(Foto: Luigi Lovaglio, Ceo di Mps).


 


Adesioni al 13,5% e concambio a 2,53: la soglia tecnica di controllo si avvicina. Senza tutto il pacchetto di Delfin e la quota Caltagirone la partita è già accesa; deadline l’8 settembre. Intanto Mediobanca mette ai voti il dossier Banca Generali.

Tra Siena e Piazzetta Cuccia la distanza si assottiglia. Al 14 agosto le adesioni all’offerta pubblica di scambio di Mps su Mediobanca hanno superato il 13%, segnale che il mercato sta misurando con pragmatismo rischi e opportunità. Il traguardo immediato è il 35%, soglia che nella pratica conferisce controllo di fatto su una società dal capitale frammentato: un obiettivo oggi concretamente raggiungibile, a maggior ragione se arrivassero conferimenti rilevanti dai soci storici.


Che cosa significa il 35%

In un azionariato pulverizzato, il 35% consente di orientare assemblee e governance anche senza superare il 50%. Tradotto: nomine, strategie e operazioni straordinarie diventano più gestibili. Per questo la soglia è considerata dagli operatori una tappa cruciale della scalata.


I numeri dell’offerta

L’Ops prevede un rapporto di concambio aggiustato a 2,53 azioni Mps di nuova emissione per ogni azione Mediobanca conferita, dopo l’effetto dei dividendi. L’operazione è interamente in carta e resta aperta fino a lunedì 8 settembre. Attenzione: i titoli Mediobanca acquistati tra venerdì 5 e lunedì 8 settembre non possono essere portati in adesione.

Il differenziale di mercato tra valore implicito dell’offerta e prezzo di Piazzetta Cuccia, inizialmente un premio, si è trasformato in sconto nelle ultime settimane, ma si sta assottigliando. È il termometro delle aspettative: più si avvicina l’esito, più il mercato prezza la probabilità di successo (e di eventuali rilanci).


La strategia di Mps secondo Lovaglio

Per l’amministratore delegato Luigi Lovaglio l’orizzonte è chiaro: creare un gruppo più grande e meglio posizionato su credito, risparmio gestito e investment banking. In conference call ha sintetizzato così la rotta: “Siamo fiduciosi in un risultato positivo; anche con una partecipazione inferiore al 50% le sinergie da circa 700 milioni sono comunque raggiungibili, servirà solo più tempo”, ha affermato Lovaglio. Sul concambio, la linea resta ferma: “Più ci avviciniamo alla chiusura, più la parità di scambio viene confermata”.


L’altra partita: Banca Generali

Mentre Mps raccoglie adesioni, Mediobanca porta in assemblea il 21 agosto il mandato per procedere sull’acquisizione di Banca Generali. Il finanziamento passerebbe dall’uso della partecipazione in Assicurazioni Generali come corrispettivo, a condizione di un nuovo accordo di partnership distributiva con il Leone. I principali proxy advisor hanno indicato di votare a favore e diversi investitori istituzionali hanno comunicato un orientamento positivo.

Il confronto tra i blocchi è serrato. Il veicolo riconducibile a Francesco Caltagirone ha sollevato critiche sulla natura della delibera, parlando di “delega in bianco”. La replica di Piazzetta Cuccia è stata netta: “Parlare di ‘delega in bianco’ non ha alcun senso giuridico: l’assemblea è chiamata ad autorizzare gli amministratori ad agire mentre la società è target di un’offerta”.


Chi spinge e chi frena

Nel frattempo, il fronte istituzionale si muove: Norges Bank e cinque grandi fondi pensione nordamericani hanno reso noto l’orientamento a favore della proposta Mediobanca su Banca Generali. Sul lato Mps, l’attenzione è puntata sulle scelte di Delfin (circa 20%) e del gruppo Caltagirone (circa 10%) rispetto all’Ops su Mediobanca: il loro eventuale conferimento renderebbe la soglia del 35% un traguardo sostanzialmente inevitabile, tamto che, con il 13% che ha già aderito all’Ops, con Delfin e Caltagirone l’Ops ha già, virtualmente, il 43%, ben al di sopra della soglia di controllo del 35%.


Le prossime date da segnare

  • 21 agosto: assemblea Mediobanca sul dossier Banca Generali.
  • 5–8 settembre: titoli Mediobanca acquistati in questi giorni non sono conferibili all’Ops.
  • 8 settembre: scadenza dell’Ops Mps su Mediobanca (salvo proroghe o modifiche).


La posta in gioco

Se l’Ops supererà la soglia tecnica, Mps potrà contare su massa critica e diversificazione maggiori, liberando valore su Dta, funding e distribuzione. Se invece prevarrà la strada alternativa di Piazzetta Cuccia, l’asse con Banca Generali ridisegnerà il perimetro della gestione del risparmio in Italia. In ogni scenario, si profila un riassetto profondo degli equilibri finanziari nazionali.