Jannik Sinner è Jannik Sinner. Dallo scetticismo dei “vecchi tennisti italiani” alla consacrazione di un “mostro” del tennis, la strada verso la prima posizione della classifica mondiale del tennis maschile è stata lunga e piena di (invidie) insidie. Match dopo match, set dopo game, le capacità di questo ragazzo dai riccioli d’oro, miste a talento, sono cresciute al pari dei suoi punti nella Classifica ATP. Ora che in tanti si sono appassionati al suo gioco, ora che i media lo rincorrono anche fuori dal rettangolo, ora che la sua visibilità traina di riflesso persino gli ascolti dei giornali online, tutti sono saliti sul carro del vincitore. Almeno oltre al calcio, alla Formula 1 e alla MotoGp, gli italiani hanno trovato un altro sport da non perdere assolutamente. Classe 2001, l’altoatesino è nato il 16 agosto. E oggi, il tennista più amato d’Italia, spegne 24 candeline.
Riavvolgendo il nastro e tralasciando i tornei minori: dallo US Open contro Taylor Fritz (2024) agli Australian Open 2024 contro Daniil Medvedev, e poi di nuovo nel 2025 battendo Alexander Zverev, alla rivincita del Torneo di Wimbledon, dopo l’amara sconfitta di Parigi, ai danni di Carlos Alcaraz. Dei Grandi Slam, Sinner rimpiange il Roland Garros: la terra rossa è troppo lenta per uno che accelera su erba e cemento. Eppure, c’è andato vicino. Le lacrime, semmai ci sono state a telecamere spente – considerando la sua imperturbabilità pubblica -, si sono asciutte in fretta. Nello zainetto delle vittorie rientrano anche le ATP Finals di Torino 2024, ancora contro Fritz, e la Coppa Davis vinta nel 2023 e riconfermata l’anno seguente insieme ai suoi compagni in maglia azzurra. Numeri da capogiro, visto che l’insalatiera tinta di azzurro era attesa dal lontano 1976. E poi ci sono le vittorie nei Masters 1000, degli ATP Tour 500 e 250, meno importanti ma che alimentano i punti, lo spirito, e non soltanto il portafogli. Vale anche per Cincinnati (Usa), Masters ATP-WTA tuttora in corso.
La positività al Clostebol ancora gravità nell’universo di Jannik Sinner. Il “caso è chiuso” anche se sia l’Agenzia mondiale antidoping (WADA) sia l’agenzia italiana (Nado) potrebbero ricorrere in appello. Per una colpa non sua, ma del suo staff, Sinner è risultato positivo allo steroide anabolizzante vietato dalle norme antidoping. È successo nel 2024 durante il torneo di Indian Wells quando un test ne ha rivelato la positività. Poi un secondo test di urina ha confermato ancora la presenza della sostanza vietata. Una positività alla quale il tribunale ha ritenuto di sospenderlo, per poi “ammorbidire la pena” per via delle spiegazioni fornite dall’atleta. Umberto Ferrara, uno dei massaggiatori di Sinner acquistò uno spray per curargli le ferite: il “Trofodermin”, successivamente somministrato al campione dal trainer Giacomo Naldi. Massaggi a mani nude e una serie di errori di valutazione portarono al giudizio di una “quantità infinitesimale” assorbita da Sinner. Una condotta ritenuta premiante dal tribunale indipendente che decise che non vi era stata alcuna colpa o negligenza da parte del tennista.
Nello sport, come nella vita, si cade e ci si rialza. Non è scontato e non è per tutti. Sinner ci è riuscito anche se alcuni colleghi non credono alla sua innocenza. I dubbi di Nick Kyrgios e Tallon Griekspoor sono stati plateali, più delle rimostranze mosse da Novak Djokovic e Stan Wawrinka. Ma le carriere si sa non sono tutte rose e fiori. Auguri, Jannik!