“Pesanti disordini nel carcere di Regina Coeli” dove, secondo quanto denunciato da Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria, nella notte tra sabato 16 e domenica 17 agosto, alcuni detenuti “hanno lanciato contro i pochissimi operatori di polizia penitenziaria in servizio bombolette da campeggio e appiccato incendi”.

Caos a Regina Coeli

Secondo quanto denunciato dal sindacato dei baschi azzurri, i disordini sono iniziati quando alcuni detenuti della sesta sezione (142 in totale) hanno ritardato il rientro in cella e poi altri della terza sezione (che ne contiene 217) hanno lanciato contro i pochissimi operatori di polizia penitenziaria in servizio le bombolette da campeggio che detengono e appiccato incendi.

“La situazione – sottolinea De Fazio – è in qualche modo rientrata e non senza immani difficoltà verso le cinque grazie all’intervento del comandante del reparto facente funzioni e di altri agenti richiamati dal riposo per dare manforte ai pochi presenti. Anche questa volta gli operatori, con competenza, professionalità e sacrificio e a loro esclusivo rischio e pericolo ci hanno messo una toppa, ma temiamo che in assenza di interventi risolutivi, non sempre potrà andare così”.

Un sovraffollamento “del 200%”

“A Regina Coeli – continua De Fazio – sono ammassati 1.116 detenuti a fronte di soli 572 posti disponibili con un sovraffollamento che sfiora il 200%, mentre gli agenti assegnati sono solo 350, quando ne sarebbero necessari almeno il doppio. Basti pensare che stanotte vi era in servizio complessivamente una decina di agenti, i quali sono sottoposti a vero e proprio caporalato di stato con trattenimenti al lavoro anche per 26 ore ininterrotte”.

L’attacco a Nordio

De Fazio si scaglia poi contro il ministro della Giustizia, Carlo Nordio che “in un’intervista che compare giusto oggi su un quotidiano romano – precisa – si spinge a dire che ‘il sovraffollamento porta all’esasperazione e quindi alla rivolta violenta’ dobbiamo constatare che per una volta è stato profetico. Peccato che anziché intervenire tangibilmente sul sovraffollamento abbia contribuito a introdurre il ‘reato impossibile’ di rivolta carceraria, per il quale ha evidentemente anche tracciato un’esimente o, quanto meno, un’attenuante giuridica”.

E poi: “Il guardasigilli, per una volta sia consequenziale e si faccia promotore di misure concretamente e immediatamente deflattive della densità detentiva – conclude De Fazio – per potenziare gli organici della polizia penitenziaria che è ormai allo stremo in tutto il Paese, a tal uopo iniziando dal fermare l’emorragia di agenti verso gli uffici ministeriali e le sedi extrapenitenziarie e per avviare riforme complessive. Il resto va bene solo per l’intrattenimento di mezza estate”. 

“Sistema al collasso”

Duro il commento di Emanuela Droghei consigliera regionale del Partito Democratico: “I disordini esplosi a Regina Coeli e il tragico aumento dei suicidi non sono emergenze isolate, ma il sintomo di un sistema carcerario che è completamente saltato. Nel Lazio il sovraffollamento medio sfiora il 145%, ben oltre la media nazionale del 132%, con punte impressionanti: Regina Coeli al 185%, Civitavecchia al 178%, Rieti al 174% e Latina al 171% . A fine giugno, secondo il DAP, il tasso regionale è ulteriormente salito al 148%; nove istituti su quattordici sono sopra il 150% di capienza . Non parliamo solo di numeri: si parla di vite compresse, di diritti negati e di dignità cancellata. Nella Casa Circondariale del Lazio si contano 6.710 detenuti, con un rapido incremento dall’inizio dell’anno. Se a questo aggiungiamo gli istituti minorili, come Casal del Marmo, anch’essi in condizione di sovraffollamento, aggravato dal
Fallimentare decreto Caivano, il quadro è ancora più drammatico . Non serve dire che sovraffollamento e suicidi non sono collegati, come fa il Ministro Nordio; si tratta piuttosto di cause e conseguenze di un disegno di gestione penitenziaria fallimentare”.

Sovraffollamento a Regina Coeli

“I sindacati, come la UILPA, confermano il sovraffollamento di quasi il 200% a Regina Coeli, con agenti costretti a turni disumani di 26 ore consecutive . Il Governo resti coerente: se il sovraffollamento “porta all’esasperazione e quindi alla rivolta violenta”, come ha affermato lo stesso Nordio, allora sia promotore di misure deflattive immediate, potenziamento del personale penitenziario, percorsi alternativi alla detenzione e uso pieno dell’amnistia e dell’indulto – conclude la nota stampa della consigliera Dem -. Continueremo a porre con forza queste domande: come può un governo ignorare questi dati e queste sofferenze? Le carceri non sono solo infrastrutture: sono lo specchio della nostra civiltà. E finché rimarranno luoghi di sofferenza anziché di recupero, la nostra democrazia resterà non pienamente compiuta”.