Dietro l’immagine da top model internazionale, sempre presente tra passerelle, copertine e campagne pubblicitarie, Kendall Jenner nasconde una passione che ha poco a che fare con il mondo della moda. Il suo garage, infatti, è un concentrato di cavalli, design e prestazioni, costruito nel tempo con scelte che denotano una reale attrazione per l’automobile in tutte le sue sfaccettature.

Dal Defender alla Urus: SUV al potere

A colpire subito sono i SUV, come il Land Rover Defender 110, fuoristrada vero pensato sia per dominare il traffico sia per uscire dall’asfalto senza preoccuparsi troppo, mentre sfoggia un altro livello di ambizione la Lamborghini Urus, bolide da oltre oltre 600 cavalli spremuti da un V8 biturbo, un mix tra supercar e Sport Utility.

Le due Mercedes Classe G presenti nella collezione offrono una doppia lettura dello stesso linguaggio. Da una parte la G63 AMG, classico moderno dal temperamento acceso, capace di tenere la scena anche da ferma, grazie a un’estetica affilata e un sound da brividi, dall’altra, la G500 Cabrio, ancora più esclusiva nella sua natura scoperta, rara a tal punto da sembrare quasi un esperimento privato riuscito a metà. Insieme testimoniano la volontà di circondarsi di mezzi fedeli a sé stessi, con una voce propria.

Spostandoci alla famiglia delle supercar, proliferano opzioni muscolari e raffinate. Nel parco auto di Kendall Jenner trova infatti spazio l’Audi R8 V10, una tedesca completa di tutto: motore centrale, dieci cilindri, trazione integrale e una guidabilità coinvolgente anche a velocità di crociera ridotte. Accanto a lei, due italiane illustri: la Ferrari 488 GTB, con i suoi 670 cavalli, e la SF90 Stradale, un mostro da 1.000 cavalli erogati da un V8 biturbo e tre motori elettrici in un sistema ibrido che sembra uscito da un laboratorio di F1. I due gioielli di Maranello non servono tanto a farsi notare in Rodeo Drive, quanto piuttosto per godersi la guida come un’esperienza sensoriale totale.

Ingegneria estrema e miti intramontabili

Proprio dove ci si aspetta solo estetica, emerge invece un gusto più profondo e selettivo, incarnato dalla Rolls-Royce Dawn con il suo abitacolo curato nei minimi dettagli: legni naturali, pelle selezionata, isolamento acustico studiato affinché ogni viaggio sia un’esperienza indimenticabile, in cui il tempo si dilata e l’asfalto si trasforma in velluto. Frutto della collaborazione tra due filosofie ingegneristiche diverse, unite da una visione comune, la Mercedes SLR McLaren attraversa le epoche senza perdere fascino nonostante siano passati vent’anni dal suo debutto.

A chiudere questo trittico d’impatto la Cadillac Eldorado del 1960, testimone di un’epoca ruggente. La forma lunga e teatrale, le finiture brillanti, lo stile aeronautico sul retro disegnano una pagina precisa della storia americana, in cui le macchine volevano sembrare astronavi e le strade sembravano portare verso spazi infiniti. Dare spazio a una Eldorado del 1960 vuol dire aprire le porte a quella visione, senza filtri né nostalgia forzata, e tra il rombo di un V10 e il rollio di una cabrio anni Sessanta, Kendall Jenner sembra aver trovato il modo di raccontarsi anche attraverso i motori, con uno stile personale e inaspettatamente consapevole.