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Redazione Esteri
Circa 40.000 civili provenienti da 86 villaggi in Thailandia sono stati evacuati. I due Paesi del Sudest asiatico sono da tempo in conflitto sulla demarcazione del confine comune
Nuovi scontri sono scoppiati stamattina al confine tra gli eserciti cambogiano e thailandese. L’incidente è avvenuto nei pressi del tempio indù Khmer Ta Muen Thom, lungo il confine tra la provincia nordorientale di Surin in Thailandia e nella provincia nordoccidentale di Oddar Meanchey in Cambogia. Il ministero della Salute thailandese parla di almeno dodici persone morte dopo gli attacchi lanciati dalle truppe cambogiane contro le comunità thailandesi al confine. Tra di loro – secondo fonti militari di Bangkok – ci sarebbe anche un bambino di otto anni.
Il maggior numero di morti si è registrato nell’attacco a un minimarket all’interno di una stazione di servizio a Ban Phue, nella provincia di Sisaket, a circa 20 chilometri dal confine, dove sono state uccise sei persone e ne ha ferite 14. Altre due persone sono morte e altrettante sono rimaste ferite quando è stato colpito il villaggio di Kab Choeng, nella provincia di Surin. «Attacchi mirati contro i civili» da parte delle forze cambogiane, sostiene la Thailandia, che ha chiuso l’intero confine dopo aver intimato a tutti i suoi cittadini di andarsene, riporta la Bbc. Circa 40.000 civili provenienti da 86 villaggi in Thailandia sono stati evacuati in luoghi più sicuri, ha dichiarato all’agenzia di stampa Sutthirot Charoenthanasak, capo del distretto di Kabcheing, nella provincia di Surin.
Il primo ministro cambogiano Hun Manet intanto ha chiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di convocare una «riunione urgente». «Considerando le recenti gravissime aggressioni da parte della Thailandia, che hanno minacciato la pace e la stabilità nella regione, vi chiedo vivamente di convocare una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza», ha scritto Hun Manet in una lettera indirizzata al presidente in carica del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite Asim Iftikhar Ahmad. Il ministero degli Affari esteri cambogiano ha accusato la Thailandia di aver lanciato «un’aggressione militare non provocata».
Intanto la Cina ha esortato i suoi cittadini in Cambogia a evitare le zone vicine al confine con la Thailandia, chiedendo ai due Paesi di scegliere il dialogo al posto degli scontri. «L’ambasciata cinese in Cambogia consiglia ai cittadini cinesi di monitorare attentamente la situazione della sicurezza locale, di rimanere vigili, di adottare maggiori precauzioni e di garantire la propria sicurezza personale», ha ammonito la rappresentanza diplomatica in un post online.
Lo scambio di accuse
«Le forze cambogiane hanno aperto il fuoco verso il fianco orientale del tempio di Prasat Ta Muen Thom, a circa 200 metri dalla base thailandese», ha dichiarato l’esercito della Thailandia in un comunicato accusando la Cambogia di aver utilizzato un drone sul sito conteso.
«L’esercito thailandese ha violato l’integrità territoriale della Cambogia lanciando un attacco armato contro le forze cambogiane di stanza lì», ha dichiarato il Ministero della Difesa cambogiano. «In risposta, le forze armate cambogiane hanno esercitato il loro legittimo diritto all’autodifesa, nel pieno rispetto del diritto internazionale, per respingere l’incursione thailandese», ha continuato.
Le tensioni fra i due Paesi
I due Paesi del Sudest asiatico sono da tempo in conflitto sulla demarcazione del confine comune, definito ai tempi dell’Indocina francese, a inizio Novecento, ma l’attuale crisi è la più grave degli ultimi quindici anni. La morte di un soldato khmer a seguito di uno scontro a fuoco notturno a fine maggio in un’altra area contesa del confine ha scatenato un battibecco tra Bangkok e Phnom Penh che ha drasticamente ridotto i loro legami economici e diplomatici.
La Cambogia ha declassato le relazioni diplomatiche con il suo vicino al «livello più basso». Bangkok ha richiamato il suo ambasciatore da Phnom Penh ed espulso l’ambasciatore cambogiano dopo che un soldato thailandese aveva perso una gamba dopo aver calpestato una mina al confine. L’episodio di violenza più recente legato al confine risale agli scontri scoppiati nei pressi del tempio di Preah Vihear tra il 2008 e il 2011, che causarono almeno 28 morti e costrinsero all’evacuazione decine di migliaia di residenti.
Nel 1962 la Corte internazionale di giustizia riconobbe la sovranità della Cambogia sull’area del tempio. La sentenza venne poi confermata nel 2013, dopo che il Paese era tornato alla corte in seguito degli scontri nei pressi del tempio. Una decisione che scuote la Thailandia ancora oggi.
24 luglio 2025 ( modifica il 24 luglio 2025 | 12:20)
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