La filmografia di Christopher Nolan è ricca di momenti simbolici che rappresentano la crisi interiore e la trasformazione di un personaggio. E che, al tempo stesso, creano suspense e coinvolgendo il pubblico. Ecco come queste metafore e modelli ricorrenti potrebbero inserirsi in The Odyssey, che uscirà a luglio 2026.

Avete notato che i film Christopher Nolan hanno un tropo distintivo? Fateci caso: la maggior parte presenta un elemento ricorrente. L’acqua. A quanto pare, questo schema tornerà anche nel suo prossimo film. The Odyssey, che uscirà il 17 luglio 2026, vanta un cast stellare, che include cui Matt Damon, Anne Hathaway, Charlize Theron, Tom Holland e Zendaya.

Torniamo all’acqua. Non è chiaro per quale motivo il simbolismo legato all’elemento liquido sia così presente. Potrebbe riflettere un motivo ispirato all’infanzia di Nolan, ma sono solo supposizioni. I fan più esperti sostengono addirittura che non ci sarà mai un film di Christopher Nolan che non alluda alla paura di annegare. Approfondiamo la questione. Un elemento che torna frequentemente nei titoli diretti dall’autore inglese, si diceva, è l’uso simbolico dell’acqua come metafora della crisi, dello stato psicologico e della trasformazione di un personaggio. Questo elemento non si limita al solo aspetto visivo: ci pone faccia a faccia con le lotte interiori dei protagonisti.

Christopher Nolan: il modello di riferimento ricorrente nei suoi film

Pensate a Insomnia. La lotta del detective Will Dormer (Al Pacino) sotto ai tronchi è l’incarnazione del suo sentirsi schiacciato dai segreti. In Dunkirk, la costante minaccia del mare riflette il pericolo esistenziale affrontato dai soldati. In Inception, l’acqua è legata alle regole del mondo dei sogni e del subconscio. La sensazione di essere sommersi è un violento “calcio” usato per risvegliare qualcuno da un sogno, mentre lo choc fisico dell’acqua nel mondo reale provoca un collasso nello strato onirico.

In Interstellar, l’elemento dell’acqua è una forza della natura che è, al tempo stesso, fonte di speranza e causa di disperazione. L’esempio più drammatico è l’onda anomala sul pianeta di Miller, dove un’ora equivale a sette anni sulla Terra. Serve come simbolo terrificante dell’indifferenza dell’universo e del peso ineluttabile del tempo e della perdita. Infine, in The Prestige, l’acqua funge da catalizzatore distruttivo per l’intera trama, nonché da simbolo di ossessione e sacrificio. In seguito, questo stesso elemento diventa l’oscuro segreto dietro al più grande trucco di Robert Angier (Hugh Jackman): un orribile rituale, in cui crea un clone di se stesso, per poi pagarne il prezzo.

Leggi anche
Interstellar, Matt Damon sfata un mito su Christopher Nolan: “Nemmeno lui potrebbe riuscirci!”

Nolan sfrutta le immagini dell’acqua e dell’annegamento per creare un profondo senso di terrore, claustrofobia e vulnerabilità. Presentando le lotte interiori dei personaggi, attraverso il dolore, l’autore mette in mostra efficacemente le sfumature e la fragilità del loro stato psicologico. L’uso dell’acqua aggiunge un tocco di profondità simbolica ai film. Allo stesso tempo, tutto questo richiede che un attore sia in grado di infondere vitalità al proprio ruolo. Pertanto, ogni interprete deve trasmettere il peso emotivo della scena, che si tratti di paura, disperazione o di un momento di sconforto. In queste situazioni, i dialoghi sono quasi inesistenti: è il linguaggio del corpo dell’attore che fa tutto il lavoro.

Dunkirk: Nuovo trailer ufficiale italiano – HDThe Odyssey: Come Christopher Nolan sta rendendo un’epopea antica più accessibile che mai

Nell’adattamento dell’Odissea, celeberrimo poema omerico, Christopher Nolan è pronto a narrare temi storici senza tempo con il suo linguaggio cinematografico moderno e distintivo. L’interpretazione del viaggio di Ulisse (Matt Damon) da parte del visionario autore sarà profondamente personale e radicata nelle radici della saga.

In questo caso, è inevitabile che il regista inglese sfrutti la potenza metaforica dell’acqua, dal momento che il viaggio dell’eroe verso Itaca si svolge prevalentemente in mare. Un mare ostile e tempestoso, ricco d’insidie e creature mostruose. Non c’è dubbio che il papà di Memento troverà pane per i suoi denti (e il pubblico, linfa per i propri sensi). Tom Holland, alla sua prima collaborazione con Christopher Nolan, in un’intervista con GQ, si è detto entusiasta del lavoro svolto sul set.

È stato fantastico. Il lavoro di una vita, senza dubbio. La migliore esperienza che abbia mai avuto sul set cinematografico. Incredibile. […] È stato emozionante. È stato diverso. E penso che il film sarà diverso da qualsiasi cosa abbiamo mai visto.

Nolan è famoso per l’utilizzo di uno schema narrativo non lineare, che intreccia linee temporali, trasformando una narrazione classica in un rompicapo avvincente e ricco di suspense. I suoi film costringono il pubblico a dipanare un’enigmatica matassa, mettendo in discussione l’esistenza stessa dell’umanità e della fisica (Interstellar è l’esempio perfetto). Stavolta, per quanto riguarda la logistica, Nolan ha ancorato il film alla realtà girando interamente con cineprese IMAX da 70 mm e utilizzando location autentiche e reali.

Leggi anche
Inception, Christopher Nolan aveva scritto un film completamente diverso: “Parlava di una rapina”

La grandiosità visiva contribuirà a dar vita a un’esperienza coinvolgente e, potenzialmente, senza precedenti. Nolan riuscirà a trasformare il mondo di The Odyssey in un universo di dimensioni epiche ma, al tempo stesso, accessibile al grande pubblico? Le premesse ci sono tutte e non vediamo l’ora di scoprirlo.