di Giorgia Olivieri

Dopo il successo della prima edizione, il Vù festival – il primo festival in Umbria sulla salute sessuale e riproduttiva femminile – è pronto a tornare con nuove ospiti e due pre-eventi. L’appuntamento è per il 20 settembre a Perugia, con una giornata di incontri, workshop e momenti di condivisione dedicati a rompere tabù e aprire conversazioni sul benessere femminile. Il tema scelto per quest’anno è De sidera, un rimando all’etimologia del desiderio che il festival interpreta come invito a rimettere al centro i desideri delle donne e di corpi femminili.

I temi Rispetto all’edizione zero dello scorso anno, l’obiettivo delle fondatrici, come spiega Elia Bassini, è «crescere sia nei numeri, che nei contenuti e nei linguaggi». I temi affrontati spaziano dalla salute pelvica al piacere sessuale, grazie al contributo di specialiste impegnate anche nella divulgazione online. Spazio all’uso dei sex toys non solo come strumenti di piacere, ma anche come ausili terapeutici, per «abbattere i pregiudizi e valorizzarne le potenzialità». Ampio focus sarà riservato alla salute mestruale, con particolare attenzione al menarca, e alla menopausa, «per ribaltare l’equazione più menopausa meno desiderio». Non mancheranno momenti dedicati al cambiamento del desiderio nelle diverse fasi della vita, ai corpi non conformi e all’inclusione nella sessualità.

Il programma La seconda edizione si terrà nuovamente al Chiostro del Méliès, dalle 10 alle 19, con speech e workshop e ospiti da tutta Italia. Tra le relatrici figurano la ginecologa Silvia Pericoli, la giornalista Cristina Obber, la psicoterapeuta Melania Fanello, le sessuologhe Elena Lenzi e Alessandra Braga, l’ostetrica Vittoria Citino, la fisioterapista Elena Bertozzi e la consulente sessuale Silvana Nardi, conosciuta come Dottoressa scandalo. Durante la giornata del festival, la pausa pranzo sarà gestita da Birà food coop, che offrirà un momento conviviale per chi vorrà restare sul posto. Il programma sarà arricchito anche da una performance artistica, pensata come momento di riflessione creativa e di respiro tra una sessione e l’altra.

Pre-eventi «Anche quest’anno il festival punta a fare rete», come sottolinea una delle fondatrici, Stefania Guidi. Una delle novità è la collaborazione con Pop-up spunti e spuntini, libreria indipendente di Piazza Birago, con cui il 20 settembre alle 19 si terrà un aperitivo letterario e la presentazione del libro Chi ha paura delle donne della senatrice Cecilia D’Elia. Il programma del 2025 inoltre è arricchito da due pre-eventi: il 6 settembre, sempre in collaborazione con Pop-up, si svolgerà la presentazione di un altro libro in piazza Birago, mentre il 7 settembre, il Cult ospiterà una tavola rotonda con associazioni come Udi Perugia, Casa delle donne di Terni e Omphalos, «per condividere esperienze e buone pratiche sul benessere e la sessualità femminile». Il festival gode del patrocinio del Comune di Perugia, che quest’anno ha garantito un dialogo maggiore rispetto all’edizione zero grazie alla crescita di questo progetto.

Gli obiettivi Il Vù Festival è organizzato da un team di sette donne, amiche e professioniste che hanno scommesso su questa novità: «Abbiamo avuto una partecipazione sopra le aspettative – spiega Bassini – ma soprattutto un riscontro emotivo forte: le persone ci hanno detto di essersi sentite accolte, libere di parlare di temi che altrove non avrebbero affrontato e questo ci ha dato la carica per ripartire». Tra gli obiettivi di quest’anno c’è anche aumentare la partecipazione maschile, già presente ma in minoranza, per rendere il dialogo ancora più inclusivo. Eppure il festival non ambisce ad essere «solo un contenitore di informazioni, ma un luogo di incontro e confronto, dove ogni intervento possa generare nuove domande e stimolare riflessioni condivise», secondo le fondatrici. «Ci piace pensarlo come un punto di partenza per scavare più a fondo in una dimensione spesso nascosta, quella della sessualità, per sdoganare tabù e creare connessioni autentiche», concludono le ideatrici.

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