I tecnici della cantera lo descrivono come un leader silenzioso, uno che non ha bisogno di alzare la voce per farsi seguire

Nel cuore della Masia, tra i silenzi che precedono il talento e la disciplina che scolpisce i campioni, sta crescendo un giovane regista che in molti già chiamano il “nuovo Busquets”. Si chiama Marc Bernal, è un classe 2007 ed è considerato uno dei gioielli più promettenti usciti dal vivaio del Barcellona. Piede educato, visione di gioco, intelligenza tattica fuori dal comune e una calma glaciale in mezzo al campo: le sue caratteristiche ricordano quelle del leggendario mediano blaugrana, ma con tratti personali che lo rendono unico. La sua crescita, però, ha subito una brusca frenata: da diversi mesi, forse meglio dire da un anno, è fermo a causa della rottura del legamento crociato, che ne ha rallentato l’ascesa proprio mentre stava per affacciarsi in pianta stabile al calcio dei grandi. Ha un contratto fino al 2026 con opzione di rinnovo per altri 3 anni e una clausola di 500 milioni, chiaro segno di come il Barcellona creda nel suo potenziale. Non è ancora tornato in campo, ma le sue qualità non sono passate inosservate: la Roma lo osserva con interesse, pronta a scommettere sul suo potenziale una volta pienamente recuperato.

Marc Bernal, un regista moderno con fisico e visione: perfetto per il gioco di Gasperini—  

Nato il 26 maggio 2007 a Berga, in Catalogna, Marc Bernal è uno dei talenti più interessanti emersi dalla Masia negli ultimi anni. Cresciuto nel settore giovanile del Barcellona fin da piccolo, si è distinto sin dalle categorie inferiori per intelligenza tattica e maturità in campo ben oltre la sua età. Centrocampista centrale alto 1.93, abbina a una struttura fisica imponente una grande qualità tecnica e una naturale predisposizione alla regia. Il suo profilo è quello di un mediano moderno, capace di giocare davanti alla difesa con ordine, personalità e visione. Non è un interditore classico, ma un costruttore di gioco, in grado di gestire i ritmi della squadra con passaggi precisi e movimenti intelligenti. A soli 17 anni, ha già debuttato in Liga con la prima squadra del Barcellona, subentrando il 17 agosto 2024 nella gara contro il Valencia: un segnale forte della fiducia del club nei suoi confronti. Nonostante il grave infortunio che lo tiene attualmente fuori, la Roma lo segue con grande attenzione. Il suo mix di fisicità, lucidità tattica e capacità di giocare sotto pressione lo rendono un potenziale ideale per il sistema di Gasperini, che predilige centrocampisti duttili, ordinati e pensanti. Un profilo in prospettiva, che potrebbe crescere sotto la guida giusta.

Guardiola lo elogia: “Gioca come un veterano”. Personalità, leadership e futuro da capitano—  

Nel luglio 2024, dopo un’amichevole tra Barcellona e Manchester City giocata a Orlando, Pep Guardiola ha speso parole importanti per Marc Bernal. Al termine della gara, il tecnico catalano non ha nascosto la sua ammirazione: “Gioca come un veterano, ha calma, tempi giusti e sa sempre dove mettersi. È uno di quei ragazzi che sembrano nati per stare in mezzo al campo”. Un elogio che pesa, soprattutto se arriva da uno dei maestri assoluti del calcio moderno. Il giovane centrocampista spagnolo incarna le virtù del regista moderno: piedi educati, visione limpida, ordine e intelligenza tattica. Ma ciò che sorprende ancora di più è la sua personalità. In campo non si nasconde mai: parla, guida, si assume responsabilità come se avesse già cento presenze tra i professionisti. I tecnici della cantera lo descrivono come un leader silenzioso, uno che non ha bisogno di alzare la voce per farsi seguire.

Tatticamente, è un giocatore estremamente duttile: può agire da mediano basso in un centrocampo a tre oppure come vertice in un doppio pivot. Non eccelle solo in fase di possesso: è attento senza palla, sa leggere le traiettorie avversarie, intercetta, si posiziona. È un interprete completo, con la maturità di chi studia il gioco, e non solo lo gioca. Per struttura, intelligenza tattica e spirito di sacrificio, ricorda da vicino quel De Roon che per anni è stato il perno silenzioso dell’Atalanta. Un giocatore capace di dare equilibrio, leggere le situazioni, costruire e proteggere senza clamore. Bernal ha ancora tutto da dimostrare, ma ha già dentro di sé le fondamenta giuste per diventare il perno centrale di un’idea di calcio esigente. E forse, proprio nella pazienza necessaria ad aspettarlo, c’è il primo vero atto di fiducia nel progetto della nuova era Gasperini.