di Maria Teresa Veneziani

«Le radio a una certa età ti tagliano fuori. Conobbi mio marito da sposato e gli dissi subito che non avrei fatto l’amante. Iglesias mi corteggiò ma non sono fatta per le scappatelle»

«Sono una donna passionale e metto passione in tutto quello che faccio e dico. È questo che molti non capiscono. Anche quando rispondo in un certo modo, non lo faccio per offendere, è qualcosa che arriva dalla mia sicilianità, dal mio essere così focosa e sincera, anche se questo mi ha fregato troppe volte…». Difficile essere diplomatici se ti paragoni all’Etna, ma è anche grazie al suo temperamento vulcanico se Marcella Bella a 73 anni – ne dimostra 50 – è tornata alla ribalta con un brano agguerrito, “Pelle diamante” , di cui è co-autrice. 

Una ballata pop che inneggia alla donna indipendente, determinata a lottare per i propri obiettivi (“Non mi fa male niente. Stronza, forse. Ma sorprendente. Una mina vagante. Sono una combattente!”) che dopo Sanremo (mancava da 18 anni) ha dato vita a un tour che riempie piazze e palazzetti, ma soprattutto l’ha eletta a paladina delle donne forti. E non solo. Pantaloni bianchi morbidi, t-shirt bianca e scarpe da ginnastica: Marcella per l’intervista ha scelto un baretto di Ibiza (dove qualche signora la riconosce e le manda un bacio) mentre è in vacanza con la famiglia.



















































Si aspettava questo riscatto?
«Non proprio, ma ci tenevo: non ho mai mollato, soprattutto per il lavoro. Non è mai stato troppo facile per me e neppure per mio fratello Gianni».

C’entra il maschilismo?
«Non credo, piuttosto il fatto che non ho mai avuto santi in paradiso. Ho sempre lottato, sostenuta da Gianni che mi spronava quando mi abbattevo. E se sono diventata così forte forse è stato proprio perché ho avuto molte delusioni».

La più grande?
«Beh la storia di Sanremo mi ha avvilito molto perché non esiste che per tornarci abbia dovuto aspettare 18 anni, di-ci-ot-to (scandisce). È un po’ troppo per una carriera di quasi mezzo secolo. Nel frattempo avrei anche potuto mollare tutto, invece ho resistito, mi dicevo “Beh, ci tornerò il prossimo anno… e via così”. Ci provavo a fare dischi, ma non avevano la stessa attenzione perché Sanremo è diventato basilare… Ma non sono mai riusciti ad abbattermi del tutto anche se ci hanno provato…».

Marcella Bella: «Sono focosa e sincera. Baciarsi sì, anche a 70 anni. Il momento peggiore della mia vita? L'ictus di mio fratello Gianni»

La soddisfazione più grande?
«È incredibile, sono piaciuta tantissimo ai bambini sotto i 13 anni. Io credo di sapere perché: mi vedono come sono veramente. Si parla malissimo di me, dicono che sono antipatica, arrogante, ma non mi conoscono, hanno preconcetti. I ragazzini invece hanno visto la mia anima, come sono veramente. Da uno di loro ho avuto la soddisfazione più grande».

Racconti…
«Io mi classifico ultima e nella trasmissione il giorno dopo il Festival Mara Vernier presenta gli artisti, i vincitori. Nel pubblico c’è una mamma che chiede al figlio “Chi ti è piaciuto?” E lui “Marcella! Doveva vincere lei”. La mamma resta interdetta e pure i giornalisti che non mi hanno sostenuto per niente… Sono arrivati a dire che ero pure raccomandata (“in area Meloni”) dopo 8 festival e un successo internazionale come “Montagne verdi” che il Bayern Monaco ha preso come inno, pazzesco».

Ma si è riscoperta femminista a 72 anni?
«Io cerco di dare fiducia e speranza alle donne perché non sono mai state trattate così: bistrattate, ammazzate, violentate come negli ultimi anni. Non posso stare zitta e ho voluto farlo anche prima di “Pelle diamante”. Sono molto sensibile su questo argomento. Nell’album Etnea c’è la canzone che ho cantato con Loredana Berté “Mi rubi l’anima” dedicato alle donne sfregiate con l’acido».

