La finale che tutti volevano. Lo spagnolo Carlos Alcaraz (n.2 del mondo) ha sconfitto il tedesco Alexander Zverev (n.3 ATP ) nella seconda semifinale del Masters1000 di Cincinnati (USA) col punteggio di 6-4 6-3 in 1 ora e 45 minuti di gioco. Una partita in cui la maggior aggressività dell’iberico ha fatto la differenza al cospetto di uno Zverev non sufficientemente attivo e condizionato da un problema di salute. E così, Alcaraz raggiunge nell’atto conclusivo Jannik Sinner (lunedì 18 agosto alle ore 21.00 italiane). Dopo quanto accaduto a Roma, Parigi e a Londra, è in arrivo il quarto incrocio al termine di un grande torneo. Non resta che godersi lo spettacolo.
Nel primo set, dopo un iniziale fase di studio dominata dai servizi, è Zverev a costruirsi ben tre palle break consecutive. Manca però il colpo risolutivo al teutonico, troppo limitato alla pressione da fondo nel suo tennis. Carlitos si salva anche per questo ed è la molla che lo spinge ad alzare il livello nel settimo game. Il n.2 ATP è decisamente più applicato in fase offensiva e il break lo premia. Uno strappo decisivo ai fini del parziale, visto lo score di 6-4.
Nel secondo set Zverev inizia a risentire dei problemi di salute evidenziati nel match contro Shelton. Va sotto di un break in apertura il n.3 del ranking, ma Alcaraz lo “aiuta” con una serie di doppi falli, che portano al contro-break. L’intensità nel tennis di Sascha, però, cala quindici dopo quindici e dal sesto game in avanti non fa neanche un quindici. Una serie di 16 punti a 0 in favore dello spagnolo, sublimata dal punteggio di 6-3.
Leggendo le statistiche, sono da sottolineare la doppia cifra degli ace ottenuti (11) dal funambolo di Murcia, rispetto ai soli 3 di Zverev. Una percentuale di prime di servizio non così alta per l’iberico (53%), ma una grande efficienza in generale: 81% dei punti vinti con la prima e il 63% con la seconda in battuta. Alcaraz ha concluso con 27 vincenti e 24 errori gratuiti, rispetto ai 9 winners e 24 errori non forzati del tedesco.