In un panorama sanitario in continua evoluzione, la farmacia degli ultimi anni ha ridefinito il proprio ruolo – complice la pandemia Covid-19 che ha agito da volano per l’avvio della farmacia dei servizi –, trasformandosi da semplice presidio di dispensazione di farmaci a vero e proprio hub di servizi per la salute del cittadino.
Non più solo un luogo dove ritirare una prescrizione, ma un presidio territoriale sempre più centrale e accessibile, capace di offrire servizi e consulenze che alleggeriscono il carico del sistema sanitario e migliorano la qualità della vita delle persone, in un momento segnato da una importante transizione demografica.
La farmacia dei servizi oggi è sempre più apprezzata dai cittadini, come certificato dall’ultimo rapporto Censis e nella visione del Presidente Nazionale Federfarma, Marco Cossolo, rappresenta sempre più un ponte tra pazienti e SSN. Ma quali le opportunità e le prospettive future?
Verso il potenziamento dell’assistenza di prossimità
«Nel settore sanitario è in atto un processo di riorganizzazione dell’assistenza territoriale anche secondo le indicazioni contenute nel PNRR, che individua due direttrici fondamentali: l’assistenza di prossimità anche attraverso la telemedicina e l’innovazione attraverso la digitalizzazione dei processi» ha spiegato Cossolo.
Marco Cossolo, presidente di Federfarma
Per quindi proseguire: «L’obiettivo principale è riformare il SSN, orientandolo verso un modello incentrato sul territorio e sulle reti di assistenza socio-sanitaria per soddisfare le esigenze di salute di una popolazione che invecchia ed è sempre più colpita da patologie croniche. La rete delle 20 mila farmacie, cui accedono quotidianamente oltre 4 milioni di cittadini, è capillarmente diffusa sul territorio ed è per questo in grado di fornire un contributo determinante al fine di garantire un’assistenza di prossimità ai pazienti cronici».
La farmacia dei servizi piace ai cittadini e fa bene al SSN
La farmacia dei servizi incontra un plauso crescente dei cittadini grazie all’ampliamento dei servizi disponibili “sotto casa”, come recentemente messo in luce dal rapporto Censis-Federfarma. Un elemento questo ancor più rilevante nelle aree interne o marginali del Paese, spesso sprovviste di ulteriori servizi sanitari. I benefici non si rivolgono però solo all’utenza, ma impattano positivamente sul SSN nel suo complesso.
L’obiettivo è riformare il SSN, orientandolo verso un modello incentrato sul territorio e sulle reti di assistenza socio-sanitariaMarco Cossolo, presidente Federfarma
«I nuovi servizi in farmacia non vanno a beneficio solo dei cittadini, ma anche del SSN, innanzitutto perché contribuiscono a ridurre la pressione sui presidi sanitari pubblici, favorendo la riduzione delle liste di attesa: pensiamo, ad esempio, alle prestazioni di telemedicina. In secondo luogo, perché i vantaggi di carattere terapeutico per i cittadini si traducono in un più razionale utilizzo delle risorse del SSN: basti pensare a come il monitoraggio dell’aderenza alle terapie possa contribuire a ridurre gli sprechi e gli utilizzi inappropriati di medicinali, che causano ricoveri evitabili, molto costosi per le casse pubbliche» ha continuato il presidente di Federfarma.
Il farmacista, una figura in continua evoluzione
La trasformazione della farmacia ha portato con sé un cambiamento anche nel ruolo del farmacista, richiedendo un potenziamento della formazione e una più stretta collaborazione con altre figure professionali.
«L’introduzione di nuove prestazioni in farmacia richiede certamente un aggiornamento delle competenze professionali, sia nel percorso di studi universitari, sia durante l’attività professionale quotidiana. Grazie all’impegno di FOFI e della Fondazione Cannavò sono stati fatti importanti passi avanti in tutti e due gli ambiti – ha sottolineato Cossolo –. È anche importante alleggerire il farmacista dalle attività prettamente burocratiche e amministrative per consentirgli di dedicare più tempo al rapporto con i pazienti e alla collaborazione con gli altri professionisti della salute, per una migliore presa in carico del paziente, basata sulla sinergia e sulla valorizzazione delle competenze di ciascuna figura».
Guardando al futuro: quali le prospettive?
I risultati sinora emersi dalla sperimentazione della farmacia dei servizi sono incoraggianti. Guardando al futuro, quali sono le prospettive? Un ulteriore ampliamento dei servizi grazie anche al supporto delle nuove tecnologie, ma anche una sua stabilizzazione? «La farmacia è in continua evoluzione, capace di intercettare e soddisfare i bisogni di salute e benessere dei cittadini» ha enfatizzato Cossolo.
È anche importante alleggerire il farmacista dalle attività prettamente burocratiche e amministrativeMarco Cossolo, presidente Federfama
Bisogni che sono diversificati a seconda delle fasce di età e delle condizioni personali di ciascuno: non solo gli anziani e i cronici, ma anche i giovani e i sani, che si rivolgono alla farmacia per ricevere consigli e servizi di prevenzione e benessere. «La ricerca del Censis-Federfarma conferma che la strada intrapresa dalla farmacia italiana è corretta e fornisce spunti di riflessione utili a migliorare ulteriormente l’offerta di prestazioni nell’ambito della prevenzione e del monitoraggio delle cronicità. I primi risultati della sperimentazione, così come le valutazioni positive e le aspettative espresse dai cittadini, confermano che è ora necessario lavorare in sinergia con le Istituzioni e gli altri professionisti della salute per rendere strutturale il modello della farmacia dei servizi all’interno del SSN» ha concluso il presidente Nazionale Federfarma.