Ciao a tutti! La sesta vittoria (e sesta doppietta) consecutiva di Marc Marquez parla da sola, troppo forte lo spagnolo anche quando non scatta dalla prima fila. Il campionato è segnato, e purtroppo non sorprende più la crisi di Pecco Bagnaia, che anzi peggiora per ragioni che sfuggono al pilota, al gommista e alla stessa Ducati, ma non certo ai detrattori a prescindere. E alla ripresa del campionato c’è anche una bella aria fresca e frizzante soprattutto per i colori italiani, questo è il bello.
Splendide novità e tre su tutte: Marco Bezzecchi alla prima pole con l’Aprilia e poi tosto e combattivo sul podio domenica, meraviglioso su una pista poco amica di Noale. Poi Enea Bastianini, quinto e consistente per la seconda gara di seguito, finalmente bello da vedere sulla KTM e molto vicino al fenomeno Acosta. E infine Fermin Aldeguer. Che naturalmente italiano non è, ma quasi, perché è stato Luca Boscoscuro a portarlo in alto e ora è il team Gresini a coltivare il suo straordinario talento.
Gresini Racing MotoGP, bellissima realtà che in questo mondiale è saldamente seconda nella classifica per team, dietro soltanto al team ufficiale Ducati. E nel giorno in cui manca Alex Marquez (arretrato dopo il LLP e poi ingabbiato nelle problematiche di una MotoGP sempre difficile da gestire) mette sul secondo gradino del podio questo giovanissimo fenomeno.
Vent’anni, ottimo pilota, capace di non essere aggressivo con il gas e di adeguarsi bene alle condizioni mutevoli della gara, a controllare la moto anche quando le temperature delle gomme salgono, a forzare la staccata anche più di Acosta quando serve. Soprattutto abile nell’andar forte sbagliando poco o niente. Fermin era già salito sul podio a Le Mans, ma qui allo Spielberg ci ha davvero entusiasmato.
“Aldeguer è il futuro della Ducati”, ha dichiarato nel dopogara Gigi Dall’Igna, che non parla a vanvera… Intanto lo spagnolo è il… presente della squadra di Nadia Padovani, insieme al minore dei fratelli Marquez proiettato verso il secondo posto del campionato mondiale 2025. Come ai bei tempi con Gibernau e Melandri.
E’ un piacere sottolineare e celebrare la Gresini Corse: bella realtà del mondiale fin dal ’97 e dal 2015 trasferitasi a Faenza, che ha dovuto salutare il grande Fausto ormai quattro anni fa e andare avanti senza la sua energia. Nadia Padovani ha saputo fare un vero capolavoro, tenacia e organizzazione, con Luca Gresini in prima fila e gli altri tre ragazzi a supporto. Ed è doveroso citare anche Michele Masini team manager, Carlo Merlini direttore marketing, e almeno i due direttori tecnici Donatello Giovanotti e Frankie Carchedi. Bravissimi tutti.
Grazie ragazzi, a nome di tutto il motociclismo. E, detto per inciso, a questo punto una Ducati ufficiale alla Gresini Corse ci sta tutta.