La cessione di territori come il Donbass, la lingua russa unica ufficiale in Ucraina, niente adesione alla Nato: sono alcune delle richieste che Putin ha fatto a Trump nel vertice in Alaska, nel quale non si è trovato l’accordo ma che rappresenta il primo passo concreto verso la pace. Trump non ha ottenuto la tregua, ma non si ferma: parlerà di queste richieste domani con Zelensky alla Casa Bianca, vertice a cui ha invitato anche i leader europei per sostenere un piano per mettere fine alla guerra. \”Su richiesta del Presidente Zelensky, domani parteciperò all’incontro con il presidente Trump e altri leader europei alla Casa Bianca\”. Lo dichiara su X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Presenti anche Giorgia Meloni, Merz e Stubb tra gli altri.\n

Intanto Macron ha convocato per oggi una riunione dei volenterosi. Donald Trump ieri ha informato i leader europei di voler arrivare a organizzare un vertice trilaterale, con Vladimir Putin e Volodymir Zelensky, \”velocemente\”, già venerdì della prossima settimana, rende noto Axios, citando fonti informate. 

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\”Vediamo che la Russia respinge numerose richieste di cessate il fuoco e non ha ancora deciso quando porrà fine alle uccisioni. Questo complica la situazione\”. Lo ha scritto in un post sulla X pubblicato nella notte il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ringraziando gli 8 Paesi nordici e baltici per la dichiarazione congiunta nella quale hanno sottolineato come \”non ci si possa fidare di Vladimir Putin\”.

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato nella sede della Commissione europea a Bruxelles per l’incontro con la presidente dell’esecutivo Ue Ursula von der Leyen, prima della riunione in videoconferenza con la coalizione dei Volenterosi e del viaggio a Washington per l’incontro domani con il presidente Usa Donald Trump. 

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Anche il primo ministro britannico, Keir Starmer, accompagnera’ domani il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, a Washington per un incontro cruciale con Donald Trump. Lo ha annunciato Downing Street. Prima di Starmer avevano confermato la presenza alla Casa Bianca domani anche il cancelliere tedesco Merz, il presidente francese Macron, la presidente del Consiglio Meloni e la presidente della Commissione europea, von der Leyen. Starmer parteciperà anche a breve alla conference call della \”Coalizione dei volenterosi\”, che presiede insieme a Macron e Merz, con l’obiettivo di istituire un meccanismo per proteggere un eventuale accordo di pace in Ucraina.

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Il segretario generale della Nato Marc Rutte parteciperà oggi alle 15 alla call della coalizione dei volenterosi, ospitata da Emmanuel Macron, Friedrich Merz e Keir Starmer. Lo fa sapere l’Alleanza atlantica, annunciando anche che Rutte sarà domani a Washington per partecipare insieme agli altri leader europei all’incontro alla Casa Bianca tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky

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La premier Giorgia Meloni sarà domani a Washington per partecipare all’incontro con Donald Trump alla Casa Bianca insieme a Volodymyr Zelensky, Ursula Von der Leyen e altri leader europei. 

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E’ tempo di proteggere i bambini e le generazioni future in tutto il mondo: è questo, in sintesi, il contenuto della lettera indirizzata a Vladimir Putin da Melania Trump. Un documento finora rimasto riservato ma di cui Foxnews pubblica il testo in esclusiva, precisando che il presidente russo l’ha ricevuta dalla mano di Trump ad Anchorage e ha voluto leggerla a voce alta davanti alle delegazioni, russa e quella americana, riunite per lo storico incontro in Alaska. \”Caro Presidente Putin – inizia la lettera della First Lady -. Ogni bambino condivide gli stessi sogni silenziosi nel cuore, che nasca per caso nella campagna rurale di una nazione o in un magnifico centro città. Sogna amore, possibilità e sicurezza dal pericolo\”. \”Come genitori, è nostro dovere nutrire la speranza della prossima generazione\”, continua la lettera. \”Come leader, la responsabilità di sostenere i nostri figli si estende oltre il benessere di pochi.\” \”Innegabilmente, dobbiamo sforzarci di dipingere un mondo pieno di dignità per tutti, affinché ogni anima possa risvegliarsi alla pace e affinché il futuro stesso sia perfettamente custodito\”, afferma la missiva. \”Un concetto semplice ma profondo, signor Putin, e sono certo che lei concordi, è che i discendenti di ogni generazione iniziano la loro vita con una purezza, un’innocenza che si erge al di sopra della geografia, del governo e dell’ideologia.\” E ancora: \”Nel mondo di oggi, alcuni bambini sono costretti a portare con sé una risata silenziosa, incontaminata dall’oscurità che li circonda, una silenziosa sfida contro le forze che possono potenzialmente reclamare il loro futuro\”. \”Signor Putin, lei può da solo far rivivere la loro melodica risata\”, ha scritto la first lady. \”Proteggendo l’innocenza di questi bambini, farà più che servire la sola Russia: servirà l’umanità stessa\”. \”Un’idea così audace trascende ogni divisione umana e lei, signor Putin, è in grado di realizzare questa visione con un tratto di penna oggi\”, ha scritto. \”È giunto il momento\”.

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Oltre al cancelliere tedesco Friedrich Merz anche il presidente francese Emmanuel Macron parteciperà all’incontro tra Donald Trump e Volodomyr Zelensky previsto per domani a Washington. Lo hanno annunciato quasi contemporaneamente il governo tedesco e l’Eliseo. Insieme a Merz, sinora hanno comunicato la propria presenza anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente finlandese Alexander Stubb. 

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Il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il presidente finlandese Alexander Stubb si recheranno domani a Washington con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per incontrare Donald Trump alla Casa Bianca. Lo riferiscono il governo tedesco e la presidenza finlandese. 

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A quanto apprende l’Adnkronos, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è rientrata a Roma. Sono in corso i preparativi per un eventuale viaggio a Washington. Nel pomeriggio è prevista la call dei cosiddetti \”volenterosi\” per fare il punto della situazione in vista del vertice di domani tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky. La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, tra l’altro, ha annunciato che domani sarà a Washington insieme ad altri leader europei per partecipare all’incontro alla Casa Bianca tra il presidente americano e il leader ucraino.

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\”Questo pomeriggio accoglierò Volodymyr Zelensky a Bruxelles. Insieme parteciperemo alla Coalizione dei Volonterosi\”. Lo afferma la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen su X. La riunione è in programma in videoconferenza oggi alle 15 alla vigilia del viaggio del presidente ucraino alla Casa Bianca per discutere con Donald Trump dei risultati dell’incontro in Alaska con Vladimir Putin. 

“,”postId”:”c96472b4-1c5d-4481-ab50-8b373ec72a7e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-17T10:14:00.724Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-17T12:14:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Ucraina, le ragioni per cui Kiev non può cedere la \”cintura fortificata\” nel Donetsk”,”content”:”

Ha il nome di ‘cintura fortificata’ la porzione di territorio che le forze di Kiev ancora controllano nel Donetsk, la regione che Vladimir Putin ha chiesto nella sua interezza in cambio di concessioni per arrivare a una fine del conflitto in Ucraina, un passaggio che, secondo gli analisti dell’Institute for the Study of War, think tank americano che segue puntualmente l’evolversi della situazione sul terreno dall’inizio del conflitto, sarebbe tutt’altro che simbolico, che sancirebbe un degrado delle capacità di difesa e alla base industriale ucraina. 

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La cintura fortificata corre per 50 chilometri da nord a sud, lungo l’autostrada Kostyantynivka-Slovyansk, e comprende diverse città, Slovyansk e Kramatorsk a nord, Druzhkivka, Oleksiyevo-Druzhivka e Kostantynivka, a sud, e insediamenti in cui prima dell’inizio del conflitto abitavano più di 380mila persone. Cedere l’intero Donetsk alle forze di Mosca \”metterebbe le forze russe in una posizione estremamente positiva per poter rinnovare la loro aggressione contro l’Ucraina in termini molto più favorevoli\”. 

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La cintura fortificata ucraina è inviolata dall’autunno del 2022, da quando le forze di Mosca non sono riuscite ad avanzare o a circondarla. Il controllo del Donetsk con mezzi militari pesanti, da parte delle forze di Mosca, è tutt’altro che scontato e dietro l’angolo. I militari russi, oramai privi di mezzi pesanti, le cui riserve ereditate dall’Unione sovietica, sono quasi esaurite e con una capacità di produzione non in grado di fare fronte alle perdite, faticano a procedere sotto il fuoco dei droni di Kiev. E i recenti progressi nelle zone di Dobropillia e Pokrovsk, a opera di unità snelle di incursori, non sono state consolidate dall’arrivo di rinforzi. \”Al momento le forze russe non hanno i mezzi per circondare, penetrare o controllare rapidamente la cintura fortificata ucraina o quanto rimane della regione del Donetsk non occupata che Putin chiede come pre condizione per un cessate il fuoco senza concessioni russe in cambio\”, conclude l’Isw.