Aveva cantato anche “Uomo Bastardo”…
«Parla del tradimento da parte dei mariti che guardano sempre le più giovani e nonostante tutto certe donne lo accettano perché in fondo un tipo di uomo un po’ bastardello piace».

Quale è la sua idea su fedeltà e tradimento? Isabella Ferrari dice che sono sopravvalutati…
«Tradire è ignobile e non si dovrebbe mai fare, una cosa che quando ami non ti viene neanche in mente, però con gli anni ho capito che forse solo la donna è così, l’uomo riesce ad amare pur con scappatelle».

I matrimoni famosi si stanno sciogliendo come neve al sole…
«Ogni caso è a sé. È chiaro che se succede alla mia età e la scappatella è una cosa leggera non butti all’aria una famiglia, devi cercare di perdonare. Però la stima viene a mancare, la donna sa perdonare a differenza dell’uomo, ma non dimentica. E quindi non si fida più».

Con suo marito Mario Merello, imprenditore milanese conosciuto tra le nevi di Madonna di Campiglio, state insieme da quasi 50 anni. Lui era già stato sposato e già padre. Come lo accolsero i suoi genitori?
«Mia mamma era modernissima. E poi chiariamolo, non ho rubato niente a nessuno, perché lui aveva un notevole harem e fidanzate: diciamo che la moglie non ne era ignara. Un matrimonio così non finisce perché conosci una persona. E se non fossi stata io sarebbe stata quella dopo».

Marcella Bella: «Sono focosa e sincera. Baciarsi sì, anche a 70 anni. Il momento peggiore della mia vita? L'ictus di mio fratello Gianni»

Però lei l’ha messo in riga…
«Beh io sono una donna che deve essere la moglie non l’amante, altrimenti non avrebbe dovuto rivolgersi a me».

Che cosa le piace di lui?
«La personalità intelligente, come tutte le persone di cultura non ostenta, ma poi all’improvviso se ne esce con una citazione di Seneca e ti lascia a bocca aperta».

Il sesso è ancora importante a 70 anni?
«Credo di sì, perché le coccole fanno bene alla psiche. Avere anche una forma di sesso dopo tanti anni di convivenza è molto importante. Rapportarsi fisicamente, non dimenticare di abbracciarsi e baciarsi è salutare perché altrimenti più invecchi e più ti allontani, l’affetto fisico viene a mancare».

Con “Nell’aria”, (“La mia mente è chiara/ma a volte è più forte il sesso/La mia gatta è ancora lì/Non parla ma dice sì) è arrivata la svolta sexy. Che cosa è la sensualità per lei?
«È un modo di essere, le giovani oggi pensano di esserlo spogliandosi, ma non è così. Una delle componenti essenziali della sensualità è la femminilità: o ce l’hai o no, poi essere sexy per me è passarsi un rossetto rosso, un tacco, muoversi in un certo modo. Io ho scoperto di essere sexy attraverso gli occhi di chi mi guarda».

Teche-teche-tè ha rimandato il poker di Regine di Sanremo ’86 – Rettore, Bella, Oxa, Berté – dove lei era riuscita a vincere sulle “gelosissime” (le definì Malgioglio) colleghe con “Senza un briciolo di testa”. Chi era la più rissosa?
«Mentre Vincenzo Mollica mi intervistava, Rettore diceva “Hai il tacco 12”, per sottolineare che ero piccola mentre lei è alta. Ce l’aveva anche con il mio orologio, “ha il cartierino”. Provocava. Vincenzo disse “è una rissa tra prime donne” e lei “Ne vedo solo una”, allora io ho risposto: “Sì, io”. A pensarci loro erano più agguerrite. Rettore però ora mi ha mandato un messaggio “Sorella, TVB”.”

Rettore oggi dice di Giorgia che copia Whitney Houston e Patty Pravo di Elodie che si fa vestire da altri mentre lei ha sempre scelto il suo stile. Non dovrebbe esserci più solidarietà tra donne?
«Sì, a parte che Giorgia ha una voce meravigliosa, e poi è chiaro che questi giovani si rifanno agli artisti Anni ‘80».

