La nuova moda salutista è il fibermaxxing e consiste nell’assumere grandi quantitativi di fibre inserendole in ogni pasto della giornata. Arriva non a caso dagli Stati Uniti dove è ben vista anche dai medici, ma in alcuni casi specifici può essere pericolosa. Ce lo ha spiegato la nutrizionista Valentina GaliazzoCos’è il fibermaxxing, la nuova tendenza social

TikTok è ossessionato dal fibermaxxing: nuova tendenza a mangiare tanti, tantissimi, cibi ricchi di fibre a ogni pasto per sentirsi più in forma, ma anche per dimagrire. Per quanto possa sembrare salutare, è l’ennesima tendenza social da prendere con le pinze e contestualizzare, e non solo perché per condurre un’alimentazione sana non basta mangiare solo insalate piene di verdure di tanti tipi diversi o bowl stracolme di semi e frutta (che sono i cibi più ricchi di fibre, appunto) come stanno facendo tanti creator nelle ultime settimane. Per loro il fibermaxxing è «ciò di cui non pensavamo di aver bisogno» e se lo dicono è perché sono tutti americani. Il fibermaxxing, infatti, è una tendenza che arriva dagli Stati Uniti, dove anche i medici invogliano a seguirla, per un motivo ben preciso.

«Gli Stati Uniti sono il Paese con il più basso consumo di frutta e verdura, e se usano così tanti integratori è proprio perché hanno bisogno di sopperire a queste mancanze» fa notare la nutrizionista Valentina Galiazzo. I dati in effetti parlano chiaro: come riporta la CNN il il 90% delle donne e il 97% degli uomini negli USA non assume abbastanza fibre e, in generale, la percentuale di chi segue le raccomandazioni nutrizionali è molto bassa. Questo spiega perché sono uno dei Paesi con i tassi di obesità più alti del mondo: il 42% degli adulti è obeso, e un ulteriore 31% in sovrappeso.

Certo, l’Italia non brilla (specie per i tassi di obesità infantile), e nel nostro Paese l’assunzione media di fibre secondo l’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica è leggermente più bassa rispetto al quantitativo necessario (in media si aggira intorno ai 20 grammi), ma complessivamente siamo abituati a un modo di mangiare più salutare rispetto agli americani, e non è solo per questo che faremmo bene a pensarci due volte prima di seguire pedissequamente l’ennesima tendenza social. «Un’alimentazione troppo ricca di fibre, specie in determinati casi, può esporci a rischi anche molto seri» dice infatti la dottoressa Galiazzo.

Quante fibre bisogna assumere al giorno

«Secondo le linee guida, nelle donne adulte il fabbisogno di fibra è di 25 grammi al giorno, 30/35 negli uomini adulti. In terza età la quantità di fibra necessaria diminuisce, perché l’intestino non va sovraccaricato. Allo stesso modo, nei bambini, la quantità è inferiore rispetto agli adulti: per loro bastano tra i 10/20 grammi al giorno» ricorda l’esperta.

Come assumere la quantità corretta di fibre

Per arrivare a queste quantità, più che affidarsi ai creator, basterebbe seguire le linee guida della piramide alimentare mediterranea: le fibre infatti sono contenute principalmente nelle verdure, nella frutta e nei cereali preferibilmente integrali (alla base della piramide e quindi da prevedere sempre nei pasti principali), o nei semi oleosi e frutta secca di cui si consiglia il consumo giornaliero. «Seguendo questa semplice regola e variando continuamente le fonti di fibre – così come di proteine – il nostro organismo ha tutto ciò di cui ha bisogno per funzionare correttamente» ricorda la dottoressa Galiazzo.

A cosa servono le fibre

Dalle fibre infatti dipendono una lunga serie di funzioni fondamentali per il nostro organismo: nutrono la popolazione di batteri buoni del nostro intestino riducendo infiammazioni che possono causare disturbi ed esporci al rischio di malattie croniche (nel caso specifico, in particolare il cancro al colon che negli Usa è molto diffuso), aiutano a liberare l’intestino, regolano la glicemia, saziano.

Quando evitare cibi ricchi di fibre

Questo però non vuol dire che sia necessario esagerare andando oltre le prescrizioni delle linee guida, specie in casi specifici in cui si soffre di malattie o disturbi intestinali. «L’apporto di fibra dovrebbe essere ridotto stabilmente o momentaneamente in casi come il morbo di Chron, perché potrebbe irritare la mucosa già infiammata, ma anche in caso di diverticolite acuta o stenosi intestinale perché potrebbe aumentare il rischio di occlusione. Poi ci sono casi ancora più specifici, come quello dell’intestino irritabile in cui vanno evitati tutti i cosiddetti cibi “fodmap” in cui rientrano solo determinati cibi contenenti fibre» dice Galiazzo. «In questi casi è sempre necessario il supporto di uno specialista: è l’unico a poter consigliare se, quando e come diminuire, azzerare o aumentare oltre il fabbisogno medio l’apporto di fibre. Ma no al fai da te, specie se gli specialisti sono i social network».

Altri articoli di La Cucina Italiana che vi potrebbero interessare