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\”Questo pomeriggio darò il benvenuto a Zelensky a Bruxelles. Insieme, parteciperemo alla Coalizione dei volenterosi. Su richiesta del presidente Zelensky, domani parteciperò all’incontro con il presidente Trump e altri leader europei alla Casa Bianca\”. Così su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

\n”,”postId”:”93081713-b3dd-4873-8008-ad59969a7cb6″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-17T10:04:00.750Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-17T12:04:00+0200″,”video”:{“videoId”:”1029620″,”videoPageUrl”:”https://video.sky.it/news/mondo/video/lunedi-zelensky-sara-alla-casa-bianca-al-centro-il-futuro-della-guerra-in-ucraina-1029620″},”altBackground”:true,”title”:”Lunedì Zelensky sarà alla Casa Bianca. Al centro il futuro della guerra in Ucraina. VIDEO”,”postId”:”49ecbe9d-33b9-496d-a334-fb13167563de”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-17T09:57:53.483Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-17T11:57:53+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Gentiloni: \”In Alaska umiliazione simbolica per Occidente\””,”content”:”

\”A essere ottimisti\” il bilancio del vertice in Alaska tra Trump e Putin è stato \”un nulla di fatto. A essere pessimisti, un’umiliazione simbolica per l’Occidente. E nella politica internazionale, i simboli contano molto\”. Lo dice, intervistato da La Stampa, l’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Secondo l’ex commissario europeo, il summit sul suolo americano ha rappresentato una vittoria del presidente russo: \”Non saprei come altro definire gli onori, la limousine, il tappeto rosso riservati a un presidente ricercato in quasi tutti i Paesi europei. Un’accoglienza regale in cambio di nulla\”. La Ue, dice ancora Gentiloni, dovrà prepararsi a compiere \”scelte difficili\”: \”L’Europa rivendica giustamente un ruolo, e lo fa su una base molto concreta: le minacce alla sicurezza riguardano noi, non gli Stati Uniti. Che l’Europa sia o meno presente al tavolo, sarà inevitabilmente protagonista delle garanzie per l’Ucraina\”, aggiunge.

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Ecco cosa ha detto al mondo il vertice di Anchorage.

“,”postId”:”66b02b8d-a74d-4278-8ff0-e6a2b66d5c7c”,”postLink”:{“title”:”Vincitori e Vinti”,”url”:”https://tg24.sky.it/mondo/2025/08/16/vertice-trump-putin-alaska-vincitori-vinti”,”imageSrc”:”https://static.sky.it/editorialimages/d6474b963e348ad6fbd8408e14ff8405427a26da/skytg24/it/mondo/2025/08/16/vertice-trump-putin-alaska/GettyImages-2230320571.jpg?im=Resize,width=565″}},{“timestamp”:”2025-08-17T09:32:00.658Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-17T11:32:00+0200″,”video”:{“videoId”:”1029630″,”videoPageUrl”:”https://video.sky.it/news/mondo/video/guerra-in-ucraina-la-deputata-rudik-zelensky-non-deve-incontrare-trump-da-solo-1029630″},”altBackground”:true,”title”:”Guerra in Ucraina, la deputata Rudik: \”Zelensky non deve incontrare Trump da solo\”. VIDEO”,”postId”:”987af223-496b-45bc-8d66-880236621eb6″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-17T09:26:00.480Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-17T11:26:00+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Kiev: \”Sicurezza e fine uccisioni prima di qualunque accordo\””,”content”:”

\”La sicurezza deve venire prima di tutto e la fine delle uccisioni è essenziale per qualsiasi più ampio sforzo di pace\”. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha in due telefonate con i suoi omologhi di Finlndia e Lettonia in vista del vertice dei Volenterosi in programma per oggi pomeriggio. \”Ho avuto una buona telefonata con Baiba Braze (ministra lettone degli Esteri, ndr) per coordinare i passi da compiere in vista di incontri importanti\”, scrive Sybiha su X, ringraziando per i fondi aggiuntivi assicurati all’Ucraina. \”Abbiamo discusso degli sforzi diplomatici per raggiungere una pace duratura per l’Ucraina – ha aggiunto -. Ho ribadito la nostra posizione secondo cui la sicurezza deve venire prima di tutto e che la fine delle uccisioni è essenziale per qualsiasi più ampio sforzo di pace\”. \”Abbiamo anche discusso della preparazione del 19/o pacchetto di sanzioni dell’Ue e dell’importanza di mantenere e aumentare la pressione dell’Europa sulla Russia. Conversazione speculare con la finlandese Elina Valtonen, che Sybiha ha informato \”dell’attuale situazione sul campo di battaglia e degli sforzi per costringere la Russia a porre fine alla sua guerra\”.

“,”postId”:”9470e857-1d01-4924-8101-0cc97ba63a24″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-17T09:19:10.775Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-17T11:19:10+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Cardinale ucraino: \”Il Papa farà di tutto per fermare la guerra\””,”content”:”

Papa Leone \”non solo parla di speranza ma la vive. Una speranza che manifesta anche con il suo impegno per una pace giusta in Ucraina. E sono convinto che Leone XIV farà tutto il possibile per fermare le ostilità e aiutare il nostro Paese\”. Lo dice il cardinale ucraino Mykola Bychok in una intervista ad Avvenire. \”Nelle ultime settimane ho avuto l’opportunità di incontrare in tre occasioni papa Leone. Ogni volta il Pontefice ha accolto noi vescovi ucraini con calore. E la sua vicinanza alla nostra gente è cristallina\”, aggiunge Bychok che con i suoi 45 anni è il più giovane cardinale del mondo. \”E’ chiaro che il Papa, come tutta la nostra nazione, voglia la pace. Fin dall’inizio dell’invasione la Santa Sede ha fatto, e continua a fare, molto per sostenere la popolazione. Questo include preghiere costanti, frequenti appelli, aiuti umanitari e molte altre azioni che rimangono sconosciute all’opinione pubblica. Papa Leone sta moltiplicando gli sforzi\”, afferma il cardinale che svolge la sua attività pastorale per gli ucraini che vivono in Australia. Bychok ricorda anche l’impegno della Santa Sede, cominciato con Papa Francesco, per il ritorno dei bambini ucraini che erano stati deportati in Russia. \”Papa Leone sta proseguendo questo impegno\”. \”Una pace giusta non è pace a tutti i costi. Serve la verità: riconoscere chi è la vittima e chi è l’aggressore\”, conclude il cardinale. 

“,”postId”:”ac2a5695-6494-4054-b6c1-53510a72b97a”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-17T09:11:01.126Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-17T11:11:01+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Fazzolari: \”Soluzione possibile perché Putin ora è in difficoltà\””,”content”:”

\”Non parlerei di ottimismo. La situazione è molto complicata, ma adesso almeno c’è uno spiraglio\” per la soluzione del conflitto russo-ucraino. Così Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’attuazione del programma, commentando in un’intervista al Corriere della Sera l’incontro di Ferragosto tra Trump e Putin, in Alaska. Il fedelissimo della premier si dice orgoglioso del fatto \”che la principale ipotesi oggi sul tavolo, fatta propria anche da Donald Trump, sia la proposta avanzata tempo fa da Giorgia Meloni\”. Il riferimento è alle garanzie di sicurezza per Kiev, basate \”su un accordo tra una serie di Stati occidentali che ricalchi l’articolo 5 della Nato, cioè l’intervento di tutti i sottoscrittori in caso di aggressione di uno dei membri, ma senza l’ingresso di Kiev nell’Alleanza atlantica. Sarebbe utile anche all’Ue, vista la forza dell’esercito ucraino. Ed è un modo per smascherare Putin\”.

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Secondo Fazzolari, \”a differenza di quanto racconta la sua propaganda\”, Putin \”è in grande difficoltà\”. \”A oggi – spiega il sottosegretario – il principale ostacolo a un accordo di pace sorge, per paradosso, dalla debolezza della Russia. A settembre 2022 Putin ha dichiarato l’annessione di quattro regioni ucraine arrivando persino a modificare la Costituzione per inserirle formalmente all’interno della Federazione Russa. Ma, a distanza di tre anni, non è riuscito a prenderne il controllo. È chiaro che a questo punto è in grande imbarazzo: come può spiegare che non solo non è riuscito a conquistare Kiev, ma non è in grado neppure di prendere il controllo dei territori annessi sulla carta?\”.

