Era la notte tra il 2 e il 3 novembre 1991, quando un’esplosione provocata da una grossa carica di tritolo distrusse la villa di Pippo Baudo nella frazione acese di Santa Tecla. Il celebre conduttore televisivo e volto amatissimo della Rai si salvò perché aveva lasciato la villetta da poche ore per recarsi a Roma, negli studi Rai, per condurre Domenica In.
Baudo dopo l’attentato ricondusse a un unico filo diversi episodi intimidatori avuti poco prima: furti, candelotti esplosivi e offerte di acquisto della villa di Santa Tecla. Ritornato a Santa Tecla davanti alle macerie della villa esclamò: “E’ una completa desolazione ed è ancora peggio di quanto pensassi”. Pochi mesi prima dell’attentato, Baudo, intervenendo in puntata speciale del Maurizio Costanzo Show, dedicata alla lotta contro la mafia, pronunciò parole forti, ricordando il sacrificio del giudice Rocco Chinnici, assassinato nel 1983. Dalle indagini emerse che ad ordinare l’attentato fu un boss del clan Santapaola nell’ambito della strategia di Cosa Nostra di colpire personaggi pubblici e giornalisti che si esponevano contro la criminalità organizzata.
Fonte Agi