Che cosa pensa dei talent. Sono una valida fucina di cantanti?
«Sicuramente i Måneskin sono stati un fenomeno internazionale, una cosa pazzesca. Però che con questi reality ci sono troppi exploit che si rivelano fuochi di paglia, ragazzi che vanno avanti per 5 o 6 mesi ma poi spariscono e questo provoca nei giovani artisti problemi psicologici. Se non hai fatto la gavetta non sei pronto a prendere le porte in faccia. Per gestire gli insuccessi, che comunque arrivano, bisogna essere preparati”.

Ripete di aver sempre messo la famiglia al primo posto, anche rispetto alla carriera, dedicando al suo matrimonio tempo e dedizione. Non c’è contraddizione nel cantare l’autoaffermazione femminile?
«No, si possono fare entrambe le cose. Per dedicarmi ai miei tre figli sono stata 8-9 anni senza cantare, ma non avevo ansie. Pensavo che poi Gianni mi avrebbe scritto un’altra bella canzone e tutto sarebbe tornato come prima o quasi. Ne ero convinta e così è stato. Quante volte ho riacciuffato il successo. Quando tutti mi davano per spacciata, per finita, io dimostravo che se hai qualcosa da dire o dare, la gente non si dimentica di te, ma devi lasciare un buon ricordo. Ho sempre prediletto la qualità rinunciando anche ai soldi. Me lo ha insegnato mio fratello: l’artista deve sempre avere dignità».

Marcella Bella: «Sono focosa e sincera. Baciarsi sì, anche a 70 anni. Il momento peggiore della mia vita? L'ictus di mio fratello Gianni»

Nel 2022 aveva detto al Corriere: “Ho condiviso la popolarità con i Beatles, gli Stones, Elton John, David Bowie. Abbiamo avuto musicalmente il meglio. Ora canto per hobby e vedo un futuro triste” Che momento è questo per lei?
«Un momento di cambiamenti. Sono più felice, sono tornata a fare i concerti e la presenza di un pubblico affettuoso che canta quasi tutte le mie canzoni mi fa bene all’anima. È chiaro che poi non dimentico l’epoca tragica che stiamo vivendo, per le guerre, per la donna, il lavoro, la mancanza di rispetto».

Dunque la famiglia non basta neppure a Marcella…
«Beh, mettetevi nei miei panni: ho iniziato a cantare che avevo 14 anni. Quando hai sentito il calore della gente non lo dimentichi. Il pubblico che ti acclama e canta con te è come una droga, ti dà una carica incredibile. Io lo amo, a Palermo ho cantato due ore ed ero ancora un grillo, non riuscivano più a tirarmi giù dal palco».

Il momento più difficile della sua vita?
«Quando Gianni è stato colpito dall’ictus. Difficilissimo, ma  lui ancora una volta mi ha insegnato tantissimo».

Che cosa?
«A non perdere mai la speranza. A guardare sempre con ottimismo la vita per cui vale sempre la pena di vivere anche se non puoi cantare né parlare. Gli sono sempre stata vicina e mi disperavo, ma lui mi sorrideva e mi faceva segno “io sto bene”. Mi ha insegnato che si può dare speranza agli altri. Si può sempre ricominciare».

Parla di sé?
«Sì, io ce l’ho fatta. Ho ricominciato, ho scritto ben 7 canzoni cosa che in 50 anni di carriera non avevo mai fatto. È stato l’altro mio fratello Rosario, che mi segue al piano sul palco, a insistere: E poi le parole venivano da sole».

Scoperta 14enne da Mike Bongiorno, come andò?
«Papà lavorava al mercato della frutta, ma era melomane. La nostra era una famiglia semplice in cui facevamo tutti musica, Gianni un talento autodidatta e poi gli altri miei due fratelli, Antonio e Rosario. Mike era in Sicilia per una promozione e chiamò 10 cantanti locali. Mi sentì e disse a mio padre: “Vorrei che Marcella venisse a fare un provino a Milano. Non ci credevamo e invece ci richiamò. Pagò volo e hotel per me e mamma. Ci siamo state tre giorni e sono piaciuta, forse li ha colpiti il mio timbro molto riconoscibile. Anche quando facevo Mina, la cantavo sempre a modo mio. Mike era parsimonioso, mi ripeteva: “Eh, ricordati che ho pagato tutto io perché credo in te, eh…».