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La difesa ucraina rende noto di aver respinto le forze russe di due chilometri in profondità nella regione di Sumy. La Russia controlla circa 200 chilometri quadrati di territorio nella regione nel nord del Paese, al confine.

“,”postId”:”15f11508-7fac-42c8-b056-b66d5434c7b2″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-17T08:11:07.071Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-17T10:11:07+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Markov: \”Nessun ultimatum funziona con la Russia\””,”content”:”

\”Coloro che sostengono la tesi del trionfo di Putin vorrebbero che il nostro presidente fosse visto non come un capo di Stato, cosa che fa gran parte del mondo tranne la vostra, bensì come un criminale. Semplicemente, Trump lo ha accolto in modo normale. È senz’altro un successo, ma non un trionfo. Quello ci sarà quando verrà una pace a condizioni eque per la Russia\”. Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera l’ex consigliere del Cremlino, Sergei Markov. L’obiettivo della Russia rimane quello di continuare la guerra? \”NO. Putin ambisce a un cambiamento cardinale del regime politico in Ucraina\” aggiunge. \”Per noi – prosegue Markov -, la neutralità ucraina dev’essere sancita dalla costituzione e in un trattato internazionale. Affinché queste rivendicazioni vengano attuate dall’Occidente, la Russia utilizza la pressione militare, soprattutto perché l’Europa rifiuta di parlare il linguaggio della diplomazia. Meloni sarebbe pronta a discutere con Putin la denazificazione ucraina? Certamente no\”. Quindi il povero Putin è obbligato dall’Europa cattiva a fare la guerra? \”Non appena Meloni, Merz e Macron diranno di essere pronti a discutere tutti questi problemi sul piano pratico, secondo me Putin sarà disponibile a fermare immediatamente le ostilità\” aggiunge l’ex consigliere del Cremlino. \”Secondo il Cremlino, ogni armistizio deve prevedere la restituzione a priori del Donbass, che fin dal 2014 è il principale oggetto del contendere. Mi sembra molto semplice\” va avanti. Eventuali sanzioni tra due o tre settimane possono cambiare l’opinione di Putin? \”Per niente. Nessun ultimatum funziona con la Russia\”. Cosa accadrà secondo lei nei prossimi mesi? \”Ci sarà senz’altro l’incontro a tre Trump-Putin-Zelenskyj. Tuttavia, l’Europa silurerà gli accordi. Perciò la guerra proseguirà\” conclude. 

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Secondo fonti della Difesa russa citate dalla Tass, le truppe ucraine si sono ritirate dopo un fallito contrattacco nei pressi dell’insediamento di Sadki nella regione di Sumy. \”In quella zona, i combattenti di un gruppo d’assalto dell’80/a Brigata d’Assalto russa hanno respinto un contrattacco dell’esercito ucraino\”. A seguito degli attacchi, i soldati ucraini si sarebbero ritirati con perdite. \”Un veicolo da combattimento della fanteria Marder è stato distrutto\”, ha affermato la fonte della difesa. Fonti della Difesa russa avevano riferito in precedenza che l’esercito ucraino aveva schierato \”un gruppo di mercenari polacchi\” nell’area vicino a Sadki. Alcuni di loro avrebbero \”rescisso i contratti con il 132/o battaglione di ricognizione dell’esercito ucraino e abbandonato le posizioni\”.

“,”postId”:”6e0d4596-2819-4059-b5e5-e8fbe8926d35″,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-17T07:39:47.534Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-17T09:39:47+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Mounk: \”A Trump va bene una pace qualsiasi\””,”content”:”

\”Niente che non ci si poteva aspettare. Trump si è presentato con la volontà che ha sempre in queste occasioni, ovvero essere l’uomo che risolve, che decide, il potente tra tutti i potenti. Quello che non ha ottenuto è la possibilità di una pace giusta, o almeno non ingiusta\”. Lo afferma in un’intervista a La Stampa il politologo Yascha Mounk, commentando l’incontro tra Trump e Putin. \”Putin – aggiunge – era giustamente isolato per aver attaccato l’Ucraina. Leader di Stato in questi anni hanno ovviamente avuto relazioni con lui come è giusto che sia e come è inevitabile. Ma un conto è una telefonata con Macron, un conto è stato ricevuto con tutti gli onori sul suolo americano. Sono situazioni che hanno ovviamente pesi diversi, hanno un impatto diverso anche sull’immaginario di chi guarda solo le fotografie. Non c’è dubbio che quella che abbiamo visto in Alaska sia stata una vittoria dal punto di vista delle pubbliche relazioni, una riabilitazione che è poi quello che lui voleva e cercava\”.  \”Ci sono state infatti delle cose molto strane in questo incontro – va avanti Mounk -. Ad esempio il fatto che durante la breve conferenza stampa subito dopo l’incontro a prendere per primo la parola sia stato Putin. Una cosa mai vista, decisamente anomala per quello che è di solito il protocollo. Va anche detto che al suo pubblico, al popolo Maga questi dettagli alla fine non importano. Trump voleva presentarsi come l’unico in grado di parlare a Putin e questo è ciò che verrà presentato ai suoi sostenitori, indipendentemente dal risultato reale dell’incontro\”. \”Forse più che una strategia – prosegue – Trump aveva e ha un fine che è appunto arrivare a una pace non importa come e quale per poter dire che quella pace è avvenuta grazie a lui e a lui solo. Le sue ambizioni circa il Nobel per la pace sono note e non sono uno scherzo: Trump crede davvero che gli aspetti. L’altro aspetto è che Trump non guarda al lungo termine, non gli interessa. Vuole un risultato adesso per poterlo usare anche in vista elettorale per le elezioni di metà mandato nel novembre 2026\”. Per Mounk \”siamo stati troppo dipendenti da Trump, e lo siamo perché non siamo capaci noi stessi a garantire la nostra sicurezza\”. 

“,”postId”:”48b2ab04-46a5-4c14-88ce-a50081c81f5e”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-17T07:27:08.689Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-17T09:27:08+0200″,”image”:{“imgSrc”:”https://www.europesays.com/it/wp-content/uploads/2025/08/1755434711_223_putin_ansa.jpg”,”imgAlt”:”Putin”,”imgCredits”:”©Ansa”,”imgCaption”:null},”altBackground”:true,”title”:”Media: \”Putin disposto a discutere garanzie sicurezza per Kiev, ruolo per la Cina\””,”content”:”

Vladimir Putin si sarebbe detto disponibile a discutere di garanzie di sicurezza per l’Ucraina e, venerdì in Alaska, ha proposto a Donald Trump di coinvolgere la Cina come garante, rifiutandosi di accettare la presenza nel Paese di una forza di sicurezza composta da militari della Nato, scrive Axios citando fonti informate. Il Presidente americano ha, a sua volta, accolto il principio della necessità di fornire garanzie di sicurezza all’Ucraina, escludendo che il compito possa essere affidato a una missione della Nato, precisano fonti di Kiev, auspicando comunque una partecipazione degli Stati Uniti. 

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Putin avrebbe detto a Trump che \”un accordo di pace raggiunto velocemente è meglio di un cessate il fuoco\”, come ha riferito il Presidente americano ai leader europei e a Zelensky ieri secondo Axios. L’Institute for the Study of War cita la disponibilità di Putin a effettuare compromessi, riportata da diverse fonti americane dopo il vertice, precisando però che tale possibile apertura è contraddetta dalle dichiarazioni di Putin e degli altri esponenti russi.  

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Le truppe russe hanno detto di avere intercettato e abbattuto 46 droni ucraini in otto regioni della Russia nelle prime ore di domenica; lo ha dichiarato il ministero della Difesa russo, citato da Interfax. \”I sistemi di difesa aerea in servizio hanno intercettato e distrutto 46 droni ucraini ad ala fissa la scorsa notte, tra le 22:55 del 16 agosto alle 6:00 del mattino del 17 agosto\” (le 5 in Italia), ha dichiarato il ministero.  Sedici droni sono stati neutralizzati nella regione di Belgorod, 14 nella regione di Nižnij Novgorod, nove nella regione di Voronež, tre nella regione di Brjansk e uno in ciascuna delle regioni di Kursk, Orël, Kaluga e Smolensk, ha aggiunto. 

