Su un lato del soggiorno, il bar esistente sembrava casuale e disarticolato, così Chenin ha aggiunto un back-bar coordinato con uno specchio bronzato e scaffali integrati per dare un’impressione più coesa. I due pannelli decorativi in metallo erano già presenti; i proprietari hanno scelto di mantenerli per aiutare a delineare lo spazio. Un trio di sgabelli da bar Giorgetti completa lo spazio.
Ispirazione Mies van der Rohe
Chenin, che ha tre figli piccoli, ha compreso questo desiderio di equilibrio. “La casa doveva essere in grado di ospitare molte cose diverse”, afferma. Dovendo lavorare all’interno delle proporzioni esistenti, hanno dovuto essere un po’ creativi. Durante la prima visita agli interni, Chenin ha catalogato una serie di stranezze architettoniche: finestre rialzate in modo strano, stanze dimensionate per l’hospitality o per il commercio, una scatola di derivazione elettrica posizionata in modo bizzarro rispetto all’isola della cucina, che a sua volta era troppo piccola per la stanza. “È come se la casa non fosse stata dimensionata per gli arredi interni”, ricorda. L’architetto ha scelto un approccio agli interni attraverso la lente dei principi fondamentali del design, usando “i mobili come dispositivi di ancoraggio per controllare lo spazio, nello stesso modo in cui si usano gli elementi architettonici, come nel padiglione di Barcellona di Mies van der Rohe, con punti, linee e piani per controllare e modellare lo spazio”.
La casa a tre piani è divisa in zone che diventano sempre più private man mano che si sale, con la cucina, la sala da pranzo e il soggiorno al piano terra, una sala per la proiezione di film e un salotto al piano inferiore, e le camere da letto al piano superiore. Chenin ha realizzato una tavolozza che cambia a ogni piano, delineando visivamente le diverse aree della casa. “Abbiamo iniziato a pensare a questo progetto in termini di stratificazione”, dice. “Il piano principale è luminoso e arioso, con colori vivaci e opere d’arte, mentre il piano inferiore ha un’atmosfera più scura, più eterea, da bar fumoso. E poi, man mano che si sale, diventa più morbido e più simile a una spa”.