Alla ricerca di un nuovo fuoriclasse da esaltare dopo le epopee legate, per restare in tempi più o meno recenti, alle figure di Miguel Indurain e Lance Armstrong (con quest’ultimo successivamente smascherato per il massiccio utilizzo di sostanze dopanti) gli appassionati di ciclismo hanno trovato pane per i loro denti in Tadej Pogacar, il campione sloveno che sta riscrivendo la storia di questo sport.
È ufficiale, niente da fare per Pogacar: tifosi scossi (Screenshot da profilo @TamauPogi) – Diregiovani.it
A nemmeno 27 anni compiuti il fuoriclasse ha già conquistato per ben 4 volte la ‘Grande Boucle’, una volta il Giro d’Italia, e (aprendo il capitolo delle ‘Classiche Monumento‘) 2 volte il Giro delle Fiandre, 4 Liegi-Bastogne-Liegi e 4 Giri di Lombardia.
A questo già incredibile palmarés lo sloveno ci ha anche aggiunto, tanto per gradire, un campionato del mondo su strada, vinto nel 2024 nella corsa di Zurigo. Data la natura del suo dominio, molti addetti ai lavori hanno rispolverato per Pogacar un soprannome che circa 60 anni fa era stato affibbiato al ciclista unanimemente considerato il più grande di tutti i tempi: ‘Il Cannibale’, come il leggendario Eddy Merckx.
Nella consueta impossibilità – propria del ciclismo come di tutti gli altri sport che non prevedano un riscontro cronometrico decisivo come ad esempio le gare di atletica leggera – di fare paragoni tra fuoriclasse di epoche diverse, alcuni si sono spinti davvero a confrontare la carriera di Pogacar con quella del campione belga.
Nel dibattito non poteva mancare l’opinione di Axel Merckx, figlio del succitato Eddy, ex ciclista e oggi dirigente sportivo.
Axel Merckx non ha dubbi: “Non sarà mai come mio padre”
Innanzitutto, sebbene la carriera di Pogacar sia tutt’altro che finita, giova ricordare l’incredibile bacheca personale di colui che è da sempre un punto di riferimento per i ciclisti moderni.
Axel Merckx non ha dubbi: “Non sarà mai come mio padre” (Screenshot da profilo @bralex84) – Diregiovani.it
Eddy Merckx ha vinto 5 Tour de France, 5 Giri d’Italia, una Vuelta di Spagna, 7 Milano-Sanremo, 3 titoli mondiali, 5 Liegi-Bastogne-Liegi e 3 Parigi-Roubaix, oltre a Giro delle Fiandre e Lombardia. Un palmarés forse inavvicinabile per chiunque nella storia. Una capacità di essere competitivo e vincente tanto nelle grandi corse a tappe come nelle ‘Classiche Monumento’ o nelle gare sprint che probabilmente non fa parte del pur ampio bagaglio del ciclista sloveno.
Proprio su questo punto ha battuto il tasto il figlio Axel, che nel corso di un’intervista al portale ‘HL’, ha parlato delle differenze tra i due campionissimi.
“Da tempo nel mondo del ciclismo si cercava qualcuno da paragonare a mio padre. Finora è stato un controsenso, anche se Pogacar è forte quanto mio padre nel suo periodo migliore. Però mi chiedo: questo ragazzo potrà ripetersi anno dopo anno, come ha fatto mio padre? E batterà mai il record dell’ora, come fece mio padre?“, ha incalzato il belga.
“Probabilmente Tadej vincerà il Tour de France più di cinque volte, ma vincerà anche la Milano-Sanremo sette volte e la Liegi-Bastogne-Liegi cinque volte? Dubito. Van der Poel è il migliore specialista nelle classiche di primavera, Pocagar come ciclista completo è il più bravo, Cavendish è stato in assoluto il miglior velocista ed Evenepoel come cronometrista non ha rivali. Sono quattro grandi campioni: tutti superiori a modo loro, ma bisognerebbe unirli, per così dire, per superare mio padre“, ha concluso.