Guillermo Mariotto è pronto a tornare nella giuria di Ballando con le Stelle, ruolo che ricopre ormai dal 2010. Intanto si racconta in un’intervista, dove ripercorre l’infanzia difficile a Caracas dove, come lui stesso ha ammesso, “non era facile essere gay”. Il bullismo a scuola, l’ostilità della famiglia e in particolare del padre, ma anche il rapporto con la nonna Leonor, unico “raggio di luce” in quel contesto. Questo e altro in una vita particolare, segnata anche dal successo nel mondo della moda, prima del debutto televisivo.
Un’infanzia segnata da omofobia e bullismo
L’infanzia di Guillermo Mariotto, trascorsa a Caracas negli anni ’70, è stata tutt’altro che serena. Come lui stesso ha rivelato a La Stampa: “Non era facile essere gay in quel contesto. A scuola venivo bullizzato, mi aspettavano in gruppo e mi menavano, Non sopportavano che fossi diverso ma anche che fossi più forte di loro nello sport e più bravo a scuola. Mi sfottevano chiamandomi Nadia, come la Comaneci, la ginnasta romena”.
Ma lo stilista non ha accettato passivamente gli insulti e il pregiudizio. In un’altra intervista, a La Repubblica, aveva già raccontato un episodio avvenuto quando aveva 13 anni e, finalmente, decise di reagire: “Raggiunsi a centrocampo il boss del gruppo e gli montai sulle spalle, strappandogli i capelli dalla testa. Fu spettacolare, una scena davanti a genitori e professori. (…) Divenni un intoccabile. Avevo vinto la mia guerra, quando mi vedeva cambiava strada”.
In famiglia la situazione non era migliore: “Mio padre era durissimo con me, e anche mio fratello maggiore. Per loro ero la vergogna della famiglia“, ha ammesso. L’unico “raggio di luce” in questa situazione tutt’altro che semplice era la nonna Leonor: “Mi ripeteva da quando ero piccolino che quello non era il posto per me. ‘Non sei sbagliato, sei solo nato nel posto sbagliato. Prenditi un titolo di studio e scappa’”. Un consiglio che il giovanissimo Mariotto ha seguito, decidendo di fare i bagagli e trasferirsi in un “luogo migliore”.
Luogo che ha identificato in San Francisco, in California, scoperto grazie a un numero della rivista Panorama che il padre aveva portato in casa. In copertina c’erano “due uomini muscolosi vestiti di pelle nera che si baciavano” e a quel punto non c’erano dubbi per lui: “Ho pensato che nonna intendesse proprio questo posto. (…) Papà era contrario perché sapeva il motivo della mia partenza, pensava che fossi malato. Alla fine mi ha fatto un favore perché se non fosse stato così chiuso io forse non sarei andato via, mentre oggi mi sento una persona realizzata e felice”.
L’amore per una donna e il matrimonio
Nonostante il suo orientamento sessuale, Guillermo Mariotto ha ammesso di avere avuto anche esperienze con due donne, in particolare. È nota la sua lunghissima relazione con Stefano Dominella, conosciuto nel “clan” di Roberto Gattinoni, col quale ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo della moda e rimasto al suo fianco fino alla sua morte, avvenuta nel 2024.
Il giudice di Ballando con le Stelle ha ammesso di essersi innamorato soltanto una volta di una donna: “Di una modella, Jan Marie Von Giebelhausen, volevamo fare un bambino e ci abbiamo provato all’isola di Cavallo considerato un luogo propizio, dove ci sono uccelli che fanno il verso del neonato che piange. Ma il figlio non è venuto, lei ha iniziato a essere pretenziosa e mi sono spaventato”.
Ma c’è di più, perché ha rivelato anche un episodio inedito della sua vita: “Sono stato sposato. Avevo 19 anni e lei era una ragazza americana, Lee. È venuta in Italia con me ma non si è adattata. Era una modella di beauty per Estée Lauder, sembrava Ava Gadner, una matta”.