Se si pensa a un catoio, termine siciliano per indicare un locale seminterrato destinato un tempo a magazzino o deposito, quello che viene in mente di sicuro ha poco a che fare con il comfort e il design. Chi vorrebbe vivere in un posto tendenzialmente buio e scomodo? Eppure, anche dalle condizioni meno propizie, può nascere qualcosa di bello e inaspettato. Ne è la prova Casa Matì, residenza d’autore situata nel cuore di Palermo, a pochi passi dal Teatro Politeama, nata appunto dal recupero di un ex catoio anni ’30. Artefice di questa metamorfosi è lo studio Puccio Collodoro Architetti, che ha messo in campo un intervento radicale e poetico per superare gli ostacoli e sovvertire le regole di quel luogo dimenticato. Quello che un tempo era un seminterrato lungo e buio, privo d’aria e di luce appare oggi come un racconto domestico pieno di calore e grazia, fatto di materiali nobili, geometrie leggere e suggestioni tattili.
Carlo Oriente
Carlo Oriente
Fulcro dell’abitazione è un living a doppia altezza, dominato da una scala sospesa in metallo, che si eleva come una scultura nello spazio. Questo elemento, al tempo stesso funzionale e scenografico, si fonde con un mobile contenitore in rovere naturale realizzato su misura, generando un gesto continuo che attraversa il progetto, compendio virtuoso di funzione e bellezza. L’atmosfera unica che si respira nel vecchio catoio rivoluzionato è il frutto di una composizione sapiente di materiali, colori e volumi. Il rovere naturale detta la linea: lo ritroviamo nel parquet posato a spina ungherese, negli arredi sartoriali, nelle pareti attrezzate, nella cabina armadio. Accanto ad esso spicca la resina, che apporta un tocco contemporaneo e omogeneo, mentre le cementine antiche, utilizzate come tappeto decorativo, riecheggiano una memoria mediterranea rivisitata in chiave moderna.
Carlo Oriente
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Come detto, uno dei problemi principali nella struttura preesistente era la scarsità di luce. Grazie a nuove aperture zenitali e a un’attenta gestione della luce naturale, gli architetti hanno vinto la sfida, giocando con trasparenza e materialità, vuoti e pieni, in uno spazio vivo che adesso non ha più paura del buio. Il resto lo fanno le scelte di arredo ponderate con cura e gusto ricercato: il divano Mags Soft di HAY, le luci iconiche Atollo di Oluce, Light My Fire di Davide Groppi, il letto Eden di Noctis, la lampada Bilboquet di Flos, la Tolomeo Micro di Artemide accanto alla Eames Fiberglass Armchair di Vitra. Pezzi che insieme compongono un linguaggio sobrio ma sofisticato, in equilibrio tra design d’autore e contributi artigianali, come il tavolo in microresina scolpito su misura. Casa Matì dunque è un esempio di rinnovamento colto e consapevole, una rinascita felice in cui ogni dettaglio descrive un nuovo inizio e un nuovo modo di abitare, che del passato scarta disagi e criticità, per trattenere solo la più autentica bellezza.
Carlo Oriente
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Elisa Zagaria è un’autrice che ha trasformato in un lavoro la sua più grande passione: cercare e inventare storie. Quelle che racconta per Elle Decor, in qualità di collaboratrice freelance, hanno per protagonisti case da sogno, personalità, eventi e luoghi simbolo del nostro tempo. E poi ci sono altre storie, in forma di romanzi e soprattutto sceneggiature, che scrive per la televisione, in attesa di diventare sufficientemente ricca da potersi comprare una di quelle case da sogno.