“,”postId”:”caecd36c-a5d9-44aa-9091-046de7dd2d0a”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-17T07:02:29.174Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-17T09:02:29+0200″,”altBackground”:false,”title”:”Media: \”Trump sosterrà la cessione del Donbass da parte di Kiev per la pace\””,”content”:”

Continuano a trapelare i dettagli della telefonata post-vertice tra Donald Trump, Volodomyr Zelensky e i leader Ue. E al contempo anche le volontà e le mosse di Trump per arrivare alla pace. Secondo quanto appreso ieri dal New York Times, il presidente degli Stati Uniti sosterrà un piano che prevede la rinuncia di Kiev alla regione del Donbass – composto dalle regioni di Donestk e Lugansk – che i russi dopo tre anni di guerra non sono riusciti a conquistare interamente. Per Trump, questa condizione – che in base alle testimonianze fornite al Guardian da due fonti con conoscenza diretta dei colloqui in Alaska è stata richiesta da Putin durante il vertice – favorirebbe un accordo di pace con il congelamento della linea del fronte nella regione ucraina meridionale di Kherson e Zaporizhzhia. Il sostegno di Trump alla cessione della regione ucraina del Donbass alla Russia, arriva mentre il presidente degli Stati Uniti ha espresso il suo sostegno per giungere direttamente a un accordo di pace e non a un temporaneo cessate il fuoco, e si scontra rappresenta con le volontà dell’Ucraina e degli alleati europei che si oppongono a tale accordo. Kiev e i vari leader europei temono che un accordo diretto alla pace, saltando un cessate il fuoco preliminare, dia a Mosca un vantaggio nei colloqui. 

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L’Ucraina piange 5 vittime degli scontri di ieri nel Donetsk, particolarmente intensi secondo lo stato maggiore di Kiev. Due persone sono state uccise da attacchi russi a Raiske, altre due a Svyatohirevka e una a Kostyantynivka. Quattro feriti in totale a Raiske, Belozerske, Mykolaivka e Sloviansk. Il numero totale delle persone uccise nella regione ammonta ufficialmente a 3.417, secondo lo stato maggiore ucraino, che parla di quasi 150 battaglie consumate ieri sul fronte. in particolare, nelle direzioni Nord-Slobozhansk e Kursk. Kiev registra 13 attacchi aerei russi intorno a Kursk, 7 nella direzione di Slobozhans, 17 a Kupjansk, 32 in direzione di Lyman, 51 verso Pokrovsky. 

“,”postId”:”f9ec4270-ca13-4374-848a-dc24c7b4887c”,”postLink”:{“title”:””,”url”:””,”imageSrc”:””}},{“timestamp”:”2025-08-17T06:32:00.945Z”,”timestampUtcIt”:”2025-08-17T08:32:00+0200″,”image”:{“imgSrc”:”https://www.europesays.com/it/wp-content/uploads/2025/08/zelensky_cernobbio_ansa.jpg”,”imgAlt”:”Zelensky”,”imgCredits”:”©Ansa”,”imgCaption”:null},”altBackground”:true,”title”:”Zelensky: \”La Russia complica la fine della guerra\””,”content”:”

\”Vediamo che la Russia respinge numerose richieste di cessate il fuoco e non ha ancora deciso quando porrà fine alle uccisioni. Questo complica la situazione\”. Lo ha scritto in un post sulla X pubblicato nella notte il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ringraziando gli 8 Paesi nordici e baltici per la dichiarazione congiunta nella quale hanno sottolineato come \”non ci si possa fidare di Vladimir Putin\”.

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\”Se non ha la volontà di eseguire un semplice ordine di cessare gli attacchi, potrebbe essere necessario un grande sforzo per convincere la Russia ad attuare una coesistenza ben più ampia e pacifica con i suoi vicini per decenni – ha sottolineato Zelensky – Ma insieme stiamo lavorando per la pace e la sicurezza. Fermare le uccisioni è un elemento chiave per fermare la guerra\”.

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Quindi, in previsione dell’incontro di domani con Donald Trump alla Casa Bianca, per il quale \”sono grato per l’invito\”, il presidente ucraino ribadisce l’importanza che \”tutti concordino sulla necessità di un dialogo a livello di leader per chiarire tutti i dettagli e determinare quali misure siano necessarie e funzionino\”. 

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\”Le truppe ucraine avanzano nell’oblast di Sumy\”, afferma lo stato maggiore di Kiev citato dal Kyiv independent. Secondo quanto riferito, l’esercito ucraino è avanzato di circa due chilometri nell’oblast di Sumy, il giorno dopo che Putin e Trump hanno discusso un accordo che ipotizza, fra l’altro, la cessione di territori ucraini non occupati alla Russia. 

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A rivelarlo è stata l’emittente americana Npr. Si tratta, nello specifico, di nove pagine che comprendono, tra le altre informazioni, la scaletta del vertice con il dettaglio degli orari degli incontri e delle conferenze stampa, i nomi delle delegazioni, i posti a tavola ed il menù del pranzo che però non è stato fatto, oltre che i numeri di telefono dei dipendenti del governo americano.

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Il vertice in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin si è concluso, almeno per adesso, con un nulla di fatto per la fine della guerra in Ucraina. Ma se un accordo tra il presidente degli Stati Uniti e l’omologo russo non è stato ancora raggiunto, sul tavolo dell’incontro ad Anchorage l’inquilino del Cremlino avrebbe portato – secondo quanto riportato dai media americani – una lunga lista di richieste.

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Donald Trump vuole organizzare il vertice trilaterale con Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky il 22 agosto, venerdì prossimo. Lo riferiscono due fonti informate al corrispondente di Axios da Washington, Barak Ravid. Intanto, cominciano a trapelare le richieste di Putin fatte a Trump nel vertice in Alaska: la cessione di territori come il Donbass, la lingua russa l’unica ufficiale in Ucraina, e niente adesione alla Nato. Il presidente Usa ne parlerà domani con Zelensky alla Casa Bianca, in un vertice a cui ha invitato anche i leader europei per sostenere un piano per mettere fine alla guerra. Macron ha convocato per oggi una riunione dei volenterosi. In serata Zelensky ha denunciato il rifiuto della Russia ad un cessate il fuoco, cosa che secondo lui \”complica la situazione\” nel raggiungimento del piano di pace.

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Donald Trump ha detto ai leader europei di voler organizzare un vertice trilaterale tra lui, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente russo Vladimir Putin entro venerdì prossimo e che si metterà al lavoro per organizzare l’incontro se i colloqui di lunedì nello Studio Ovale con Zelensky andranno bene, lo riporta la Cnn. Gli europei prevedono che almeno un altro leader europeo si unira’ ai colloqui di lunedì, ma non è ancora chiaro chi. 

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\”Putin ribadisce che fermerà la guerra contro l’Ucraina se si troverà un accordo ‘per eliminare tutte le cause primarie del conflitto’. Putin deve ricordare che l’unica ‘causa primaria’ dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina è lo stesso regime autoritario e aggressivo di Putin. Solo il popolo russo può ‘eliminare tutte le cause primarie del conflitto’\”. Lo dichiara su X il commissario Ue alla difesa Andrius Kubilius. 

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Intervistato dal secondo canale tedesco, Zdf, il cancelliere Friedrich Merz ha ammesso che \”avremmo voluto che ci fosse innanzitutto un cessate il fuoco, ma la parte russa non era ovviamente disposta a farlo, visto che ieri sera ci sono stati ulteriori attacchi contro l’Ucraina durante i negoziati in corso\”. Merz ha anche ribadito che Donald Trump e Volodymyr Zelensky si vedranno lunedì e poi ci sarà \”un incontro trilaterale il prima possibile per arrivare a un accordo rapido. E se va in porto, allora vale più di un cessate il fuoco che può durare per settimane senza ulteriori progressi\”. Per Merz la questione è certamente \”quali concessioni territoriali l’Ucraina potrebbe essere disposta a fare\”. La novità che risulta dal vertice è che \”la Russia sembra essere disposta a condurre i negoziati lungo la cosiddetta linea di contatto e non lungo i confini amministrativi – questa è un’enorme differenza perché la Russia ha avanzato rivendicazioni di territori che non sono ancora stati occupati militarmente dalla Russia. Questo è stato oggetto dei colloqui e, secondo il Presidente Trump, Putin è d’accordo a negoziare lungo l’attuale fronte dell’attuale linea di fronte. Ma sono questioni che vanno ancora discusse nei dettagli\”. 

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Una piccola folla sta protestando fuori dalla Casa Bianca, affiancata da due auto dei servizi segreti e da un veicolo della polizia dei parchi. La manifestazione è partita a Dupont Circle, uno dei quartieri dove sono stati dispiegati i soldati della Guardia Nazionale per decisione di Donald Trump, ed è arrivata fino alla residenza del presidente. I partecipanti hanno al collo dei fischietti arancioni e cartelli con su scritto \”Trump se ne deve andare ora\”. 

