La pausa estiva è sinonimo di ricalcolo delle categorie delle concessioni, e quindi dei benefici a cui hanno diritto i costruttori, con più o meno test e libertà tecniche. Nella prima metà della stagione, queste categorie si basavano sui risultati ottenuti nel corso del 2024. Per la seconda metà, vengono presi in considerazione i risultati ottenuti dalla pausa estiva dello scorso anno a quella appena iniziata.
Da quando questo sistema è stato introdotto all’inizio del 2024, la Ducati è l’unico marchio a figurare nella categoria A, KTM e Aprilia sono raggruppate nella categoria C, mentre Honda e Yamaha chiudono il cerchio e hanno accesso a vantaggi importanti nella categoria D. Il ricalcolo effettuato quest’estate non consente a nessuno dei protagonisti di cambiare categoria.
Le concessioni prendono come riferimento il campionato costruttori, per il quale viene preso in considerazione solo il miglior risultato di ciascun pilota in ogni Sprint e in ogni gara principale. Un marchio può quindi accumulare un massimo di 851 punti nel periodo in questione, e diversi livelli, in percentuale rispetto a questo totale, sono utilizzati per definire le quattro categorie.
Con 837 punti, Ducati ha perso solo cinque punti a Le Mans e nove a Silverstone. Sostenuto dal dominio di Marc Marquez, il clan italiano ha intascato il 98,35% dei punti in palio e ha fatto ancora meglio che nel 2024 (97,57%), cosa che gli ha permesso di rimanere ben al di sopra della soglia dell’85% e di mantenere facilmente la sua posizione nella categoria A.
I rivali della Ducati continuano a rimanere indietro.
Foto di: Gold and Goose Photography / LAT Images / via Getty Images
Di fronte a questo dominio incessante, ma anche agli occasionali progressi di Honda e Yamaha che talvolta li hanno privati di punti, KTM e Aprilia hanno perso contatto. Entrambi i marchi rimangono nella categoria C, ma hanno visto il loro totale diminuire e sono ancora più lontani dalla soglia del 60% che li avrebbe fatti passare alla categoria B. KTM ha conquistato il 39,60% dei punti in palio in un anno, contro il 44,19% del solo 2024.
Privata da tempo di Jorge Martin, Aprilia è passata dal 40,81% della scorsa stagione al 36,90% del nuovo periodo. Solo grazie ai punti conquistati domenica a Brno, con il secondo posto di Marco Bezzecchi, la Casa di Noale è riuscita a raggiungere il totale necessario per rimanere al di sopra della soglia del 35% che segna il confine tra le categorie C e D. Il clan Aprilia aveva dichiarato da diverse settimane di non voler passare alla categoria D, che sarebbe stata vista come una retrocessione.
Da parte loro, i costruttori giapponesi sono ancora lontani da un cambio di categoria. La Yamaha ha ottenuto il 24,56% dei punti disponibili e la Honda il 22,91%, il che riflette comunque un netto miglioramento, dato che nell’intero 2024 la prima si trovava solo su 16,76% e la seconda su 10,14%.
I risultati ottenuti nel 2024 continuano ad affliggere i giapponesi, ma quelli ottenuti nel 2025 non sono ancora sufficienti: Honda ha ottenuto il 33,11% dei punti disponibili dall’inizio della stagione e Yamaha il 29,95%. Dovranno quindi fare meglio nella seconda metà se vorranno passare alla categoria C nel 2026.
Categorie concessioni per la seconda metà della stagione 2025
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