Nel golf professionistico ci sono gli altri e poi c’è Scottie Scheffler: un ventinovenne statunitense con costanza e livello di rendimento al momento irraggiungibili per chiunque. Scheffler ha appena vinto in modo abbastanza netto l’Open Championship, uno dei quattro Major, i principali tornei del golf, e due mesi fa ne aveva vinto un altro, il PGA Championship. Finora ne ha vinti quattro in tutto (ha vinto due volte il Masters di Augusta e gli manca solo lo US Open), oltre a un oro olimpico e vari altri tornei. Le volte che non ha vinto, si è quasi sempre piazzato bene.

Dall’inizio del 2021 si è classificato 15 volte tra i primi 10 nei tornei Major, compresi tutti quelli di questa stagione. È una cosa piuttosto eccezionale nel golf, uno sport dove è normale anche per i giocatori più forti avere giornate negative e piazzamenti lontani dalle prime posizioni. Anche per questo, oltre che per le vittorie e per il modo in cui le ottiene (Rory McIlroy, un altro grande golfista ha detto che le fa sembrare «inevitabili»), il suo dominio inizia a essere paragonato a quello di Tiger Woods, uno dei migliori golfisti di sempre, e forse l’unico noto anche a chi non sa niente di golf.

Il Wall Street Journal ha messo assieme alcuni dati per dire che «Scottie Scheffler è il golfista più dominante dai tempi di Tiger [Woods]». Nella storia del golf soltanto Woods ha avuto un’annata (nel 2000) in cui ha imbucato con un’efficacia paragonabile a quella avuta quest’anno da Scheffler. Nel 2000 Woods andò in buca con – in media – 3,9 colpi in meno per ogni round (cioè 18 buche) rispetto alla media degli avversari. Nel 2025 Scheffler è per ora a una media di 3,1. «Seppur ci sia ancora un divario piuttosto considerevole tra Scheffler e Woods, Scheffler sta creando un divario altrettanto evidente tra sé e il resto dei migliori giocatori di oggi», scrive il WSJ.

Sono almeno quattro-cinque anni che Scheffler sta giocando alla grande. Nei Major giocati dal 2021 ha un punteggio cumulativo di 95 colpi sotto il par (cioè il numero di colpi considerato “giusto” per ogni buca): significa che per completare le buche nei quattro tornei più importanti gli ci sono voluti in tutto 95 colpi in meno rispetto a quelli di un giocatore medio. Il secondo in questa classifica, lo statunitense Xander Schauffele, ha un punteggio di 55 colpi sotto il par, e il terzo è McIlroy con 44.

«Questo genere di costante eccellenza lo ha separato completamente dal resto del gruppo», ha scritto il Wall Street Journal. Scheffler è diventato il numero 1 del ranking per la prima volta nel marzo del 2022, e occupa quella posizione dal 21 maggio del 2023: sono 114 settimane, e solamente Tiger Woods rimase in testa più a lungo: una prima volta tra il 1999 e il 2004 e poi di nuovo tra il 2005 e il 2010.

I migliori colpi di Scheffler del 2024 (e quest’anno sta giocando ancora meglio)

Rispetto a Woods, Scheffler sembra avere un carattere opposto. Woods è sempre stato un personaggio sopra le righe, e di gran successo mediatico (oltre che economico e sportivo); mentre Scheffler è piuttosto riservato e meno interessato alla fama. Dopo la vittoria dell’Open, il golfista statunitense Jordan Spieth ha detto che a Scheffler «non gliene frega niente di essere una superstar» e di farsi conoscere al di fuori del golf.

Questo suo modo di essere, unito alla grande pulizia del suo gioco, ogni tanto fanno dire a qualcuno che Scheffler è un campione noioso. Il magazine Golf Digest non è d’accordo, come argomentato nel recente articolo “Se non riesci ad apprezzare Scottie Scheffler, è un tuo problema”: «È resiliente e inventivo, ed è dotato sia di abilità naturali che di altre che ha saputo migliorare con un costante allenamento, o che forse a volte gli riescono per magia. Posso concedere che il suo modo di giocare a golf sia avvilente, ma solo se sei il suo avversario o qualcuno che tifa per il suo avversario».

È vero che vince spesso piazzandosi in testa sin dall’inizio dei tornei e commettendo poi pochissimi errori, ma quando serve ha dimostrato di saper fare anche grandi recuperi. Domenica scorsa, nell’ultima giornata dell’Open, alla buca 8 la sua pallina è rimasta nella sabbia e per questo ha imbucato in due colpi sopra il par. Alla buca successiva ha recuperato facendo subito un birdie (ha imbucato cioè con un colpo in meno rispetto al par). Gli accade molto più spesso che agli altri, visto che quest’anno il 35,3 per cento delle volte in cui ha chiuso una buca sopra il par ha fatto la successiva sotto il par (la media degli altri golfisti è 20,8 per cento).

Secondo Golf Digest non sono da sottovalutare nemmeno la grande passione di Scheffler per il golf e il suo eccezionale spirito competitivo. «Non cerca mai di essere qualcuno di diverso da sé stesso, e questa è la sua più grande forza».

Per il momento l’accostamento con Tiger Woods riguarda più che altro il modo in cui si sta distinguendo dagli altri golfisti della sua generazione, visto che per ora la carriera di Woods, che a dicembre compirà 50 anni, non è paragonabile (ha vinto almeno 3 volte tutti i Major, arrivando a 15 totali). A 29 anni, quindi abbastanza pochi nel golf, e con questa costanza e questo talento, è però possibile che Scheffler continui a dominare a lungo.