di
Lorenzo Cremonesi
Le reazioni dall’Ucraina al vertice Trump-Putin sono di sconcerto e rabbia: «Lo zar ne esce rafforzato, e questo lo renderà ancora più aggressivo. Prepariamoci»
KIEV -«E adesso prepariamoci a nuovi bombardamenti russi, che saranno più violenti di quelli di prima» dicono sconsolati gli ucraini. «Non è vero che è stato un summit inutile, per Putin è stato una vittoria, ha guadagnato un bel po’ spazio e questo lo renderà più aggressivo»: è il commento più diffuso, dominato dallo scetticismo più nero, mentre tutta l’attenzione è concentrata sulle conseguenze del «risultato nullo» dell’incontro tra Putin e Trump.
Ucraina-Russia, dopo il vertice tra Trump e Putin: la diretta
«Non ci aspettavamo nulla e non ci sarà alcun risultato buono per noi. Per fortuna negli ultimi mesi il nostro governo ha migliorato le relazioni con gli europei. Così i danni alla nostra causa creati dalle simpatie di Trump per Putin saranno limitati», mi dicevano ieri sera tardi, mentre ancora il summit era in corso, alcuni intellettuali e artisti riuniti in una galleria d’arte nel centro di Kiev.
Attorno alle 19, ora locale, le sirene dell’allarme erano suonate a lungo nei cieli della capitale. Più tardi si era saputo che i missili e droni russi avevano colpito la zona di Sumy, nel nord, causando la morte di almeno tre civili. Danni gravi sono segnalati attorno alla linea ferroviaria, colpito anche un treno. Secondo il report diffuso in mattinata dalle forze armate, dalle 19.30 di ieri, i russi hanno attaccato l’Ucraina con un missile balistico Iskander-M e 85 droni d’attacco Shahed.
Sino a meno di due settimane fa la capitale era stata duramente bombardata con decine di morti e centinaiai di feriti; ieri sera la gente si godeva il fresco con locali aperti e tanti a passeggiare nel centro. Un memento della guerra sono i posti di blocco improvvisi imposti dalle unità del reclutamento a caccia di reclute e soprattutto di renitenti alla leva da mandare al fronte. Ma su tutto domina la greve consapevolezza di un summit che non ha risolto assolutamente nulla: non ci sarà alcun cessate il fuoco, neppure temporaneo, e invece l’aggressione russa continuerà più insistente di prima.
«È adesso compito di Zelensky lavorare per un accordo con la Russia», titola il portale Ukrainiska Pravda, riprendendo una della dichiarazioni di Trump dopo la fine dell’incontro. Sono parole che rilanciano la profonda sfiducia degli ucraini nei confronti degli Strati Uniti dopo la fine del mandato di Joe Biden. «Ovviamente sono riemerse le vecchie simpatie di Trump per Putin», dicono i commentatori.
L’ormai drammaticamente celebre incontro di Zelensky con Trump e Vance alla Casa Bianca a fine febbraio torna all’ordine del giorno, con tutte le sue conseguenze negative per l’Ucraina in termini di fine degli aiuti militari americani. E sembra dimenticato invece quello di sorrisi e strette di mano tra Trump e Zelensky in Vaticano durante i funerali di Papa Francesco.
A Kiev resta la preoccupazione per le recenti offensive russe nel Donbass, che hanno causato centinaia di morti e feriti tra i soldati ucraini (e probabilmente molti di più tra quelli russi), anche se ieri lo Stato maggiore ripeteva che l’«offensiva nemica», ovviamente calibrata per impressionare gli americani e condizionare il summit, è stata sostanzialmente bloccata.
Il Kyiv Post pubblica un commento molto critico che enfatizza il successo politico e diplomatico di Putin a fronte di un «ovvio talento» di Trump nel «non produrre progressi concreti sulla via della pace». In buona sostanza: no al cessate il fuoco, nulla di chiaro sul ventilato possibile vertice Putin-Zelensky cui aveva accennato Trump, nessun chiarimento su eventuali piani precisi per lo scambio di territori e garanzie per la difesa dell’Ucraina. Gli ucraini dall’inizio dell’invasione tre anni e mezzo fa ribadiscono che Putin è «un bugiardo, un mentitore inaffidabile», e ricordano che sino a poche ore dall’avvio delle operazioni militari il 24 febbraio 2022 aveva promesso che non aveva alcuna intenzione di attaccare.
Il Paese adesso attende la reazione dello stesso Zelensky, che sino al momento in cui stiamo scrivendo non ha ancora parlato. Come già in passato, farà del suo meglio per criticare Putin, evitando di prendersela con Trump. Ma a riassumere il sentimento prevalente in Ucraina è l’editoriale del Kyiv Independent, che titola: «Un incontro nauseabondo, e Putin lo ha amato». E nell’incipit osserva: «Disgustoso, vergognoso, e alla fine inutile: queste parole ci vengono subito alla mente guardando ai risultati del summit. Sui nostri teleschermi un dittatore assetato di sangue e criminale di guerra ha ricevuto un benvenuto da re nella terra degli uomini liberi, mentre le nostre città vengono attaccate dai suoi droni».
Trump non ha ottenuto il cessate il fuoco che promette dall’inizio del suo mandato il 20 gennaio scorso, ma certamente ha «sdoganato» Putin e adesso la posizione ucraina è molto più difficile di prima.
16 agosto 2025 ( modifica il 16 agosto 2025 | 08:08)
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