di
Federica Maccotta
Sui social l’omaggio al cantante dei Black Sabbath: dall’autore dei «Vattene amore» a Red Canzian, da Zampaglione ai Lacuna Coil
Non sappiamo se, sotto la doccia, Ozzy Osbourne abbia mai canticchiato «Trottolino amoroso tututu tatata». Ma che l’autore di Vattene Amore, Amedeo Minghi, abbia interpretato brani dei Black Sabbath, è cosa certa. È stato lo stesso Minghi a scriverlo su Facebook ricordando il principe delle tenebre, morto il 22 luglio a 76 anni. «Ozzy Osbourne è scomparso. Grande artista e io, un fan giovanile, li cantavo nelle cantine romane come era in uso quegli anni. Beata gioventù. Sarai indimenticabile. Rip», le parole con cui Minghi ha salutato Osbourne. Aggiudicandosi, forse, il titolo di fan più inaspettato del padrino dell’heavy metal.
Ma sono tanti gli artisti italiani, oltre agli stranieri, che hanno condiviso un pensiero sulla scomparsa del cantante dei Black Sabbath, spesso affidandosi ai social. Dalla storia pubblicata da Vasco Rossi con una foto e la scritta «W Ozzy Osbourne» a quella postata da Federico Zampaglione. «Addio infinito Principe delle Tenebre. Se nella vita suono, lo devo a te» e un cuore rosso spezzato è il modo del leader dei Tiromancino per rendere omaggio a Osbourne.
Tra i ricordi social dei fan italiani ci sono quelli di Laura Pausini, Elisa, Rose Villain, Eros Ramazzotti, Cesare Cremonini e Olly. E quello di Red Canzian, bassista e voce dei Pooh, inaspettato quasi quando Minghi. «Ricordo quando nel 1970, al Piper di Treviso, cantavo e suonavo la loro “Paranoid”… che grinta e che tiro quel pezzo, con la chitarra di Tony Iommi, una Gibson Diavoletto dalla quale è forse nato il primo heavy metal!!! Addio Ozzy, un viaggio, il tuo, sempre sopra le righe ma sempre onesto con il tuo modo di interpretare la vita».
Meno inattesi ma non meno sentiti i ricordi degli artisti italiani vicini al mondo del metal, raccolti da Billboard. Cristina Scabbia dei Lacuna Coil spiega che «Ozzy non è stato soltanto un’icona, una leggenda del metal, un innovatore, il nostro amato Principe delle Tenebre. Per noi dei Lacuna Coil è stato anche un ponte tra i nostri sogni e la realtà. Lui e Sharon (la moglie, ndr) ci hanno accolti, hanno creduto in noi, e ci hanno fatto sentire parte della loro famiglia durante le edizioni dell’Ozzfest del 2004 e del 2006». Mentre Nitro ripesca nella sua memoria il primo incontro con la musica di Ozzy Osbourne: «Ho sempre avuto una passione per l’oscuro, il macabro, l’horror in generale. Rovistando in soffitta tra i vinili di mio padre, trovai il primo album dei Black Sabbath. Avrò avuto meno di dieci anni. Iniziai ad ascoltarlo e me ne innamorai subito». Deve essere successo anche a molti altri in Italia, a giudicare dalle condivisioni di omaggi e ricordi sui social.
24 luglio 2025
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