Il Derthona non approfitta dell’assist playoff servito da Treviso (vittorioso sulla Reyer Venezia) e si butta via contro Napoli. Niente playoff, dunque, per la Bertram, arrivata con la spia rossa della benzina accesa nella fase cruciale della stagione del basket di A1.

La lettura dei quintetti base propone una variazione tra le fila bianconere, con Candi a prendere il posto di Kuhse in posizione di playmaker. Tocca a lui provare a costruire una connessione insieme a Vital con un Kamagate abbastanza vivace in avvio sotto le plance, vivace come lo è la compagine ospite capace di ferire via mismatch esplorati con Zubcic, triple di Green e floater di Pangos. I campani aggrediscono la partita con spiccato carattere ed efficienza, i leoni provano a rimanere a contatto raccogliendo in area canestri in penetrazione e liberi da parte di Candi e Weems, ma non basta perchè a Napoli viene concesso tanto spazio dall’angolo per scoccare triple, le occasioni cominciano a essere troppe e troppo ghiotte per non poterne approfittare.

La squadra di coach Valli abbozza l’allungo e la Bertram non combina molto per opporvisi, faticando a stabilire un flusso costante di punti e di tentativi dalle spaziature ideali. La situazione migliora di poco con il consueto inserimento della second unit italiana, occasionalmente accompagnata da Kuhse in uscita dalla panchina, mentre Napoli ha momenti di esuberanza fisica sotto le plance da sfruttare con Egbunu. Non il solo a far male a una Tortona che appare già scarica di precisione nei propri giochi in attacco e adeguata concentrazione nelle rotazioni difensive. Pure la fortuna su alcuni tiri oggettivamente ben costruiti o con ampio spazio viene a mancare ai leoni, i quali trovano maggiori ragioni per sperare ancora nel pari tra Treviso e Venezia alla sosta lunga che non nel -11 maturato al 20′ al PalaEnergica.

Scarto non abissale ma consistente in relazione alla prova in chiaroscuro dei leoni, che non si accendono affatto in uscita dagli spogliatoi. Persiste il litigio con il ferro su conclusioni di ogni natura, dalle più difficili alle più banali, vicino e lontano dal canestro. Restano sempre complicati i compiti di ostacolare un’offensiva partenopea che alterna sprazzi di talento puro e atletismo a tratti incontenibile in transizione, oltre che di scardinare una sua difesa sempre presente per posizionamento e aggressività nei punti d’attacco altrui. Tortona può pensare alla rimonta solo stringendo i denti fino al 30′ e contando di andare all-in con tutto quello che ha nei 10′ conclusivi.

Le carte in mano ai bianconeri nel finale sono poche, con diversi attori in serata no, nessuno capace di prendere per mano la squadra sul piano tecnico ed emotivo. Coach De Raffaele va di quintetto tutto italiano per cavare qualcosa da una partita rimasta sempre in mano agli avversari, ricavando segnali incoraggianti da Zerini e Denegri.

«Più rispetto per la maglia»

Lo spicchio dei tifosi più calorosi pungola con reclami di «più rispetto per la maglia», la squadra risponde con un’intensità tardiva sul parquet. Arrivano canestri pesanti con Denegri e Candi, accompagnati da stop difensivi in misura sufficiente per rompere la fatidica barriera del -10. Ma ai bianconeri riesce solo il compito di mettere un po’ di ansia in più a una Napoli già sicura di restare in serie A (complice la caduta di Pistoia contro Cremona), ma per nulla arrendevole e alla fine vittoriosa con merito.