© Sirotti
Ormai prossimo al ritiro, Tim Declercq ammette che le questioni legate alla sicurezza lo hanno aiutato nella sua decisione. Dopo non aver ricevuto alcuna offerta dalla Lidl – Trek la cui dirigenza dall’alto ha chiesto un ringiovanimento dell’organico, il prezioso gregario ha preferito non guardarsi altrove e prepararsi ad appendere la bici al chiodo a fine stagione. Le offerte non sarebbero mancate, ma il passista belga ha scelto di fermarsi pensando alla sua famiglia, in particolare i suoi due figli, che come gran parte dei ciclisti professionisti meno di quanto vorrebbe. L’età e le responsabilità verso di loro lo ha portato anche a modificare i suoi atteggiamenti in gara e a riflessioni diverse.
Intervistato da Het Nieuwsblad, ha quindi anche spiegato come la mancata sicurezza in gruppo sia un fattore importante nella sua decisione: “Non oso più correre i rischi che correvo prima, Il pericolo mi pesa molto e con la paura non si può correre. Non voglio esagerare, ma come ciclista esperto sono semplicemente molto consapevole di quanto sia pericoloso tutto questo. Diventando padre di due bambini, la vedi anche in modo diverso. Mentre in molti corridori vedo l’opposto. Corrono con l’idea: ‘Non mi importa se cado’”.
Il 35enne fiammingo decide così anche di puntare il dito in maniera precisa, nominando uno dei discesisti più forti del gruppo, che grazie a questo suo talento ha costruito alcuni dei suoi successi più importanti in carriera, partendo dalla prestazione alla Milano – Sanremo 2022: “In questo momento posso permettermi di fare un nome. Matej Mohorič è un corridore che, come tutti, cerca di correre nel modo più economico possibile. Tutto il mio rispetto per questo. Ma lo fa frenando il più tardi possibile nelle curve, il che lo porta a tagliare la strada agli altri. E questo genera cadute. Non la sua, ma dei corridori dietro di lui”.
Porta così un esempio diretto, di poche settimane fa: “Dopo l’ultima tappa del Tour de France di quest’anno ha letteralmente detto: ‘Ho dato tutto nella discesa di Montmartre, non mi importava se la sera mi sarei ritrovato a tavola a cena o in ospedale’. Tutti pensano che siano frasi fantastiche, ma cosa succede se nella sua caduta trascina con sé altri dieci corridori? Questo per me è un problema”.
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