Abbiamo lasciato Fabio Quartararo in difficoltà nel trovare le parole per descrivere la situazione disperata della Yamaha a Spielberg sabato sera. Dopo 28 giri di un doloroso Gran Premio d’Austria, il francese non è stato molto più loquace, inevitabilmente rassegnato alla fine di un weekend senza il minimo piacere.
“Purtroppo oggi non c’è nulla che mi faccia sorridere”, ha lamentato. “Lo sapevo e mi aspettavo questo tipo di gara… È stata una gara in cui, fin dal primo giro, sai che non andrà bene”.
Partito 16° in griglia, il pilota francese ha concluso 15°, intascando un punto che dice molto di quello che ha provato in sella alla sua moto, suscitando anche un pizzico di rabbia per essersi sentito così impotente.
“Onestamente, sono stato dietro a Jack (Miller) per alcuni giri, ed è l’unica moto che reagisce in un modo che… Come si può scivolare in quarta marcia sul rettilineo? È inaccettabile”, ha dichiarato entusiasta. “Ho visto diverse moto: la Ducati, l’Aprilia, la KTM… e tutte reagiscono in modo tale da non scivolare in quarta marcia su un rettilineo”.
Più vicino al vincitore ma troppo lontano dagli altri
Fabio Quartararo ancora una volta senza soluzione a Spielberg.
Foto di: Gold and Goose Photography / LAT Images / via Getty Images
Quartararo ammette prontamente che il weekend austriaco al Red Bull Ring è stato tutto negativo per la Yamaha. “La carcassa da alte temperature delle gomme non ci aiuta, non c’è grip in pista, è un circuito stop-and-go…”, dice, pur sottolineando che “è il circuito dove ho conquistato più podi”. Per quanto riguarda il nuovo controllo di stabilità introdotto su tutte le moto, come il giorno precedente, ha spiegato che la Yamaha “non riesce a usarlo”.
La classifica è stata netta: delle 18 moto classificate al traguardo, le Yamaha (le ufficiali e quelle del Prima Pramac Racing) erano le ultime quattro. Fabio Quartararo ha chiuso a 25 secondi dal vincitore… ma a più di sei secondi dal pilota che lo precedeva, Ai Ogura, 14° con l’Aprilia Trackhouse.
“Nel 2024 abbiamo finito a 36 secondi credo (44, ndr), e quest’anno a 25”, osserva in un ennesimo paradosso. “È un circuito dove io sono sempre stato veloce, ma gli altri hanno fatto un enorme passo avanti e noi non abbiamo fatto proprio nulla”.
Sul lentissimo e poco conosciuto circuito di Balaton Park, dove la settimana prossima si disputerà il Gran Premio d’Ungheria, Fabio Quartararo tornerà in azione, ma senza grandi illusioni se non quella di “provare almeno a fare un giro in qualifica per cercare di stare un po’ più davanti”.
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