Un festival letterario nel bel mezzo delle foreste del Parco Nazionale della Sila. Succede ogni estate, dal 2020, per iniziativa di Elena Dardano con l’Associazione culturale Hyle. Nel nome, l’Hyle Book Festival evoca l’etimologia greca del toponimo Sila (ὕλη / hyle), appellativo anticamente conferito a questa porzione di Calabria per la fitta densità di boschi. Ma hyle, in greco, ha anche un secondo significato: essenza. Il festival mutua dunque, il termine, nella sua doppia accezione, per indicare la sua appartenenza al territorio che l’ha visto nascere e al contempo l’intenzione di riflettere sull’essenza delle cose attraverso la letteratura.
La rassegna si ispira ogni anno a un tema diverso suggerito dalla poesia calabrese e coinvolge il pubblico in un programma di dibattiti, incontri, reading e presentazioni, attraverso l’ausilio dell’arte, della natura, della musica, del teatro, del cinema, delle escursioni, della creatività. I libri sono al centro, ma la dimensione interattiva della rassegna è fondamentale per veicolare i contenuti di un’iniziativa che ha il merito di far parlare di cultura laddove scarseggiano librerie e centri culturali.

Hyle Book Festival Hyle Book Festival Hyle Book Festival 2025. Tema, programma e incontri

Quest’anno il festival si tiene dal 22 al 24 agosto, ispirandosi al verso “Il sogno continua immenso” del poeta Daniele Radano, dunque al potere delle visioni oniriche che prendono forma attraverso l’arte. Verso mondi possibili e più consapevoli. Nella mattinata del 22 agosto, l’evento inaugurale si terrà a Taverna, ai piedi della Sila Piccola catanzarese, con partenza dal Centro Visita A. Garcea del Villaggio Mancuso – che sarà epicentro del festival – per una passeggiata che unisce letteratura (con letture ad alta voce) e impegno ambientale, accompagnata da un’attività di raccolta della plastica abbandonata. I reading nella natura, del resto, saranno una costante di tutto il festival.
Come gli incontri con gli autori, dalle storie di vita e morte, fantasia e realtà tratte da Una foresta ricamata (Mimesis Edizioni) di Tiziano Fratus, cercatore di alberi secolari, al dialogo tra Lorenza Stroppa ed Elisa Chiriano intorno al libro La cassetta delle lettere per i cari estinti (Mondadori). Attesa per domenica 24 agosto, alle 18.30, la lectio magistralis di Massimo Polidoro, scrittore, docente universitario e divulgatore scientifico nonché fondatore con Piero Angela del CICAP, organizzazione che promuove la scienza e il pensiero critico. Nel corso dell’incontro, Polidoro ripercorrerà le riflessioni nate dalle conversazioni con Angela, racchiuse nel libro La meraviglia del tutto.

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Teatro, musica, fotografia e vitamine letterarie

L’intrattenimento serale sarà invece demandato alla musica e al cinema, con i Radiodervish, gruppo di world music fondato dall’italo-palestinese Nabil Salamem e da Michele Lobaccaro (22 agosto), la proiezione del docufilm Sogni di Grande Nord di Paolo Cognetti e del suo amico Nicola, in viaggio in camper dalle Alpi all’Alaska sulle orme dei grandi scrittori americani (23 agosto), la performance Accabadora della Compagnia della Sardegna Casa di Suoni e Racconti, tra parole e musica, per condurre il il pubblico all’interno dell’omonimo romanzo di Michela Murgia (24 agosto). La compagnia del Teatro del Carro, invece, intraprenderà un viaggio itinerante nel parco alla scoperta dell’essenza della Calabria.
A raccontare il tema dell’edizione 2025 sono anche le attrattive culturali ideate all’interno del Centro Visita, come la piccola farmacia onirica e letteraria curata da Elena Biondo, psicologa e libroterapeuta, che dispenserà consigli di lettura personalizzati sotto forma di vitamine letterarie. O i visori 3D per scrutare “l’immaginario visibile” immergendosi in atmosfere ispirate alla letteratura. L’Incipitojo è invece un’esposizione insolita di copertine di libri immaginari a cura di Lorenzo Scacchia, che inviterà i visitatori a colmare il vuoto tra immagine e parola, immaginando cosa potrebbero contenere quelle pagine mai scritte. Chi vorrà, inoltre, potrà donare un libro a un istituto penitenziario, una biblioteca, una scuola o un centro naturalistico. 

La residenza di scrittura naturalistica nel bosco della Sila

Per il secondo anno, il festival sostiene una residenza di scrittura naturalistica in collaborazione con il Museo d’Arte del Bosco della Sila. Quest’anno il tema è Nel paesaggio che sogna, e il laboratorio si svolgerà parallelamente alle tre giornate della rassegna presso il MABOS, coinvolgendo dodici autori tra i 20 e i 35 anni. A guidarli, lo scrittore e sceneggiatore Maurizio Amendola, l’editor Lorenza Stroppa e lo scrittore e divulgatore culturale Peppe Millanta.

Livia Montagnoli

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