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky denuncia il rifiuto della Russia ad un cessate il fuoco, cosa che secondo lui \”complica la situazione\” nel raggiungimento del piano di pace voluto da Donald Trump dopo l’incontro di ieri con Putin. \”Vediamo che la Russia sta respingendo i numerosi appelli al cessate il fuoco e non ha ancora deciso quando smetterà di uccidere – le sue parole sui social network -. Questo complica la situazione. Se non è disposta a eseguire un semplice ordine di cessare le ostilità, potrebbero essere necessari importanti sforzi per spingere la Russia a voler attuare qualcosa di molto più importante: la coesistenza pacifica con i suoi vicini per decenni\”. 

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La cessione di territori come il Donbass, la lingua russa unica ufficiale in Ucraina, niente adesione alla Nato: sono alcune delle richieste che Putin ha fatto a Trump nel vertice in Alaska, nel quale non si è trovato l’accordo ma che rappresenta il primo passo concreto verso la pace. Trump non ha ottenuto la tregua, ma non si ferma: parlerà di queste richieste domani con Zelensky alla Casa Bianca, vertice a cui ha invitato anche i leader europei per sostenere un piano per mettere fine alla guerra. “Su richiesta del Presidente Zelensky, domani parteciperò all’incontro con il presidente Trump e altri leader europei alla Casa Bianca”. Lo dichiara su X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Presenti anche Giorgia Meloni, Merz e Stubb tra gli altri.

Intanto Macron ha convocato per oggi una riunione dei volenterosi. Donald Trump ieri ha informato i leader europei di voler arrivare a organizzare un vertice trilaterale, con Vladimir Putin e Volodymir Zelensky, “velocemente”, già venerdì della prossima settimana, rende noto Axios, citando fonti informate. 

“Vediamo che la Russia respinge numerose richieste di cessate il fuoco e non ha ancora deciso quando porrà fine alle uccisioni. Questo complica la situazione”. Lo ha scritto in un post sulla X pubblicato nella notte il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ringraziando gli 8 Paesi nordici e baltici per la dichiarazione congiunta nella quale hanno sottolineato come “non ci si possa fidare di Vladimir Putin”.

Gli approfondimenti:

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44 minuti fa

Zelensky arrivato da von der Leyen a Bruxelles

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato nella sede della Commissione europea a Bruxelles per l’incontro con la presidente dell’esecutivo Ue Ursula von der Leyen, prima della riunione in videoconferenza con la coalizione dei Volenterosi e del viaggio a Washington per l’incontro domani con il presidente Usa Donald Trump. 

59 minuti fa

Anche Starmer domani a Washington con Zelensky

Anche il primo ministro britannico, Keir Starmer, accompagnera’ domani il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, a Washington per un incontro cruciale con Donald Trump. Lo ha annunciato Downing Street. Prima di Starmer avevano confermato la presenza alla Casa Bianca domani anche il cancelliere tedesco Merz, il presidente francese Macron, la presidente del Consiglio Meloni e la presidente della Commissione europea, von der Leyen. Starmer parteciperà anche a breve alla conference call della “Coalizione dei volenterosi”, che presiede insieme a Macron e Merz, con l’obiettivo di istituire un meccanismo per proteggere un eventuale accordo di pace in Ucraina.

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12:56

Rutte a call coalizione Volenterosi, domani a Washington per Trump-Zelensky

Il segretario generale della Nato Marc Rutte parteciperà oggi alle 15 alla call della coalizione dei volenterosi, ospitata da Emmanuel Macron, Friedrich Merz e Keir Starmer. Lo fa sapere l’Alleanza atlantica, annunciando anche che Rutte sarà domani a Washington per partecipare insieme agli altri leader europei all’incontro alla Casa Bianca tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky

12:49

Giorgia Meloni domani a Washington

La premier Giorgia Meloni sarà domani a Washington per partecipare all’incontro con Donald Trump alla Casa Bianca insieme a Volodymyr Zelensky, Ursula Von der Leyen e altri leader europei. 

12:41

Melania a Putin: “E’ tempo di proteggere le generazioni future”

E’ tempo di proteggere i bambini e le generazioni future in tutto il mondo: è questo, in sintesi, il contenuto della lettera indirizzata a Vladimir Putin da Melania Trump. Un documento finora rimasto riservato ma di cui Foxnews pubblica il testo in esclusiva, precisando che il presidente russo l’ha ricevuta dalla mano di Trump ad Anchorage e ha voluto leggerla a voce alta davanti alle delegazioni, russa e quella americana, riunite per lo storico incontro in Alaska. “Caro Presidente Putin – inizia la lettera della First Lady -. Ogni bambino condivide gli stessi sogni silenziosi nel cuore, che nasca per caso nella campagna rurale di una nazione o in un magnifico centro città. Sogna amore, possibilità e sicurezza dal pericolo”. “Come genitori, è nostro dovere nutrire la speranza della prossima generazione”, continua la lettera. “Come leader, la responsabilità di sostenere i nostri figli si estende oltre il benessere di pochi.” “Innegabilmente, dobbiamo sforzarci di dipingere un mondo pieno di dignità per tutti, affinché ogni anima possa risvegliarsi alla pace e affinché il futuro stesso sia perfettamente custodito”, afferma la missiva. “Un concetto semplice ma profondo, signor Putin, e sono certo che lei concordi, è che i discendenti di ogni generazione iniziano la loro vita con una purezza, un’innocenza che si erge al di sopra della geografia, del governo e dell’ideologia.” E ancora: “Nel mondo di oggi, alcuni bambini sono costretti a portare con sé una risata silenziosa, incontaminata dall’oscurità che li circonda, una silenziosa sfida contro le forze che possono potenzialmente reclamare il loro futuro”. “Signor Putin, lei può da solo far rivivere la loro melodica risata”, ha scritto la first lady. “Proteggendo l’innocenza di questi bambini, farà più che servire la sola Russia: servirà l’umanità stessa”. “Un’idea così audace trascende ogni divisione umana e lei, signor Putin, è in grado di realizzare questa visione con un tratto di penna oggi”, ha scritto. “È giunto il momento”.

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12:34

Anche Macron con Zelensky domani a Washington

Oltre al cancelliere tedesco Friedrich Merz anche il presidente francese Emmanuel Macron parteciperà all’incontro tra Donald Trump e Volodomyr Zelensky previsto per domani a Washington. Lo hanno annunciato quasi contemporaneamente il governo tedesco e l’Eliseo. Insieme a Merz, sinora hanno comunicato la propria presenza anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente finlandese Alexander Stubb. 

12:29

Merz e Stubb domani a Washington con Zelensky

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il presidente finlandese Alexander Stubb si recheranno domani a Washington con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per incontrare Donald Trump alla Casa Bianca. Lo riferiscono il governo tedesco e la presidenza finlandese. 

12:24

Meloni rientrata a Roma, preparativi per eventuale viaggio a Washington

A quanto apprende l’Adnkronos, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è rientrata a Roma. Sono in corso i preparativi per un eventuale viaggio a Washington. Nel pomeriggio è prevista la call dei cosiddetti “volenterosi” per fare il punto della situazione in vista del vertice di domani tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky. La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, tra l’altro, ha annunciato che domani sarà a Washington insieme ad altri leader europei per partecipare all’incontro alla Casa Bianca tra il presidente americano e il leader ucraino.

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12:19

Von der Leyen: “Oggi Zelensky a Bruxelles per la call dei Volenterosi”

“Questo pomeriggio accoglierò Volodymyr Zelensky a Bruxelles. Insieme parteciperemo alla Coalizione dei Volonterosi”. Lo afferma la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen su X. La riunione è in programma in videoconferenza oggi alle 15 alla vigilia del viaggio del presidente ucraino alla Casa Bianca per discutere con Donald Trump dei risultati dell’incontro in Alaska con Vladimir Putin. 

Von der Leyen

©Ansa

12:14

Ucraina, le ragioni per cui Kiev non può cedere la “cintura fortificata” nel Donetsk

Ha il nome di ‘cintura fortificata’ la porzione di territorio che le forze di Kiev ancora controllano nel Donetsk, la regione che Vladimir Putin ha chiesto nella sua interezza in cambio di concessioni per arrivare a una fine del conflitto in Ucraina, un passaggio che, secondo gli analisti dell’Institute for the Study of War, think tank americano che segue puntualmente l’evolversi della situazione sul terreno dall’inizio del conflitto, sarebbe tutt’altro che simbolico, che sancirebbe un degrado delle capacità di difesa e alla base industriale ucraina. 

