La finale di Cincinnati di stasera non inciderà sulla corsa al numero uno, ma sarà decisivo lo Us Open
Lorenzo Topello
18 agosto 2025 (modifica alle 12:02) – MILANO
Il guanto di sfida lanciato da Carlos Alcaraz stavolta è pesante come una palla medica: “Non vedo l’ora di affrontare Sinner di nuovo. In ogni match facciamo entrambi qualcosa di diverso per vincere”. E anche per sedersi al numero 1 del ranking. La poltrona per due ora scotta più che mai: i numeri dicono così alla vigilia della finale di Cincinnati e diranno altrettanto a partire dalla prossima settimana. Lo sa Jannik, lo sa benissimo Carlos: la finale del Masters 1000 in Ohio sarà l’ennesima tappa, seppur non decisiva per il ranking, della rivalità fra i due. Il verdetto sul numero 1 della classifica uscirà qualche chilometro più in là, allo Us Open: Alcaraz, se vince a New York, sorpassa.
la situazione—
La situazione attuale dice: Sinner 11480 punti, Alcaraz 9240. Per la quarta volta in stagione, i due più forti del mondo si ritrovano a giocarsi un titolo all’ultimo atto: Cincinnati mette in palio altri 350 punti per il vincitore. Dunque, se Jannik dovesse avere la meglio salirebbe a 11830 (portando il vantaggio sullo spagnolo a +2590). Uno scenario che riequilibrerebbe le vittorie negli scontri diretti stagionali: 2-2, l’accoppiata Wimbledon-Cincinnati per l’azzurro e Roma-Roland Garros per Alcaraz. In caso di successo di Carlitos nel 1000 in Ohio, invece, lo spagnolo salirebbe a 9590 in classifica, accorciando il margine a 1890 punti. Eppure in nessun caso Cincinnati sarà decisiva, perchè la vera partita fra i due si giocherà a Flushing Meadows, altro Slam in cui Sinner e Alcaraz potrebbero incrociarsi soltanto in finale. Se Carlos vince sul cemento di New York (come accaduto nel 2022) diventa il numero 1 del mondo.
i calcoli—
Già, ma perchè? Semplice. Sinner, allo scoccare dello Us Open, perderà 2000 punti: una cambiale pesante che gli ricorda lo strepitoso percorso fino al titolo del 2024. Dunque Sinner alla vigilia dello Slam scenderà sicuramente a 9830 (se vince Cincinnati) o a 9480 (se perde in finale). Alcaraz invece cederà soltanto 50 lunghezze, dal momento che il post-Olimpiadi dello scorso anno lo ha visto perdere subito a New York. La delusione del 2024 può trasformarsi, in casa spagnola, nell’occasione del sorpasso nel 2025: Alcaraz, se dovesse perdere a Cincinnati ma trionfare a Flushing Meadows, salirebbe a 11190 punti. E il dato più clamoroso è che, se dovesse riuscirci battendo Sinner nell’ennesima finale, l’asso di Murcia metterebbe la freccia per soli 60 punti nel ranking, perchè, dal momento che la sconfitta in una finale Slam garantisce 1300 punti, l’altoatesino si fermerebbe a 11130. Lo scenario cambia di poco se consideriamo una doppietta di Alcaraz fra Cincinnati e lo Us Open: anzi, in questo caso lo spagnolo inizierebbe lo Slam virtualmente avanti in graduatoria (9490 a 9430) e a quel punto gli basterebbe conseguire lo stesso risultato di Sinner fino alle semifinali per sorpassarlo definitivamente. Oppure, in caso di ennesimo “Sincaraz” in finale, vincerla.
scenario—
Naturalmente le ombre verrebbero scacciate se un altro Slam dovesse nella bacheca di Jannik. L’azzurro sul cemento si trova come a casa propria e allo Us Open ha già trionfato nel 2024. Una cosa, comunque, è certa: lo straordinario percorso dell’azzurro nella parte finale dello scorso anno lo metterà di fronte ad altre pesanti cambiali da settembre a novembre. Come i 1000 punti di Shanghai e il successo alle Atp Finals di Torino. Alcaraz, invece, ha un solo titolo da difendere: il 500 di Pechino (vinto tra l’altro in finale contro l’azzurro). Il rischio sorpasso, quindi, esiste. Nessun dramma per Sinner, ci mancherebbe: Jannik, fresco 24enne, ha saltato oltre tre mesi di stagione a causa della sospensione per la vicenda Clostebol. E il suo 2025, vista l’accoppiata Australian Open-Wimbledon, è già nella leggenda.
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