AVIANO – Chi era – ed è realmente esistita – la donna che qualcuno sostiene di aver visto mentre scattava foto e faceva filmati nei pressi della Base di Aviano, approfittando del rogo innescato ad alcune zone boschive dei dintorni? Sono i quesiti che si stanno ponendo le autorità italiane dopo aver ricevuto un alert internazionale in cui si indicava persino la matrice delle azioni di sabotaggio: la Russia. In realtà, nella vicenda descritta tanti particolari non quadrano.
APPROFONDIMENTI
IL RISIKO
Innanzitutto, questi presunti incendi dolosi, di cui i vigili del fuoco non hanno traccia nei loro registri. Poi c’è la questione della misteriosa donna e delle immagini “rubate”. Chi conosce la zona dove insiste la Base, sa benissimo che è molto più utile posizionarsi nelle colline – o lungo la salita per Piancavallo – per realizzare (magari fingendosi turista) un reportage fotografico dall’alto, sia della zona dell’aeroporto, sia dell’Area 2 di via Pedemonte. E, di certo, le attività riservate degli Usa non si svolgono alla luce del sole, essendoci tanto hangar ultramoderni quanto installazioni sotterranee, dove, da almeno 50 anni, si dice siano custodite anche le uniche testate nucleari americane in Italia, oltre a quelle della bresciana Ghedi. Ma tant’è. Di questi tempi meglio non sottovalutare alcun segnale – soprattutto se arriva dai Servizi, a loro volta “imbeccati” da colleghi di nazioni amiche – e così, già nei giorni precedenti il Ferragosto, il prefetto di Pordenone, Michele Lastella, ha convocato un Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, innalzando ulteriormente le misure di sicurezza esterne, oltre alle 12 unità specializzate delle squadre operative di supporto dell’Arma, e alle Unità operative di primo intervento della polizia per situazioni critiche e scenari ad alto rischio, già arrivate un paio di mesi fa, all’epoca della guerra-lampo tra Israele e Iran. Decisamente meno preoccupato lo staff americano, che ha liquidato la questione con un «il 31° Fighter Wing al momento non ha ricevuto allerte specifiche. Stiamo lavorando a stretto contatto con le autorità e le forze di polizia locali e siamo pronti a fornire tutto il supporto necessario richiesto per assicurare la tutela della sicurezza della comunità».
LA GIORNATA
Lo stanziamento militare americano ha, infatti, mantenuto il medesimo stato di allerta delle ultime settimane: Bravo Plus. A dimostrazione della grande serenità che si respira ad Aviano e dintorni, l’outfit dei pochi che, in queste ore, entrano ed escono dalla Base: canottiere, infradito, abbronzature, in divisa solo quei pochissimi che prestano servizio effettivo nel lungo weekend festivo. La città è deserta – compresa la porzione che ospita installazioni Usa -, così come pure le strade che conducono all’aeroporto. Si ripartirà, però, con la piena operatività già da domani. La situazione geopolitica internazionale non concede alcun momento di stasi e così anche in Base ad Aviano proseguono, incessanti, le operazioni di addestramento e le simulazioni. Con rammarico degli abitanti di tutta la zona pedemontana, che dovranno convivere anche in questo periodo di ferie con atterraggi, sorvoli e continue partenze. Incessanti anche i lanci di paracadutisti americani, di stanza in questo caso a Vicenza, nella zona dell’ex poligono del Dandolo, a Maniago. Anche qui con relative polemiche dei residenti, che lamentano sorvoli troppo radenti dei velivoli prima del passaggio in cui i parà si lanciano nel vuoto. Insomma, più che la donna del mistero, a preoccupare sono i rumori molesti delle esercitazioni.