In Bolivia ci sarà un secondo turno per le votazioni con cui si deciderà il prossimo presidente del Paese. L’appuntamento elettorale si terrà il prossimo 19 ottobre. A vincere il primo turno a sorpresa questa domenica è stato il candidato del Partito democristiano Rodrigo Paz, con il 32% dei voti, e l’ex presidente conservatore Jorge “Tuto” Quiroga, con il 27% dei voti. Per il Paese andino è un momento storico: è la prima volta negli ultimi vent’anni che in Bolivia non ci sono candidati di sinistra alle presidenziali. Il candidato di sinistra Andrónico Rodríguez, sindacalista di soli 36 anni e attuale presidente del Senato boliviano, è arrivato al quarto posto, con l’8% dei voti. Mentre il favorito secondo i sondaggi (che in Bolivia generalmente non sono molto affidabili), l’imprenditore multimilionario Samuel Doria Medina, è arrivato al terzo posto, con solo il 20% delle preferenze.

Rodrigo Paz

Il vincitore del primo turno, Rodrigo Paz, è un politico di lungo corso, ha 57 anni e attualmente è senatore. Viene da una famiglia molto importante per la politica boliviana: è figlio di Jaime Paz Zamora, presidente del Paese dal 1989 al 1993. Nato durante l’esilio della sua famiglia in Spagna, ha studiato economia e relazioni internazionali a Washington. Nel suo programma, molto incentrato sul lato economico, propone quello che definisce «Capitalismo per tutti»: un programma di crediti accessibili, agevolazioni fiscali per promuovere l’economia formale ed eliminare le barriere all’importazione di prodotti che la Bolivia non produce, compresa l’«eliminazione» delle dogane.Queste elezioni presidenziali sono state marcate soprattutto dalla forte rivalità tra l’attuale presidente del Paese andino, Luis Arce, e il suo ex alleato ed ex presidente Evo Morales. Nessuno dei due figurava tra i candidati a queste elezioni, ma le loro liti hanno scandito la campagna elettorale. In Bolivia si sta assistendo a una forte crisi di instabilità politica e di crisi economica, la peggiore vissuta negli ultimi vent’anni (mentre durante i primi due governi guidati da Morales il Paese andino aveva sperimentato un’incredibile crescita economica). Per questo motivo, anche il programma del secondo candidato più votato, si è incentrato molto sul lato economico.

Quiroga

Jorge Quiroga, detto “Tuto”, ha 65 anni ed è già stato presidente del Paese dall’agosto del 2001 a quello del 2002. Candidato dell’alleanza “Libertad y Democracia”, è un politico di destra e conservatore. In caso di vittoria, punta sull’apertura economica, sui mercati internazionali, sul controllo della spesa pubblica e sulla modernizzazione dello Stato.

Jorge 'Tuto' Quiroga

Jorge ‘Tuto’ Quiroga 

In questi anni Quiroga è sempre stato all’opposizione dei governi di sinistra guidati dal MAS, il Movimiento al Socialismo, il partito fondato da Evo Morales che ha dominato la politica boliviana negli ultimi 20 anni e che, per la prima volta, rimane fuori dalla corsa elettorale. Nei giorni precedenti al voto, Quiroga ha attaccato varie volte Morales, dicendo che “il suo futuro è dietro le sbarre” (è imputato in un processo per presunta violenza sessuale) e ha elogiato la figura del presidente argentino Javier Milei, di cui aspira a riproporre le feroci manovre di austerità per far uscire la Bolivia dalla crisi economica attuale.