La cintura fortificata corre per 50 chilometri da nord a sud, lungo l’autostrada Kostyantynivka-Slovyansk, e comprende diverse città, Slovyansk e Kramatorsk a nord, Druzhkivka, Oleksiyevo-Druzhivka e Kostantynivka, a sud, e insediamenti in cui prima dell’inizio del conflitto abitavano più di 380mila persone. Cedere l’intero Donetsk alle forze di Mosca “metterebbe le forze russe in una posizione estremamente positiva per poter rinnovare la loro aggressione contro l’Ucraina in termini molto più favorevoli”. 

La cintura fortificata ucraina è inviolata dall’autunno del 2022, da quando le forze di Mosca non sono riuscite ad avanzare o a circondarla. Il controllo del Donetsk con mezzi militari pesanti, da parte delle forze di Mosca, è tutt’altro che scontato e dietro l’angolo. I militari russi, oramai privi di mezzi pesanti, le cui riserve ereditate dall’Unione sovietica, sono quasi esaurite e con una capacità di produzione non in grado di fare fronte alle perdite, faticano a procedere sotto il fuoco dei droni di Kiev. E i recenti progressi nelle zone di Dobropillia e Pokrovsk, a opera di unità snelle di incursori, non sono state consolidate dall’arrivo di rinforzi. “Al momento le forze russe non hanno i mezzi per circondare, penetrare o controllare rapidamente la cintura fortificata ucraina o quanto rimane della regione del Donetsk non occupata che Putin chiede come pre condizione per un cessate il fuoco senza concessioni russe in cambio”, conclude l’Isw.

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12:09

Ucraina, von der Leyen con altri leader europei domani a Washington

“Questo pomeriggio darò il benvenuto a Zelensky a Bruxelles. Insieme, parteciperemo alla Coalizione dei volenterosi. Su richiesta del presidente Zelensky, domani parteciperò all’incontro con il presidente Trump e altri leader europei alla Casa Bianca”. Così su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

12:04

Lunedì Zelensky sarà alla Casa Bianca. Al centro il futuro della guerra in Ucraina. VIDEO

11:57

Gentiloni: “In Alaska umiliazione simbolica per Occidente”

“A essere ottimisti” il bilancio del vertice in Alaska tra Trump e Putin è stato “un nulla di fatto. A essere pessimisti, un’umiliazione simbolica per l’Occidente. E nella politica internazionale, i simboli contano molto”. Lo dice, intervistato da La Stampa, l’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Secondo l’ex commissario europeo, il summit sul suolo americano ha rappresentato una vittoria del presidente russo: “Non saprei come altro definire gli onori, la limousine, il tappeto rosso riservati a un presidente ricercato in quasi tutti i Paesi europei. Un’accoglienza regale in cambio di nulla”. La Ue, dice ancora Gentiloni, dovrà prepararsi a compiere “scelte difficili”: “L’Europa rivendica giustamente un ruolo, e lo fa su una base molto concreta: le minacce alla sicurezza riguardano noi, non gli Stati Uniti. Che l’Europa sia o meno presente al tavolo, sarà inevitabilmente protagonista delle garanzie per l’Ucraina”, aggiunge.

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11:40

Trump-Putin: “Vincitori e Vinti”

Ecco cosa ha detto al mondo il vertice di Anchorage.

Vincitori e VintiVincitori e VintiVai al contenuto

11:32

Guerra in Ucraina, la deputata Rudik: “Zelensky non deve incontrare Trump da solo”. VIDEO

11:26

Kiev: “Sicurezza e fine uccisioni prima di qualunque accordo”

“La sicurezza deve venire prima di tutto e la fine delle uccisioni è essenziale per qualsiasi più ampio sforzo di pace”. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha in due telefonate con i suoi omologhi di Finlndia e Lettonia in vista del vertice dei Volenterosi in programma per oggi pomeriggio. “Ho avuto una buona telefonata con Baiba Braze (ministra lettone degli Esteri, ndr) per coordinare i passi da compiere in vista di incontri importanti”, scrive Sybiha su X, ringraziando per i fondi aggiuntivi assicurati all’Ucraina. “Abbiamo discusso degli sforzi diplomatici per raggiungere una pace duratura per l’Ucraina – ha aggiunto -. Ho ribadito la nostra posizione secondo cui la sicurezza deve venire prima di tutto e che la fine delle uccisioni è essenziale per qualsiasi più ampio sforzo di pace”. “Abbiamo anche discusso della preparazione del 19/o pacchetto di sanzioni dell’Ue e dell’importanza di mantenere e aumentare la pressione dell’Europa sulla Russia. Conversazione speculare con la finlandese Elina Valtonen, che Sybiha ha informato “dell’attuale situazione sul campo di battaglia e degli sforzi per costringere la Russia a porre fine alla sua guerra”.

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11:19

Cardinale ucraino: “Il Papa farà di tutto per fermare la guerra”

Papa Leone “non solo parla di speranza ma la vive. Una speranza che manifesta anche con il suo impegno per una pace giusta in Ucraina. E sono convinto che Leone XIV farà tutto il possibile per fermare le ostilità e aiutare il nostro Paese”. Lo dice il cardinale ucraino Mykola Bychok in una intervista ad Avvenire. “Nelle ultime settimane ho avuto l’opportunità di incontrare in tre occasioni papa Leone. Ogni volta il Pontefice ha accolto noi vescovi ucraini con calore. E la sua vicinanza alla nostra gente è cristallina”, aggiunge Bychok che con i suoi 45 anni è il più giovane cardinale del mondo. “E’ chiaro che il Papa, come tutta la nostra nazione, voglia la pace. Fin dall’inizio dell’invasione la Santa Sede ha fatto, e continua a fare, molto per sostenere la popolazione. Questo include preghiere costanti, frequenti appelli, aiuti umanitari e molte altre azioni che rimangono sconosciute all’opinione pubblica. Papa Leone sta moltiplicando gli sforzi”, afferma il cardinale che svolge la sua attività pastorale per gli ucraini che vivono in Australia. Bychok ricorda anche l’impegno della Santa Sede, cominciato con Papa Francesco, per il ritorno dei bambini ucraini che erano stati deportati in Russia. “Papa Leone sta proseguendo questo impegno”. “Una pace giusta non è pace a tutti i costi. Serve la verità: riconoscere chi è la vittima e chi è l’aggressore”, conclude il cardinale. 

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11:11

Fazzolari: “Soluzione possibile perché Putin ora è in difficoltà”

“Non parlerei di ottimismo. La situazione è molto complicata, ma adesso almeno c’è uno spiraglio” per la soluzione del conflitto russo-ucraino. Così Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’attuazione del programma, commentando in un’intervista al Corriere della Sera l’incontro di Ferragosto tra Trump e Putin, in Alaska. Il fedelissimo della premier si dice orgoglioso del fatto “che la principale ipotesi oggi sul tavolo, fatta propria anche da Donald Trump, sia la proposta avanzata tempo fa da Giorgia Meloni”. Il riferimento è alle garanzie di sicurezza per Kiev, basate “su un accordo tra una serie di Stati occidentali che ricalchi l’articolo 5 della Nato, cioè l’intervento di tutti i sottoscrittori in caso di aggressione di uno dei membri, ma senza l’ingresso di Kiev nell’Alleanza atlantica. Sarebbe utile anche all’Ue, vista la forza dell’esercito ucraino. Ed è un modo per smascherare Putin”.

Secondo Fazzolari, “a differenza di quanto racconta la sua propaganda”, Putin “è in grande difficoltà”. “A oggi – spiega il sottosegretario – il principale ostacolo a un accordo di pace sorge, per paradosso, dalla debolezza della Russia. A settembre 2022 Putin ha dichiarato l’annessione di quattro regioni ucraine arrivando persino a modificare la Costituzione per inserirle formalmente all’interno della Federazione Russa. Ma, a distanza di tre anni, non è riuscito a prenderne il controllo. È chiaro che a questo punto è in grande imbarazzo: come può spiegare che non solo non è riuscito a conquistare Kiev, ma non è in grado neppure di prendere il controllo dei territori annessi sulla carta?”.

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10:48

Kiev: “Respinte forze Mosca di circa 2 km sul fronte di Sumy”

La difesa ucraina rende noto di aver respinto le forze russe di due chilometri in profondità nella regione di Sumy. La Russia controlla circa 200 chilometri quadrati di territorio nella regione nel nord del Paese, al confine.

