Con il Gp d’Ungheria andato in porto, Oliver Bearman si sta concedendo il meritato riposo per resettarsi in vista della parte conclusiva della stagione. Proprio il tracciato magiaro è stato specchio dell’attuale campionato del britannico. Sempre vicino alla top 10, ma poi per diversi motivi fuori dai primi dieci piloti. A Budapest, il britannico stava lottando – anche contro il proprio mezzo – per mantenere un’importante decima posizione, ma a causa di un problema è stato costretto al ritiro.
Il pilota di proprietà della Ferrari, si ritrova dopo la prima parte di stagione in diciannovesima posizione, con appena otto punti iridati. Il suo compagno, al contrario, occupa una posizione ben più comoda, sintomo di un conducente esperto capace di sfruttare gli episodi della gara a suo favore.
Il classe 2005 ha dimostrato di avere la giusta velocità e di essere un talento durante le qualifiche. In effetti, in molte occasioni si è messo davanti a Esteban Ocon. Ma è evidente che il britannico abbia bisogno di lavorare sull’aspetto della gestione gara. Avere dall’altro lato dei box il francese, può sicuramente rappresentare una sfida ostica per il giovane pilota, ma allo stesso tempo, Bearman non può che trarre insegnamento dalla gestione di Ocon.
Oliver Bearman, pilota Haas
Probabilmente Bearman si trova attualmente in un punto della sua carriera che potrebbe cambiare sia in positivo che in negativo. Se in questo momento Lewis Hamilton sta faticando con la Ferrari, fare bene con la Haas significherebbe per il 2005 mettersi in una posizione favorevole agli occhi della Scuderia di Maranello, una volta scaduto il contratto del sette volte campione del mondo.
Tuttavia, dopo questa prima parte di stagione di assestamento, l’inglese dovrà adesso fare sul serio e dimostrare quel potenziale fatto intravedere con Ferrari quando sostituì Carlos Sainz in occasione del Gp d’Arabia Saudita 2024.
Essere consapevole dei propri limiti è già un buon punto di partenza: ecco dove Bearman intende migliorare
Il numero 87 della Haas sa quali sono le aree su cui deve intervenire per migliorare le proprie performance. A causa di alcuni errori – vedasi le varie penalità inflitte per non aver rispettato il regime della bandiera rossa – molte sono state le opportunità mancate. Non a caso, il nativo di Chelmsford ha parlato di “errori costosi”.
“Penso che sia io che il team abbiamo mancato alcune opportunità. Ci sono stati molti errori costosi da parte mia, e devo imparare da questi. Fortunatamente la macchina si è comportata bene nelle ultime due gare. Abbiamo fatto punti a Spa, il che è stato bello, ma avremmo potuto fare di più. Questo è l’obiettivo per le prossime gare”, analizza il britannico.
Oliver Bearman ed Esteban Ocon
Bearman, insomma, si trova davanti a un bivio naturale nella crescita di un giovane talento: trasformare gli errori in esperienza e consolidare quella velocità pura che ha già mostrato. Le prossime gare non saranno soltanto un’occasione per raccogliere punti preziosi, ma soprattutto per dare un segnale di maturità a sé stesso, alla sua squadra e alla Ferrari.
Se saprà unire la lucidità alla velocità, Oliver potrà davvero scrivere una seconda parte di stagione in grado di rilanciarne le ambizioni e di confermare le aspettative che Maranello ha riposto in lui.
Crediti foto: Haas F1 Team
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