Leggi anche
Nel giugno del 2020, mentre le sale cinematografiche americane riaprivano cautamente dopo i mesi più duri della pandemia, si verificò un evento senza precedenti nella storia del box office statunitense: un cortometraggio girato su Zoom, uno dei software più utilizzati per le videochiamate, della durata di appena 29 minuti e realizzato con un budget praticamente inesistente, riuscì a posizionarsi al primo posto della classifica giornaliera degli incassi. Il film si intitola Unsubscribe, ed è diretto da Christian Nilsson, con l’attore e youtuber Eric Tabach tra i protagonisti e co-produttori.
L’impresa è stata possibile solo grazie alle condizioni eccezionali, che vedevano i drive-in, in cui ognuno assiste alla proiezione dall’interno della propria auto, diventare l’alternativa alle sale, che invece comportano la prossimità con altri spettatori. A causa della contrazione del mercato cinematografico, l’uscita di alcuni grandi film, come Il giorno sbagliato con Russell Crowe, e The New Mutants, il tredicesimo e ultimo film degli X-Men, fu rimandata. Soprattutto, fu spostato a settembre Tenet di Christopher Nolan, nonostante il regista sognasse far tornare gli spettatori al cinema proprio con la sua ultima opera, al solito molto attesa. Il vuoto distributivo lasciò campo libero alle riedizioni e a film più piccoli, ma anche a questo strano cortometraggio, non troppo diverso da un video di YouTube, ma con una destinazione improbabile: il grande schermo.
Unsubscribe, come arrivò al primo posto
Unsubscribe raggiunse la vetta del botteghino grazie a una pratica chiamata four-walling: consiste nel noleggiare una sala cinematografica (nel post-lockdown sarebbe costata anche meno del solito) per una giornata intera e acquistare tutti i biglietti, per cinque spettacoli di fila. L’incasso, registrato ufficialmente, sarebbe andato a totale beneficio dei produttori: in altre parole, i soldi che Nilsson e Tabach hanno fatto uscire dalla tasca destra, sono rientrati in quella sinistra. Così, il 10 giugno 2020, Unsubscribe è diventato il film con il maggior incasso giornaliero negli Stati Uniti, un posto normalmente occupato da una grande produzione e che Nolan in particolare avrebbe voluto per sé.
Al di là della trovata promozionale, il film era capace di relazionarsi con le ansie provocate dall’isolamento: costruito intorno a una videoconferenza, ne sfruttava appieno l’estetica e puntava sull’attenzione che stavano ricevendo gli youtuber dalle persone costrette in casa. Per un giorno, un film a costo zero si è imposto come il più visto, conquistando un posto che Christopher Nolan, prima di aver accettato un rinvio a settembre 2020, avrebbe voluto per sé: è una pagina bizzarra della storia del cinema, ma proprio per questo memorabile.
Dania Maxwell//Getty Images
Guardo film e gioco a videogiochi, da un certo punto della vita in poi ho iniziato anche a scriverne. Mi affascinano gli angolini sperduti di internet, la grafica dei primi videogiochi in 3D e le immagini che ricadono sotto l’ombrello per nulla definito della dicitura aesthetic, rispetto alle quali porto avanti un’attività di catalogazione compulsiva che ha come punto d’arrivo alcuni profili Instagram. La serie TV con l’estetica migliore (e quella migliore in assoluto) è comunque X-Files, che non ho mai finito per non concepire il pensiero “non esistono altre puntate di X-Files da vedere per il resto della mia vita”. Stessa cosa con Evangelion (il manga).