Cinquant’anni e non sentirli. Gigi Mastrangelo, colonna della pallavolo italiana e volto simbolo di una generazione di campioni, ha raggiunto il traguardo del mezzo secolo. Un compleanno speciale quello di oggi (domenica 17 agosto) che l’ex centrale azzurro sta vivendo in Puglia con la stessa leggerezza e grinta che lo hanno sempre contraddistinto, tra scherzi, brindisi e una grande cena in famiglia.

“La mia giornata è iniziata dopo la mezzanotte, con qualche festa e qualche scherzo degli amici – racconta –. Poi la spiaggia, ancora circondato da chi mi vuole bene, e questa sera una cena con zii, cugini, nipoti. Le cose più importanti avvengono sempre attorno alla tavola, con la famiglia”.

Ma in questi primi cinquant’anni c’è un luogo che resta scolpito nel cuore di Mastrangelo: Cuneo. La città che lo ha accolto da atleta, diventata poi la sua casa e quella dei suoi figli: “Ho dei bellissimi ricordi sia sportivi che familiari – spiega –. I miei figli sono cuneesi per età e quindi Cuneo farà sempre parte della mia vita, non solo per questi primi 50 anni: lo sarà sempre”.

Un legame che non è mai venuto meno, anche se oggi il campione si trova in Puglia per un incarico legato ai Giochi del Mediterraneo. “Sono ancora residente a Cuneo – sottolinea –. Ora mi trovo qui al Sud per seguire il progetto scuole dei Giochi, ma la mia casa resta lì”.

E a Cuneo la pallavolo è pronta a vivere una nuova stagione di grandi emozioni, con il ritorno in SuperLega. Mastrangelo non nasconde la soddisfazione: “Cuneo se lo merita. I cuneesi sono abituati bene, hanno visto negli anni una squadra sempre in A1. Ritrovarla lì, a distanza di tanto tempo, fa piacere”. 

E Gigi è pronto a sostenere la “sua” Cuneo: “Sicuramente verrò al palazzetto – dice -, anche per salutare il mio amico Zaytsev. È stato un acquisto azzeccatissimo, non solo in campo ma anche come immagine».

Mastrangelo, che in carriera ha indossato la maglia di club e Nazionale scrivendo pagine indelebili dello sport italiano, resta quindi un simbolo anche per il pubblico cuneese. Un “gigante buono” che oggi festeggia 50 anni guardando al futuro con la stessa passione di sempre, magari ancora con un pallone tra le mani.