BRONI. Corsa contro il tempo per provare a salvare la vendemmia a Terre d’Oltrepo. Domani (lunedì) la Cantina riprova ad aprire i cancelli per accogliere i conferimenti delle uve, dopo il flop della scorsa settimana, quando, a fronte di un minimo di 1.500 quintali da conferire richiesti dal collegio sindacale, le prenotazioni per il ritiro si sono fermate a 250 quintali, meno del 20%. Così lo stabilimento di Broni è rimasto chiuso e i conferimenti sono stati rinviati a domani, sempre se arriveranno le prenotazioni necessarie. Sui mancati conferimenti pesa la sfiducia dei soci, che non hanno ancora avuto risposte sui pagamenti arretrati e molti hanno già venduto l’uva da altre parti, ma ci sono ancora soprattutto piccole realtà non sono ancora riusciti a piazzare il loro prodotto.
L’analisi del ministero del Made in Italy
Entro fine anno servono 11 milioni di euro per salvare la cantina Terre d’Oltrepo
Oliviero Maggi
15 Agosto 2025
«La situazione è molto critica – sottolinea Francesco Lerede, sindacalista della Fai Cisl Pavia Lodi, che sta seguendo la vertenza -. Il tentativo di ritirare le uve dei giorni scorsi è andato a vuoto e non sappiamo ancora se per lunedì (domani per chi legge ndr) ci saranno prenotazioni. Speriamo che la situazione si sblocchi, perché senza uva una cantina non fa vino. Nel frattempo, i dipendenti sono praticamente in ferie “forzate”: vorrebbero venire a lavorare per dare il loro contributo alla vendemmia di Terre, ma senza prenotazioni vengono lasciati a casa».
La Cisl ribadisce anche le sue perplessità sul passaggio dei 65 dipendenti dalla cooperativa alla Spa: «Di solito nella cooperativa resta la parte produttiva, mentre la parte commerciale confluisce nella Spa, mentre in questo caso anche i dipendenti sono passati nella Spa, con il risultato che i costi sono aumentati dal 12 al 22% in base alla prestazione d’opera – aggiunge Lerede -. Come Cisl avevamo espresso fin da subito perplessità per questo passaggio, che non ci sembrava conveniente soprattutto per una cooperativa dove il costo del lavoro incide parecchio, circa l’11%, a fronte di grosse spese da mantenere». In attesa di capire che ne sarà della vendemmia di Terre, i prossimi giorni potrebbero essere decisivi anche sotto altri aspetti per il futuro della cooperativa: martedì, a mezzogiorno, infatti, scadono i termini per la presentazione delle candidature al Cda, in vista dell’assemblea che il collegio sindacale della Scapa ha convocato per sabato 30 agosto, alle 18, proprio per cercare di dare una guida a Terre, dopo il tentativo andato a vuoto lo scorso 9 agosto. All’ordine del giorno dell’assemblea dei soci c’è l’aggiornamento sulla procedura di composizione della crisi in corso, la determinazione del numero di membri del Cda, l’elezione del Consiglio di amministrazione e del collegio sindacale. Ma, se anche questa volta, la seconda consecutiva, non si troveranno delle candidature e l’elezione andrà a vuoto, per la cooperativa si avvicinerà lo spettro del fallimento. Però martedì, dopo tanti annunci che si sono rivelati infondati, potrebbe anche essere il giorno della nomina del tanto atteso commissario governativo, chiamato a traghettare la Cantina in questa fase: lo confermano fonti parlamentari del Pd, dopo una serie di interlocuzioni di esponenti dem con la Regione. —