di
Maurizio Porro
Vale sempre la pena di ri-vedere il capolavoro di Visconti che nel 1963 incassò oltre 2 miliardi 200 milioni, un vero tesoro
Ieri la guerra di secessione americana, oggi il Risorgimento mancato del Gattopardo: classici diversissimi che si guardano raccontando gli stessi anni, dal 1860 in poi.
Vale sempre la pena di ri-vedere il capolavoro di Visconti che nel’63 incassò oltre 2 miliardi 200 milioni, un vero tesoro (per la prima volta il biglietto a Milano costava 2000 lire), nel restauro digitale 4K della Cineteca di Bologna: la prima proiezione con le musiche suonate dal vivo (Rota, il valzer di Verdi trovato da Valli in un mercatino) ha visto in piazza un mese fa 5000 fan.
Questa grande storia d’amore e guerra, baciata dal sole siciliano, ha avuto una complicata vicenda letteraria, poi cinematografica: il libro di Tomasi di Lampedusa, uscito postumo, dapprima rifiutato grazie a Vittorini, poi accettato grazie a Bassani, è stato il long seller di Feltrinelli, 10 milioni di copie, tradotto in 37 lingue e prossimamente, il 10 novembre, al teatro Strehler, Francesco Piccolo, celebrando i 70 anni Feltrinelli, racconterà retroscena della travagliata impresa.
Già due cinefili, Anile e Giannice, hanno svelato in un ricco libro, come un romanzo di destra sia diventato un film di sinistra, che vinse la Palma d’oro a Cannes.
Cast mitico: Burt Lancaster all’inizio sospetto cowboy per Visconti (che voleva Olivier), Alain Delon e Claudia Cardinale nel fulgore della giovinezza, la storica compagnia di Visconti: Morelli, Stoppa, Valli, Morlacchi e Ottavia Piccolo, 13enne, i giovani in camicia rossa Mario Girotti (futuro Terence Hill) e Giuliano Gemma.
Il resto è storia del cinema, la seconda volta che Visconti affronta il Risorgimento dopo Senso, la lavorazione senza fine (il marketing fu il capolavoro del press agent Lucherini) e la sontuosa, sudata scena finale del ballo simil Guermantes, un terzo di film, col quadro di Greuze (è al Louvre) che don Fabrizio guarda presago di senso di morte: una scena che ci fa rimpiangere che il conte Luchino non sia riuscito ad affrontare Proust.
Il Gattopardo, di Luchino Visconti, 1963, lunedì 18 agosto, Rai3 ore 21.20
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17 agosto 2025
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