Il tuo cervello si aspetta una certa colonna sonora quando sei in movimento: il basso rombo di un motore, il ronzio delle gomme. Le auto elettriche cancellano questi segnali, e per alcuni passeggeri, questo silenzio sensoriale è sufficiente a scatenare il mal d’auto prima del primo semaforo.
In un recente video su TikTok, la creatrice Saniya (@sunyatoo) non sembra entusiasta del suo viaggio in Uber a bordo di una Tesla. La didascalia suggerisce che l’esperienza di viaggiare in un EV silenzioso la faccia sentire nauseata e instabile.
Non è solo lei.
“Nausea da Tesla”, che cos’è
In molti modi, la sensazione di nausea mentre si viaggia in una Tesla, o in qualsiasi EV, è radicata in una disconnessione tra ciò che i nostri sensi si aspettano e ciò che effettivamente sperimentano. Il mal d’auto, in medicina chiamata chinetosi o cinetosi, si verifica quando c’è una discrepanza tra gli input che il nostro cervello riceve dagli occhi, dall’orecchio interno e dal senso di movimento del corpo. Quando questi segnali non si allineano, il cervello può interpretare il conflitto come una potenziale minaccia, scatenando sintomi come vertigini, sudorazione fredda e nausea.
Le auto elettriche amplificano quella discrepanza sensoriale in modi sottili ma significativi. Per cominciare, eliminano i segnali uditivi su cui la maggior parte delle persone inconsciamente fa affidamento. L’alzarsi e abbassarsi del tono del motore, la vibrazione attraverso il pianale, persino il debole ronzio di un cambio in movimento. Questi schemi sonori e di vibrazione aiutano il cervello ad anticipare accelerazioni, decelerazioni e curve. In un abitacolo di EV silenzioso come un sussurro, quegli avvertimenti anticipati sono assenti.
Poi c’è il modo in cui si muovono gli EV. I motori elettrici forniscono istantaneamente la loro coppia massima, creando improvvisi scatti di accelerazione che possono cogliere i passeggeri di sorpresa. In combinazione con un centro di gravità basso dovuto ai pesanti pacchi batteria, quelle accelerazioni e curve sembrano più brusche che in molte auto a benzina.
La frenata rigenerativa aggiunge un altro strato, producendo improvvise decelerazioni quando il conducente solleva il piede dall’acceleratore. Alcuni passeggeri descrivono la sensazione come essere trascinati in avanti nella sabbia mobile – uno scossone che il corpo non sempre prevede. E paradossalmente, la guida fluida dell’EV può peggiorare le cose. Senza i piccoli sobbalzi e vibrazioni di un veicolo a combustione, il cervello perde un altro set di segnali di orientamento.
Alcune ricerche confermano la nausea da auto elettrica
Anche se “nausea da Tesla” potrebbe sembrare un’esagerazione da social media, le ricerche suggeriscono che l’effetto è reale. Uno studio del 2024 all’Università di Hong Kong ha scoperto che i passeggeri predisposti al mal d’auto riportavano sintomi più gravi quando la frenata rigenerativa di un veicolo era impostata alla sua modalità più forte. Altri lavori presso la Vrije Universiteit hanno dimostrato che il feedback uditivo e tattile – rumore del motore e vibrazioni – riducono significativamente il mal d’auto nei passeggeri, dando peso all’idea che il silenzio degli EV possa essere disorientante.
Un sondaggio del 2025, che copre più di 600 intervistati, ha offerto un quadro sfumato. Mentre i veicoli a combustibile tradizionale erano collegati a episodi di mal d’auto più frequenti in generale, gli EV tendevano a produrre sintomi più gravi quando si verificavano quegli episodi. Il sondaggio ha anche trovato che fattori come la suscettibilità individuale, la qualità del sonno recente e le attività in auto come la lettura giocavano un ruolo.
I ricercatori stanno anche esplorando possibili soluzioni. Nella progettazione di EV autonomi e focalizzati sul ride-share, gli ingegneri hanno sperimentato con segnali visivi, illuminazione ambientale e prompt sui display per aiutare i passeggeri a prevedere il movimento. Sebbene questi interventi siano ancora in fase di test iniziale, potrebbero essere uno strumento importante per rendere il viaggio in EV più confortevole.
Le soluzioni per affrontare il viaggio in elettrico
Per ora, le soluzioni più semplici si basano sull’adattamento di come e dove si viaggia. Sedersi sul sedile anteriore può ridurre la discrepanza tra ciò che gli occhi vedono e ciò che l’orecchio interno sente, specialmente se ci si concentra sull’orizzonte piuttosto che su un telefono o un libro. Nelle curve, inclinare la testa nella direzione opposta alla forza centrifuga ha dimostrato di ridurre i sintomi.
Anche piccoli aggiustamenti fisici possono aiutare. L’aria fresca da un finestrino aperto o una breve pausa possono alleviare i sintomi. Le caramelle allo zenzero e una corretta idratazione sono rimedi semplici che hanno un certo supporto nella ricerca. Per coloro particolarmente inclini al mal d’auto, farmaci da banco come meclizina o cerotti alla scopolamina possono essere efficaci, anche se la sonnolenza è un effetto collaterale comune. Alcuni passeggeri fanno affidamento anche sui braccialetti di digitopressione, che mirano al punto P6 sul polso interno.
A lungo termine, gli esperti dicono che il cervello può adattarsi. L’esposizione frequente agli stessi schemi di movimento può ridurre la suscettibilità nel tempo, mentre il corpo impara a prevedere le forze coinvolte. Alcuni ricercatori stanno persino testando programmi di allenamento visuospaziale, che hanno dimostrato di ridurre i sintomi del mal d’auto di oltre la metà. Per ora, ciò significa che “nausea da Tesla” potrebbe non essere permanente, e che è solo un altro adattamento alla vita nell’era degli EV.
InsideEVs ha contattato Saniya tramite messaggio diretto.