La notizia, ieri, della morte di una ragazza palestinese di 20 anni appena arrivata da Gaza in Toscana in condizioni di gravissima malnutrizione, una delle pochissime riuscite ad uscire dal massacro quotidiano in quelle terre, ha scosso tutta la Regione. Tantissime le prese di posizioni e i commenti: sindaci, assessori, fino al presidente della Regione Eugenio Giani, passando, sui social e nelle chat di WhatsApp, per le migliaia di commenti di comuni cittadini.
“È con sgomento che apprendiamo della morte, a Pisa, della giovane ragazza palestinese che da poche ore era arrivata da Gaza per curarsi nell’ambito dell’operazione umanitaria che lo Stato italiano ha avviato per offrire un’assistenza sanitaria ai civili palestinesi vittime del conflitto tra Israele ed Hamas”, scrive lo stesso Giani in una nota congiunta assieme all’assessore regionale alla salute Simone Bezzini.
Per poi aggiungere: “Nello stringerci attorno, con solidarietà ed affetto, ai familiari, ai parenti e agli amici della ragazza, rinnoviamo con forza l’appello alla pace chiedendo ad Israele di interrompere il genocidio in atto e alla comunità internazionale di riconoscere lo Stato di Palestina. Un commento, quest’ultimo, sul quale è intervenuto il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi (Sinistra Italiana), che torna a chiedere al presidente Giani di rimuove il console onorario di Israele dalla presidenza della Fondazione Meyer.
a morte per malnutrizione della giovane palestinese ricoverata a Pisa un altro crimine di Netanyahu. La Toscana dia una risposta ferma e concreta, stop alle relazioni con Israele, Le parole di Giani si trasformino in fatti, rinnoviamo la nostra richiesta di un passo indietro, via Carrai da presidente Fondazione Meyer.
“Davanti alla fine dell’umanità, a un genocidio che ancora qualcuno si ostina a non voler definire tale, la Toscana non può permettersi ambiguità. Le forze che si candidano a guidare la Regione mettano al centro la pace, evitando ogni ambiguità. Apprezzo le parole del presidente Giani, ma è tempo che si traducano in fatti.
Nel riconoscere le responsabilità di Israele nel genocidio, non è credibile annunciare la rottura delle relazioni con quello Stato e poi non avere il coraggio di chiedere un passo indietro a Marco Carrai, console onorario e presidente della fondazione Meyer. Rinnovo l’appello al presidente Giani: via Carrai dalla presidenza della Fondazione Meyer”, chiede Falchi, candidato alle prossime elezioni regionali con la lista di Alleanza Verdi Sinistra, nella ampia coalizione a sostegno di Giani. In molti peraltro, in queste ore, chiedono al console e alle varie associazioni di amicizia con Israele di pronunciarsi su quanto accaduto.
Verso il concerto di Firenze in sostegno della Palestina