C’è un limite a tutto. Non più. Si chiama sunburn challenge ed è la nuova moda che spopola sui social tra i giovanissimi: una gara a chi si scotta di più per trasformare l’abbronzatura in tatuaggio. Facile dire che non è un’ustione ma un messaggio, che per essere qualcuno sui social si è pronti anche a sacrificare la propria salute. Questa dei challenge (le sfide che si diffondono sul web) è una moda pericolosa che a volte si trasforma in tragedia, coinvolgendo molti adolescenti. Forse è il frutto di quanto abbiamo consegnato loro: poiché il nostro mondo si basa sulle convenzioni e non più sui principi, si tratterà al massimo di cambiare la convenzione, ogni volta che si incontrano resistenze.

La libertà assoluta non esiste; lo sapevano bene i Greci che verso il concetto di Limite nutrivano venerazione e rispetto: sfidarlo avrebbe comportato l’ira degli dèi. L’ultima a crederci è stata Simone Weil. Nella «Rivelazione greca» (1936-43) scrive: «Le idee di limite, di misura, di equilibrio, che dovrebbero determinare la condotta di vita, ormai hanno un impiego servile nella tecnica».



















































Oltre c’è solo l’illimitatezza (ápeiron), che Weil considerava la radice della follia del mondo moderno, un mondo dominato ora dalle smanie di Trump e Putin, la cui tracotanza senza limiti rischia di diventare la nostra tragica ustione.

17 agosto 2025