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Progressi ma ancora nessun accordo sull’Ucraina e nessun accenno al cessate il fuoco o a un vertice trilaterale con Volodymir Zelensky. È nella parole di Donald Trump la sintesi dell’incontro di quasi tre ore con Vladimir Putin in Alaska: «Non c’è accordo finché non c’è l’accordo», il gioco di parole usato dal presidente americano. A poche ore dall’incontro sono giunte le prime reazioni della politica italiana.

Il governo italiano segue da vicino il dossier. Dopo la telefonata con Trump in merito all’incontro che il presidente Usa ha avuto con Putin, la premier Giorgia Meloni ha partecipato ad una call con Zelensky e gli altri leader Ue.

Meloni: «Si apre finalmente spiraglio per discutere di pace»

«Considero positivo il fatto che si stiano aprendo degli spiragli di pace in Ucraina – commenta Meloni dopo il giro di telefonate con Trump, Zelensky e gli altri leader europei – . L’accordo è ancora complicato ma finalmente possibile, soprattutto in seguito allo stallo che si è creato da molti mesi lungo la linea del fronte. Solo l’Ucraina potrà trattare sulle condizioni e sui propri territori. Il punto cruciale rimane quello delle garanzie di sicurezza per scongiurare nuove invasioni russe ed è questo l’aspetto su cui si sono registrate ad Anchorage le novità più interessanti. Solo robuste e credibili garanzie in tal senso potranno prevenire nuove guerre ed aggressioni. A questo riguardo, il Presidente Trump ha oggi ripreso l’idea italiana di garanzie di sicurezza che si ispirino all’articolo 5 della NATO. Il punto di partenza della proposta – aggiunge il presidente del Consiglio – è la definizione di una clausola di sicurezza collettiva che permetta all’Ucraina di beneficiare del sostegno di tutti i suoi partner, USA compresi, pronti ad attivarsi nel caso sia attaccata di nuovo. Gli Stati Europei rimangono uniti nel sostegno all’Ucraina in questa fase di trattative. La strada per la pace non è semplice, ma è importante che sia stata intrapresa.

La nota Ue

«Questa mattina presto, il presidente Trump ci ha informato e ha informato il presidente Zelensky in seguito al suo incontro con il presidente russo in Alaska il 15 agosto 2025. I leader – si legge in una dichiarazione congiunta firmata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il presidente della Francia Emmanuel Macron, il cancelliere della Germania Friedrich Merz, il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer, il presidente della Finlandia Alexander Stubb, il primo ministro della Polonia Donald Tusk e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa – hanno accolto con favore gli sforzi del presidente Trump per fermare le uccisioni in Ucraina, porre fine alla guerra di aggressione della Russia e raggiungere una pace giusta e duratura». «Come ha affermato il presidente Trump, “non c’è accordo finché non c’è un accordo” – continua la nota – «come previsto dal presidente Trump, il prossimo passo deve ora essere quello di proseguire i colloqui, anche con il presidente Zelensky, che incontrerà presto».

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Tajani: «Passo avanti verso pace ma ancora molto lavoro»

Nella maggioranza, dunque, i commenti sul vertice sono posizitivi. «Mi pare che sia stato fatto un passo in avanti verso la pace», anche se «c’è ancora molto da lavorare», osserva il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Speciale tg4, dopo l’incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin. «Il governo italiano sostiene l’azione del presidente Trump, il lavoro degli Stati Uniti ma nello stesso tempo sono pronti a collaborare fattivamente, insieme ai Paesi europei, alla realizzazione di un vertice di Trump con Zelensky e Putin».