Palestrati, con tatuaggi, alla moda. I preti di oggi sfruttano i social media per diffondere il messaggio cristiano, tra critiche e plausi.
Gli anni ’90 erano agli sgoccioli. Alla televisione le interruzioni pubblicitarie erano ancora in grado di rimanere nei ricordi. Come lo spot del Maxibon, che ha lanciato giovanissimi Stefano Accorsi e Cristina Capotondi. In particolare, in uno degli spot con l’attrice romana, quest’ultima nota insieme alle amiche un giovane e piacente ragazzo che si scopre poi essere un prete, con grande disappunto delle presenti. Era solo una pubblicità, sono cambiati i mezzi, le persone, ma un simile delusione potrebbe capitare di nuovo. Come? Grazie a TikTok e Instagram, dove preti palestrati e avvenenti usano i social come influencer per provare a diffondere il messaggio cristiano con i mezzi odierni.
Il fascino per l’abito talare
Preti da calendario, anche se quello «originale», di 20 anni fa, mostrava modelli in abito scuro e collarino bianco senza però che fossero davvero sacerdoti ordinati. Ma il fascino per l’abito talare sembra irresistibile. Don Cosimo Schena è un prete, psicologo e con un dottorato in filosofia. E oltre al bell’aspetto, ha anche una passione per gli amici a quattro zampe. Ogni post è accompagnato da foto degne di un influencer, ma arricchito messaggi profondi, cristiani e non solo. Nei commenti c’è chi critica il suo aspetto curato e chi invece lo apprezza. Il suo seguito è di 499mila follower.
Un altro «don» con un ampio seguito (119 mila follower) che è finito sulle pagine dei magazine di gossip per la sua bellezza è il brasiliano Padre Jefferson Merighetti. «Padre Gato», come viene chiamato, ha un sorriso contagioso, look curato ed è diventato virale su TikTok quando ha avuto luogo la cerimonia di insediamento di Papa Leone XIV. Ma non è l’unico prete ad avere avuto il suo momento di celebrità (oltre al papa) questa primavera. Il Web si è interrogato sull’identità di un trio di giovani preti attraenti e con gli occhiali da sole che ha partecipato al funerale di Papa Francesco.
Don Alberto Ravagnani su Instagram è seguito da 250 mila follower. La sua descrizione? «Prete, YouTuber e molto altro». Se non fosse per alcune foto prettamente ecclesiastiche e per i messaggi cristiani, sarebbe difficile pensare che si tratti davvero di un prete. Il suo profilo è molto curato e «pop». Colori sgargianti, immagini da discoteca (ma era una festa cristiana, si apprende dalla didascalia) e video verticali divulgativi sul mondo cattolico.
Il Giubileo degli influencer
Il 28 e 29 luglio si terrà il Giubileo degli influencer, o meglio il Giubileo dei missionari digitali e degli influencer cattolici, in programma prima di quello dedicato ai giovani. A partecipare sarà chiunque si occupi di evangelizzazione attraverso i social media. Lo scorso anno, quando è stato annunciato l’appuntamento, il Cardinale José Tolentino de Mendonça, il Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, durante la Giornata mondiale della gioventù di Lisbona, ha affermato: «Oggi la Chiesa ha bisogno di voi, cari influencer digitali, per essere portatrice di speranza in questi nuovi spazi di relazioni sociali che sono i social media e i social network».
Ma non tutta la Chiesa è d’accordo sul nuovo modo di diffondere il Vangelo. «Padre Blog» su Avvenire, già nel 2023 ammoniva: «Nel digitale il prete deve restare un prete, avere uno stile equilibrato, resistere alla tentazione del narcisismo. Ed è rischioso inseguire la logica degli algoritmi».
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24 luglio 2025
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