Nella notte tra mercoledì e giovedì a Venezia è stato rimosso temporaneamente il murale del naufrago bambino di Banksy, il più famoso street artist al mondo di cui non si conosce l’identità. Era un’operazione prevista e finalizzata al restauro dell’opera, realizzata nel 2019, che nel tempo si è degradata a causa dell’umidità e delle onde del canale su cui si affaccia, il Rio Novo. Il murale è stato portato in una struttura sicura a Mestre e sarà restaurato da Federico Borgogni, che ha già lavorato al restauro di un murale di Banksy a Bristol. Non è chiaro se il murale sarà riposizionato sulla stessa parete una volta finito il restauro.

Il murale è stato staccato dall’edificio su cui era stato realizzato, Palazzo San Pantalon nel sestiere Dorsoduro (uno dei sei quartieri del centro), e inserito in una custodia d’acciaio per il trasporto. Nelle operazioni sono state usate due barche, una delle quali con una piccola gru.

Nel 2024 Palazzo San Pantalon era stato acquistato da Banca Ifis con l’obiettivo di farne la propria sede veneziana e di restaurare il murale. Il progetto era stato criticato da architetti ed esperti d’arte e negli ambienti della street art, dove è normale che le opere vengano coperte da quelle di altri artisti oppure scompaiano per effetto delle intemperie. Il murale peraltro aveva aumentato il valore del palazzo, vuoto da anni. È una delle tre opere di Banksy in Italia, le altre due sono a Napoli (ma una è stata coperta da altri murales).

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