10:11

Markov: “Nessun ultimatum funziona con la Russia”

“Coloro che sostengono la tesi del trionfo di Putin vorrebbero che il nostro presidente fosse visto non come un capo di Stato, cosa che fa gran parte del mondo tranne la vostra, bensì come un criminale. Semplicemente, Trump lo ha accolto in modo normale. È senz’altro un successo, ma non un trionfo. Quello ci sarà quando verrà una pace a condizioni eque per la Russia”. Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera l’ex consigliere del Cremlino, Sergei Markov. L’obiettivo della Russia rimane quello di continuare la guerra? “NO. Putin ambisce a un cambiamento cardinale del regime politico in Ucraina” aggiunge. “Per noi – prosegue Markov -, la neutralità ucraina dev’essere sancita dalla costituzione e in un trattato internazionale. Affinché queste rivendicazioni vengano attuate dall’Occidente, la Russia utilizza la pressione militare, soprattutto perché l’Europa rifiuta di parlare il linguaggio della diplomazia. Meloni sarebbe pronta a discutere con Putin la denazificazione ucraina? Certamente no”. Quindi il povero Putin è obbligato dall’Europa cattiva a fare la guerra? “Non appena Meloni, Merz e Macron diranno di essere pronti a discutere tutti questi problemi sul piano pratico, secondo me Putin sarà disponibile a fermare immediatamente le ostilità” aggiunge l’ex consigliere del Cremlino. “Secondo il Cremlino, ogni armistizio deve prevedere la restituzione a priori del Donbass, che fin dal 2014 è il principale oggetto del contendere. Mi sembra molto semplice” va avanti. Eventuali sanzioni tra due o tre settimane possono cambiare l’opinione di Putin? “Per niente. Nessun ultimatum funziona con la Russia”. Cosa accadrà secondo lei nei prossimi mesi? “Ci sarà senz’altro l’incontro a tre Trump-Putin-Zelenskyj. Tuttavia, l’Europa silurerà gli accordi. Perciò la guerra proseguirà” conclude. 

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09:48

Mosca: “Fallito contrattacco di Kiev nella regione di Sumy”

Secondo fonti della Difesa russa citate dalla Tass, le truppe ucraine si sono ritirate dopo un fallito contrattacco nei pressi dell’insediamento di Sadki nella regione di Sumy. “In quella zona, i combattenti di un gruppo d’assalto dell’80/a Brigata d’Assalto russa hanno respinto un contrattacco dell’esercito ucraino”. A seguito degli attacchi, i soldati ucraini si sarebbero ritirati con perdite. “Un veicolo da combattimento della fanteria Marder è stato distrutto”, ha affermato la fonte della difesa. Fonti della Difesa russa avevano riferito in precedenza che l’esercito ucraino aveva schierato “un gruppo di mercenari polacchi” nell’area vicino a Sadki. Alcuni di loro avrebbero “rescisso i contratti con il 132/o battaglione di ricognizione dell’esercito ucraino e abbandonato le posizioni”.

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09:39

Mounk: “A Trump va bene una pace qualsiasi”

“Niente che non ci si poteva aspettare. Trump si è presentato con la volontà che ha sempre in queste occasioni, ovvero essere l’uomo che risolve, che decide, il potente tra tutti i potenti. Quello che non ha ottenuto è la possibilità di una pace giusta, o almeno non ingiusta”. Lo afferma in un’intervista a La Stampa il politologo Yascha Mounk, commentando l’incontro tra Trump e Putin. “Putin – aggiunge – era giustamente isolato per aver attaccato l’Ucraina. Leader di Stato in questi anni hanno ovviamente avuto relazioni con lui come è giusto che sia e come è inevitabile. Ma un conto è una telefonata con Macron, un conto è stato ricevuto con tutti gli onori sul suolo americano. Sono situazioni che hanno ovviamente pesi diversi, hanno un impatto diverso anche sull’immaginario di chi guarda solo le fotografie. Non c’è dubbio che quella che abbiamo visto in Alaska sia stata una vittoria dal punto di vista delle pubbliche relazioni, una riabilitazione che è poi quello che lui voleva e cercava”.  “Ci sono state infatti delle cose molto strane in questo incontro – va avanti Mounk -. Ad esempio il fatto che durante la breve conferenza stampa subito dopo l’incontro a prendere per primo la parola sia stato Putin. Una cosa mai vista, decisamente anomala per quello che è di solito il protocollo. Va anche detto che al suo pubblico, al popolo Maga questi dettagli alla fine non importano. Trump voleva presentarsi come l’unico in grado di parlare a Putin e questo è ciò che verrà presentato ai suoi sostenitori, indipendentemente dal risultato reale dell’incontro”. “Forse più che una strategia – prosegue – Trump aveva e ha un fine che è appunto arrivare a una pace non importa come e quale per poter dire che quella pace è avvenuta grazie a lui e a lui solo. Le sue ambizioni circa il Nobel per la pace sono note e non sono uno scherzo: Trump crede davvero che gli aspetti. L’altro aspetto è che Trump non guarda al lungo termine, non gli interessa. Vuole un risultato adesso per poterlo usare anche in vista elettorale per le elezioni di metà mandato nel novembre 2026”. Per Mounk “siamo stati troppo dipendenti da Trump, e lo siamo perché non siamo capaci noi stessi a garantire la nostra sicurezza”. 

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09:27

Media: “Putin disposto a discutere garanzie sicurezza per Kiev, ruolo per la Cina”

Vladimir Putin si sarebbe detto disponibile a discutere di garanzie di sicurezza per l’Ucraina e, venerdì in Alaska, ha proposto a Donald Trump di coinvolgere la Cina come garante, rifiutandosi di accettare la presenza nel Paese di una forza di sicurezza composta da militari della Nato, scrive Axios citando fonti informate. Il Presidente americano ha, a sua volta, accolto il principio della necessità di fornire garanzie di sicurezza all’Ucraina, escludendo che il compito possa essere affidato a una missione della Nato, precisano fonti di Kiev, auspicando comunque una partecipazione degli Stati Uniti. 

Putin avrebbe detto a Trump che “un accordo di pace raggiunto velocemente è meglio di un cessate il fuoco”, come ha riferito il Presidente americano ai leader europei e a Zelensky ieri secondo Axios. L’Institute for the Study of War cita la disponibilità di Putin a effettuare compromessi, riportata da diverse fonti americane dopo il vertice, precisando però che tale possibile apertura è contraddetta dalle dichiarazioni di Putin e degli altri esponenti russi.  

Putin

©Ansa

09:19

Mosca, nella notte abbattuti 46 droni ucrini su 8 regioni russe

Le truppe russe hanno detto di avere intercettato e abbattuto 46 droni ucraini in otto regioni della Russia nelle prime ore di domenica; lo ha dichiarato il ministero della Difesa russo, citato da Interfax. “I sistemi di difesa aerea in servizio hanno intercettato e distrutto 46 droni ucraini ad ala fissa la scorsa notte, tra le 22:55 del 16 agosto alle 6:00 del mattino del 17 agosto” (le 5 in Italia), ha dichiarato il ministero.  Sedici droni sono stati neutralizzati nella regione di Belgorod, 14 nella regione di Nižnij Novgorod, nove nella regione di Voronež, tre nella regione di Brjansk e uno in ciascuna delle regioni di Kursk, Orël, Kaluga e Smolensk, ha aggiunto. 

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09:02

Media: “Trump sosterrà la cessione del Donbass da parte di Kiev per la pace”

Continuano a trapelare i dettagli della telefonata post-vertice tra Donald Trump, Volodomyr Zelensky e i leader Ue. E al contempo anche le volontà e le mosse di Trump per arrivare alla pace. Secondo quanto appreso ieri dal New York Times, il presidente degli Stati Uniti sosterrà un piano che prevede la rinuncia di Kiev alla regione del Donbass – composto dalle regioni di Donestk e Lugansk – che i russi dopo tre anni di guerra non sono riusciti a conquistare interamente. Per Trump, questa condizione – che in base alle testimonianze fornite al Guardian da due fonti con conoscenza diretta dei colloqui in Alaska è stata richiesta da Putin durante il vertice – favorirebbe un accordo di pace con il congelamento della linea del fronte nella regione ucraina meridionale di Kherson e Zaporizhzhia. Il sostegno di Trump alla cessione della regione ucraina del Donbass alla Russia, arriva mentre il presidente degli Stati Uniti ha espresso il suo sostegno per giungere direttamente a un accordo di pace e non a un temporaneo cessate il fuoco, e si scontra rappresenta con le volontà dell’Ucraina e degli alleati europei che si oppongono a tale accordo. Kiev e i vari leader europei temono che un accordo diretto alla pace, saltando un cessate il fuoco preliminare, dia a Mosca un vantaggio nei colloqui. 

