavora all’affare ritiene scontato un accordo tra le parti a quota 45. Il tutto con il placet di Koné che a Milano andrebbe a prendere 4 milioni per 5 anni e godrebbe della vetrina data dalla Champions League. È il budget che l’Inter aveva stanziato per Lookman, ma anche per un difensore centrale. A furia di aspettare, i due profili più apprezzati in tal senso – De Winter e Leoni – hanno preso altre direzioni: dare muscoli a centrocampo aiuterebbe comunque Cristian Chivu a puntellare una fase difensiva ballerina in alcuni passaggi della scorsa stagione.
Quanto a Lookman, spostarlo al secondo posto nella lista delle urgenze, per i nerazzurri, significherebbe smentire un mese di attesa per qualcosa che ancora non è successo. La virata, comunque, ha una sua logica: nel reparto offensivo Bonny e Pio Esposito sono già considerati due upgrade rispetto a chi c’era prima. Senza Ademola, mancherebbe un giocatore chiave per il passaggio verso il 3-4-2-1, ma qualcuno dei tanti nomi proposti all’Inter nelle scorse settimane – alcuni anche graditi come Nkunku, ma non a sufficienza da far pianificare un investimento per un affare a titolo definitivo – potrebbe anche arrivare con formule più flessibili a fine mercato.
Inter in pressing su Koné: ecco perché
A centrocampo, in compenso, manca un elemento di sostanza, qualcuno più adatto a una mediana a due rispetto a chi c’è ora: Asllani è in partenza, Zielinski (se arriveranno offerte) pure, Calhanoglu non è proprio nella sua comfort zone e su di lui pende la spada di Damocle di un eventuale ritorno di fiamma turco. Frattesi e Mkhitaryan saranno sfruttati anche nelle rotazioni sulla trequarti. Restano Barella e Sucic, ai quali la quantità di Koné darebbe un supporto niente male. È su questi presupposti che partirebbe l’accelerata interista. Che non esclude necessariamente Lookman, per il quale in viale della Liberazione si aspetta sempre (ancora per qualche giorno, ma non all’infinito) che l’Atalanta faccia il prezzo, magari aiutata da qualche colpo in avanti o dal lavoro diplomatico a cui – dopo aver generato il qui pro quo iniziale – sono chiamati gli agenti di Ademola. Nel frattempo, nel gioco di incastri nerazzurri che per completarsi necessita ancora di qualche partenza (Taremi su tutti, oltre al già citato Asllani), al primo posto nella lista della spesa interista finisce Koné, un 2001 in linea anche con le direttive di Oaktree.
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