Pedro Acosta è andato vicino a ripetere il podio del Sprint di sabato nella gara lunga del Gran Premio d’Austria di domenica. Il pilota di Murcia si è portato al terzo posto, dopo essere riuscito a superare Pecco Bagnaia, in una manovra in cui l’italiano -dopo un contatto – è finito all’esterno nella penultima curva del Red Bull Ring.
Tuttavia, è stato un altro spagnolo, Fermin Aldeguer, a superarlo, sempre alla chicane, per rubargli il podio e conquistare il secondo posto. Lo “Squalo di Mazarron” ha concluso al quarto posto, a sei secondi dal vincitore Marc Marquez, a tre secondi da Marco Bezzecchi, che completava il podio, e con due di vantaggio su Enea Bastianini.
Acosta si è detto soddisfatto, soprattutto per il lavoro svolto durante tutto il fine settimana, riuscendo ad essere più vicino ai suoi rivali nella gara di casa del marchio di Mattighofen. Ma non contento, perché si è rammaricato di aver visto il “lato negativo” della nuova carena introdotta sulla RC16 per questa tredicesima tappa del calendario.
“Cercavamo di arrivare sempre tra i primi cinque. È stata una Top 4. Relativamente vicini al podio, abbiamo fatto una buona gara”, ha esordito Acosta. “È vero che è mancato qualcosa in gara, ma prima o poi dovevamo vedere il lato negativo della nuova carena. È quello che ho detto l’altro giorno: pensavamo che la moto avrebbe girato un po’ di più, e non gira poi così tanto. Ma è già un grande miglioramento. Quindi dobbiamo prendere il lato positivo: siamo stati competitivi per tutto il fine settimana”.
Pedro Acosta, Red Bull KTM Factory Racing
Foto di: Gold and Goose Photography / LAT Images / via Getty Images
“Ho faticato un po’, soprattutto con la gomma anteriore. Quando ho passato Pecco stavo già soffrendo, ma più o meno riuscivo a gestirlo. Prima che Fermín mi passasse, ho iniziato a soffrire molto, perdevo molto nel terzo settore. E Aldeguer era più veloce di tutti. Non era una gara da gettare al vento senza motivo. È un quarto posto, non sono contento, ma sono soddisfatto del lavoro che abbiamo fatto questo fine settimana. Abbiamo avuto la costanza che cercavo”, ha proseguito.
In seguito Pedro ha spiegato la manovra con Bagnaia: “Mi sono cagato addosso. Quando un pilota è in gara, tutta la parte aerodinamica appare diversa. Ero indietro, pensavo di fare un azzardo, almeno per prepararmi al rettilineo successivo. Non sono uscito completamente dalla scia di Pecco, la mia idea era di passare abbastanza vicino e ‘bloccarlo’, in modo che non mi incrociasse all’interno. Ma la carena ha reagito in maniera diversa dal solito, quindi mi sono messo molto di traverso, e credo sia stato allora che l’ho colpito, e tutto si è complicato. Sono state tante cose, ma è stato uno dei sorpassi più belli che abbia mai fatto”.
Per quanto riguarda la situazione con la Ducati dopo l’introduzione degli aggiornamenti, il due volte campione del mondo sa che c’è ancora un gap da colmare, ma ha accolto con favore il passo avanti fatto dal 2024: “In accelerazione siamo migliorati. In curva siamo ancora carenti, ma continuo a pensare che questo non fosse il circuito migliore per portare la carena, nel senso che a Brno l’avremmo sentita molto di più. Ma non dobbiamo soffermarci sugli aspetti negativi. L’anno scorso credo di essere arrivato a 40 secondi di distacco, oggi siamo arrivati a 6,8 secondi”.
Infine, ha spiegato cosa si aspetta per il GP d’Ungheria del prossimo fine settimana, con il debutto del Balaton Park nel Mondiale: “Quando vado su circuiti nuovi, di solito vado bene. È vero che i piloti Ducati saranno un po’ avvantaggiati rispetto agli altri, ma va bene. Hanno ancora alcune cose interessanti che noi non abbiamo. La loro moto è più lineare. Balaton sarà un altro tipo di pista, speriamo di poter girare di più quando le curve saranno più veloci. Non sarà un problema, freniamo ancora bene. Penso che possa essere una buona pista per noi”.
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