Patrick Lefevere torna a parlare del trasferimento di Remco Evenepoel alla Red Bull-BORA-hansgrohe. Attraverso le righe del quotidiano belga Het Nieuwsblad l’ex general manager della Soudal Quick-Step ha riaffrontato il tema già discusso, sempre sulle stesse pagine nei giorni precedenti, con parole piuttosto severe. Pur non entrando nei dettagli, lo storico dirigente belga ha prima aperto una riflessione più ampia sulla notizia più importante del CicloMercato 2026, riflettendo sul fatto che c’è un denominatore comune riguardo i più grandi trasferimenti di questi ultimi anni.

“Quale è stato il più grande ‘accordo tra tre parti’ nel ciclismo recente? Il trasferimento dove i corridori cambiano squadra prima della fine del loro contratto?”, si è chiesto provocatoriamente e la risposta è semplice: “Remco, Maxim Van Gils e Cian Uijtdebroeks. E andando un po’ più indietro anche Wout van Aert. Un giudice ha dovuto emettere una sentenza per il suo arrivo alla Jumbo-Visma all’epoca, ma in sostanza il corridore ha potuto trasferirsi”.

Sono tutti  nomi legati a un filo conduttore: si tratta infatti esclusivamente di corridori belgi. E non è un caso. Lefevere ha approfondito una questione tecnica che aiuta a spiegare al meglio la situazione. “Ufficialmente i belgi sono dipendenti della Federazione Ciclistica Belga – aggiunge Lefevere – Alla Soudal-Quick-Step non paghiamo gli stipendi direttamente ai nostri corridori belgi, ma alla Federazione, che poi trasferisce loro il denaro dopo averli tassati e prelevato i contributi previdenziali”.

Questo si traduce in una situazione, non necessariamente ben vista dalla stessa Belgian Cycling, che equipara i ciclisti a normali dipendenti, con tutte le conseguenze del caso (tra cui retribuzione standard per ferie e assicurazione sul lavoro), ma ci sono anche altre limitazioni che creano problemi alle squadre. Pertanto, continua il vulcanico imprenditore, “i belgi non possono essere equiparati a lavoratori autonomi, come avviene per altre nazioni”. Il che porta a una differenza non da poco visto che non permette quindi di stipulare “vere clausole di rescissione in questi contratti che permettono di ‘bloccare’ i corridori per anni”, cosa che invece viene fatta da alcune squadre.

Tra queste “non è un segreto che lo faccia la UAE Team Emirates XRG”, anche se Lefevere sottolinea come “in principio non è possibile con i corridori belgi che in quanto dipendenti possono sempre appellarsi alla ‘legge 78′, che limita le compensazioni al salario restante”. Riguardo il caso specifico di Remco Evenepoel, il suo ex patron sottolinea dunque come il classe 2000 avesse dunque “garantita” la possibilità di trasferimento, in buona sostanza. Resta comunque una stoccata: “Il mio unico commento: ne so un po’ riguardo chi ha fatto in modo che tutto andasse liscio e non sono necessariamente le persone nella foto ufficiale, ma non ho alcun rancore. Remco stesso sa chi deve ringraziare e tra questi c’è certamente anche la legislazione belga”.