E lei che messaggio manda oggi?
«Dico sempre che se hai un sogno devi andare fino in fondo e crederci. Io fin da piccola volevo fare la cantante. E per questo mi sento forte, tosta e indipendente, perché quando voglio una cosa e la desidero tanto, faccio di tutto per realizzarla».

Il suo sogno di oggi?
«Sono sempre tanti, ma mi piacerebbe poter far crescere questi ragazzini di 10-11 anni con la mia futura musica. Essere seguita da questi nuovi fan per un po’ di tempo sarebbe una cosa bellissima».

Come si mantiene in forma?
«Mangio poco e sto attenta, cerco di evitare carne e alimenti intossicanti».

Che rapporto ha con la chirurgia estetica?
«Nessuno! Non mi farei mai tagliare per delle stupidaggini. E poi sinceramente voglio mantenere la mia faccia fino alla fine, voglio riconoscermi, non voglio avere tutta quella plastica e quelle facce gonfie che vedi in giro. Cedo solo a qualche punturina e a qualche trattamento estetico, non farei mai un lifting. Quando sarò davvero vecchia vorrà dire che leggeremo sulla mia faccia tutta l’esperienza di una vita».

Alba Parietti posta le sue foto in bikini e scrive “la vanità è l’eleganza della sopravvivenza”. Lei che voto dà alla sua vanità?
«Beh essere femminile vuol dire anche essere un po’ vanitosa. Un bell’8 me lo merito!».

Bikini, trikini o costume intero?
«Non ho più l’età per bikini o trikini. Costume interno, ma ne ho tanti bellissimi».

Julio Iglesias le sussurrò “Marcelita, sei libera per me?”, ma dietro c’era suo marito. Se non fosse stata impegnata come sarebbe finita?
«Chissà… lasciamo il dubbio. Ho sempre amato il corteggiamento, ma non ho mai preso io l’iniziativa, semmai buttavo l’occhio ed essere corteggiati da Iglesias è stato molto piacevole. Poi arrivata alla mia età si pensa a tutte le possibilità che hai avuto e hai lasciato perdere».

Ha rimpianti?
«Ma no, con il mio carattere non sono fatta per le scappatelle. Credo nell’amore passionale, intenso, che mi emoziona e mi toglie il fiato e così sono andata avanti con l’uomo che amo. Perché anche se la relazione si affievolisce un po’, ci devi credere sempre».

Lei si era candidata con AN per l’Europarlamento. Che cosa pensa di Giorgia Meloni?
«Quella parentesi politica è stato un errore. Non faceva per me, io so cantare. Stimo Giorgia Meloni, sono contenta che a rappresentarci ci sia una donna che dimostra di essere molto più forte di un uomo».

C’è parità nella musica?
«Ci sono discriminazioni e lo dico con dispiacere. Le radio quando hai una certa età ti tagliano fuori. A meno di chiamarti Vasco Rossi, non ti passano un disco, capita a me come ad altri artisti. Una cosa intollerabile, in Francia come negli Usa o in Inghilterra se sei artista lo sei fino a 90 anni».

Chi le piace tra i giovani?
«Tantissimo Blanco, ha scritto canzoni bellissime compresa quella per Giorgia. Quanto mi piacerebbe cantare un suo brano».

Come si trova una siciliana a Milano?
«Benissimo. E’ la mia base di vita da quasi 50 anni. Per me è stata una grande mamma, voglio bene ai milanesi».

Che rapporto ha con i social?
«Mi divertono. Sono curiosa e mi sento voluta bene, a parte qualche cattiveria, sempre da parte di donne, perché l’invidia è una brutta malattia.. Una mi ha scritto “Perché non torni al mercato a vendere frutta come faceva tuo padre?”, come se ci fosse qualcosa di sbagliato nel lavorare al mercato. Ma non è nulla al confronto delle cose orrende che scrivono a Elodie».

Marcella Bella

16 agosto 2025 ( modifica il 16 agosto 2025 | 09:15)