Una promozione ottenuta in pista

Il fratello Alex aveva sottolineato di non aver mai riscontrato una differenza così evidente tra una moto evoluta e quella dell’anno precedente come nel 2024, eppure nonostante questo gap tra la Ducati GP24 e le GP23 Marc Marquez è riuscito a vincere tre gare nella seconda metà di stagione ad Aragon, a Misano e in Australia.

A quel punto Marc Marquez aveva già messo in cassaforte la promozione nel team ufficiale, la Ducati, infatti, ha siglato con l’otto volte iridato un biennale valido per il 2025 e il 2026 preferendo l’ex Honda a Jorge Martin poi accasatosi in Aprilia.

Luigi Dall’Igna ha commentato così quanto evidenziavano i dati della telemetria delle prime gare del 2024 che lo hanno convinto a puntare su Marc Marquez: “Nelle sue prestazioni c’era qualcosa di importante, ma non spettacolare – le sue parole in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport – c’è voluto un po’ per adattarsi a una moto molto diversa. Era chiaro, però, un potenziale che, sulla nostra moto, poteva renderlo quello che è adesso. Era l’unico con la moto dell’anno precedente che riusciva a stare insieme a piloti con una moto più evoluta”.

Quest’anno Marc Marquez dopo essere incappato in qualche caduta ‘di troppo’ ad Austin, in Spagna e a Silverstone (ininfluente grazie alla bandiera rossa) vanta un filotto di vittorie ancora aperto da cinque weekend consecutivi con Sprint incluse e in questo fine settimana andrà a caccia della prima vittoria in carriera in Austria al Red Bull Ring.