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Redazione Economia

Secondo un’indagine condotta da Facile.it i canali più usati dai truffatori sono: i finti call center (49%), le false email (36%) e i finti siti web (28%)

Nel 2024 894.000 italiani sono stati vittime di truffa o di un tentativo di truffa mentre erano alla ricerca di un prestito personale. Il dato arriva da una recente indagine condotta per Facile.it dall’istituto di ricerca mUp Research che ha definito in 740 euro il danno medio subito, ma che con un 15,4% dei truffati cui sono state sottratte cifre superiori ai 900 euro, porta a ben 630 milioni di euro la stima del danno complessivo.

Come avvengono le truffe

I canali più utilizzati dai truffatori, secondo l’indagine, sono stati i finti call center (49%), le false email (36%) e i finti siti web (28%). Molte truffe, però, sono avvenute tramite messaggistica istantanea (SMS o WhatsApp – 13%) e persino con il tradizionale porta a porta (10%). Più di un truffato su due (56,4%) non ha denunciato quanto accaduto. Le motivazioni principali per le quali non lo hanno fatto sono stati il sentirsi ingenui per essere caduti in trappola (35,3%) ed il fatto che non si voleva rendere nota la cosa ai familiari o agli amici (29,4%).



















































Come tutelarsi dalle truffe

Facile.it ha redatto un vademecum con cinque consigli per evitare di cadere vittima di truffe online quando si chiede un prestito. La prima regola è rivolgersi a enti legittimati dalla Banca d’Italia allo svolgimento dell’attività bancaria e finanziaria e quindi consultare gli elenchi dell’OAM (Organismo degli Agenti e dei Mediatori), disponibili cliccando qui

Tutti i mediatori creditizi sono obbligati, per l’esercizio dell’attività, ad essere iscritti negli elenchi di tale organismo. Facile.it ricorda che uno dei principali campanelli d’allarme per individuare una truffa nel mondo dei finanziamenti è la richiesta, da parte della supposta banca o dell’ente finanziario, di commissioni anticipate, sotto forma di spese amministrative o parte degli interessi dovuti, prima dell’erogazione del prestito.

 Un altro aspetto a cui prestare attenzione è documentazione richiesta e il furto di identità. «Sebbene le tempistiche di erogazione siano un elemento spesso determinante nella scelta della società di credito, è importante non farsi trarre in inganno da tempi brevi e modalità superficiali: affinché la finanziaria possa concedere o meno il prestito, ha bisogno di alcuni documenti specifici sul richiedente (ad esempio le ultime buste paga, il CUD o 730 ecc.) per verificarne la posizione: non bastano solo la carta di identità, l’indirizzo di domicilio, il codice fiscale e l’Iban», sottolinea Facile.it. 
Altra cosa fondamentale: bisogna essere in grado di riconoscere un sito web affidabile. Per evitare una truffa, quindi, può essere utile verificare alcune condizioni:

  • Controllare che la banca abbia un sito web funzionante e aggiornato;
  • Verificare che il sito web sul quale si sta navigando sia un sito sicuro: se l’indirizzo del sito web inizia con “https://” la trasmissione dei dati non può essere intercettata;
  • Controllare l’esistenza di una sede fisica in Italia, di una regolare Partita IVA e di un indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC).

Infine, per evitare di firmare un documento e poi accorgersi di aver sottoscritto un tasso più alto o condizioni differenti, Facile.it  consiglia di consultare il Modulo Secci, un documento – obbligatorio per le banche che offrono soluzioni di finanziamento – nel quale vengono riassunte tutte le informazioni di base che permettono al consumatore di valutare l’offerta in maniera trasparente e firmare solo se quest’ultima è conforme alle proprie esigenze.

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18 agosto 2025 ( modifica il 18 agosto 2025 | 12:02)