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08:47

Kiev, 5 morti negli attacchi russi di ieri nel Donetsk

L’Ucraina piange 5 vittime degli scontri di ieri nel Donetsk, particolarmente intensi secondo lo stato maggiore di Kiev. Due persone sono state uccise da attacchi russi a Raiske, altre due a Svyatohirevka e una a Kostyantynivka. Quattro feriti in totale a Raiske, Belozerske, Mykolaivka e Sloviansk. Il numero totale delle persone uccise nella regione ammonta ufficialmente a 3.417, secondo lo stato maggiore ucraino, che parla di quasi 150 battaglie consumate ieri sul fronte. in particolare, nelle direzioni Nord-Slobozhansk e Kursk. Kiev registra 13 attacchi aerei russi intorno a Kursk, 7 nella direzione di Slobozhans, 17 a Kupjansk, 32 in direzione di Lyman, 51 verso Pokrovsky. 

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08:32

Zelensky: “La Russia complica la fine della guerra”

“Vediamo che la Russia respinge numerose richieste di cessate il fuoco e non ha ancora deciso quando porrà fine alle uccisioni. Questo complica la situazione”. Lo ha scritto in un post sulla X pubblicato nella notte il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ringraziando gli 8 Paesi nordici e baltici per la dichiarazione congiunta nella quale hanno sottolineato come “non ci si possa fidare di Vladimir Putin”.

“Se non ha la volontà di eseguire un semplice ordine di cessare gli attacchi, potrebbe essere necessario un grande sforzo per convincere la Russia ad attuare una coesistenza ben più ampia e pacifica con i suoi vicini per decenni – ha sottolineato Zelensky – Ma insieme stiamo lavorando per la pace e la sicurezza. Fermare le uccisioni è un elemento chiave per fermare la guerra”.

Quindi, in previsione dell’incontro di domani con Donald Trump alla Casa Bianca, per il quale “sono grato per l’invito”, il presidente ucraino ribadisce l’importanza che “tutti concordino sulla necessità di un dialogo a livello di leader per chiarire tutti i dettagli e determinare quali misure siano necessarie e funzionino”. 

Zelensky

©Ansa

08:25

Kiev: “Truppe ucraine avanzano nell’oblast di Sumy”

“Le truppe ucraine avanzano nell’oblast di Sumy”, afferma lo stato maggiore di Kiev citato dal Kyiv independent. Secondo quanto riferito, l’esercito ucraino è avanzato di circa due chilometri nell’oblast di Sumy, il giorno dopo che Putin e Trump hanno discusso un accordo che ipotizza, fra l’altro, la cessione di territori ucraini non occupati alla Russia. 

08:17

Vertice in Alaska, media: “Documenti dimenticati in un albergo”

A rivelarlo è stata l’emittente americana Npr. Si tratta, nello specifico, di nove pagine che comprendono, tra le altre informazioni, la scaletta del vertice con il dettaglio degli orari degli incontri e delle conferenze stampa, i nomi delle delegazioni, i posti a tavola ed il menù del pranzo che però non è stato fatto, oltre che i numeri di telefono dei dipendenti del governo americano.

Vertice in Alaska, media: 'Documenti dimenticati in un albergo'Vertice in Alaska, media: ‘Documenti dimenticati in un albergo’Vai al contenuto

08:01

Che cosa chiede Putin per la pace in Ucraina, dai territori occupati alla lingua russa

Il vertice in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin si è concluso, almeno per adesso, con un nulla di fatto per la fine della guerra in Ucraina. Ma se un accordo tra il presidente degli Stati Uniti e l’omologo russo non è stato ancora raggiunto, sul tavolo dell’incontro ad Anchorage l’inquilino del Cremlino avrebbe portato – secondo quanto riportato dai media americani – una lunga lista di richieste.

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07:51

Ucraina, Meloni: “Dopo l’Alaska accordo complicato ma possibile”. VIDEO

07:45

Axios: “Trilaterale il 22 agosto”. Oggi convocata riunione dei Volenterosi

Donald Trump vuole organizzare il vertice trilaterale con Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky il 22 agosto, venerdì prossimo. Lo riferiscono due fonti informate al corrispondente di Axios da Washington, Barak Ravid. Intanto, cominciano a trapelare le richieste di Putin fatte a Trump nel vertice in Alaska: la cessione di territori come il Donbass, la lingua russa l’unica ufficiale in Ucraina, e niente adesione alla Nato. Il presidente Usa ne parlerà domani con Zelensky alla Casa Bianca, in un vertice a cui ha invitato anche i leader europei per sostenere un piano per mettere fine alla guerra. Macron ha convocato per oggi una riunione dei volenterosi. In serata Zelensky ha denunciato il rifiuto della Russia ad un cessate il fuoco, cosa che secondo lui “complica la situazione” nel raggiungimento del piano di pace.

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06:47

Trump vuole incontro con Putin e Zelensky venerdì

Donald Trump ha detto ai leader europei di voler organizzare un vertice trilaterale tra lui, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente russo Vladimir Putin entro venerdì prossimo e che si metterà al lavoro per organizzare l’incontro se i colloqui di lunedì nello Studio Ovale con Zelensky andranno bene, lo riporta la Cnn. Gli europei prevedono che almeno un altro leader europeo si unira’ ai colloqui di lunedì, ma non è ancora chiaro chi. 

06:12

Kubilius: “La causa primaria della guerra è il regime di Putin”

“Putin ribadisce che fermerà la guerra contro l’Ucraina se si troverà un accordo ‘per eliminare tutte le cause primarie del conflitto’. Putin deve ricordare che l’unica ‘causa primaria’ dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina è lo stesso regime autoritario e aggressivo di Putin. Solo il popolo russo può ‘eliminare tutte le cause primarie del conflitto'”. Lo dichiara su X il commissario Ue alla difesa Andrius Kubilius. 

06:11

Merz: “Avremmo voluto un cessate il fuoco ma Russia contraria”

Intervistato dal secondo canale tedesco, Zdf, il cancelliere Friedrich Merz ha ammesso che “avremmo voluto che ci fosse innanzitutto un cessate il fuoco, ma la parte russa non era ovviamente disposta a farlo, visto che ieri sera ci sono stati ulteriori attacchi contro l’Ucraina durante i negoziati in corso”. Merz ha anche ribadito che Donald Trump e Volodymyr Zelensky si vedranno lunedì e poi ci sarà “un incontro trilaterale il prima possibile per arrivare a un accordo rapido. E se va in porto, allora vale più di un cessate il fuoco che può durare per settimane senza ulteriori progressi”. Per Merz la questione è certamente “quali concessioni territoriali l’Ucraina potrebbe essere disposta a fare”. La novità che risulta dal vertice è che “la Russia sembra essere disposta a condurre i negoziati lungo la cosiddetta linea di contatto e non lungo i confini amministrativi – questa è un’enorme differenza perché la Russia ha avanzato rivendicazioni di territori che non sono ancora stati occupati militarmente dalla Russia. Questo è stato oggetto dei colloqui e, secondo il Presidente Trump, Putin è d’accordo a negoziare lungo l’attuale fronte dell’attuale linea di fronte. Ma sono questioni che vanno ancora discusse nei dettagli”. 

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06:11

Piccola protesta anti-Trump davanti alla Casa Bianca

Una piccola folla sta protestando fuori dalla Casa Bianca, affiancata da due auto dei servizi segreti e da un veicolo della polizia dei parchi. La manifestazione è partita a Dupont Circle, uno dei quartieri dove sono stati dispiegati i soldati della Guardia Nazionale per decisione di Donald Trump, ed è arrivata fino alla residenza del presidente. I partecipanti hanno al collo dei fischietti arancioni e cartelli con su scritto “Trump se ne deve andare ora”. 

06:10

Zelensky: “Rifiuto Mosca a cessate fuoco complica le cose”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky denuncia il rifiuto della Russia ad un cessate il fuoco, cosa che secondo lui “complica la situazione” nel raggiungimento del piano di pace voluto da Donald Trump dopo l’incontro di ieri con Putin. “Vediamo che la Russia sta respingendo i numerosi appelli al cessate il fuoco e non ha ancora deciso quando smetterà di uccidere – le sue parole sui social network -. Questo complica la situazione. Se non è disposta a eseguire un semplice ordine di cessare le ostilità, potrebbero essere necessari importanti sforzi per spingere la Russia a voler attuare qualcosa di molto più importante: la coesistenza pacifica con i suoi vicini per decenni”. 

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