Era la finale che tutti volevano, ed i due grandi protagonisti del circuito ATP Jannik Sinner e Carlos Alcaraz non hanno deluso le aspettative approdando all’ultimo atto del Masters 1000 di Cincinnati 2025. Di questo e di molto altro si è parlato nel corso dell’ultimo appuntamento di TennisMania, trasmissione condotta da Dario Puppo e visibile sul canale Youtube di OA Sport, con ospiti Guido Monaco e Massimiliano Ambesi.

Ambesi ha cominciato così la sua analisi della vittoria di Sinner in semifinale sul mancino francese Terence Atmane: “Nel primo set il servizio ha fatto la differenza. Atmane dopo cinque giochi cosa aveva? L’85% di prime, una cosa di quel tipo. Non si è giocato in risposta né da una parte né dall’altra. Sinner era arrivato una volta a 30 e poi per il resto il servizio è stato dominante. Jannik vince il tie-break sostanzialmente solo con la seconda. Non mi ricordo l’ultimo punto, ma sugli altri sono tutte seconde e questo dà una dimensione del livello mentale di Sinner nell’affrontare un tie-break di quel livello con la seconda. Alla fine lui sulla seconda perde un punto nel tie-break e poi per il resto riesce a concretizzare in maniera impeccabile. Questo secondo me è impressionante”.

“Più volte abbiamo parlato dell’efficacia della sua seconda, ma credo che il tema vada approfondito perché è qualcosa di molto simile a una prima. Poi vedi la differenza che intercorre tra i Sinner di questo mondo e per esempio i Fritz, quindi giocatori in condizione che non vengono fuori da una partita contro un avversario che non conoscono, mentre il n.1 al mondo soffrendo a dismisura trova le contromisure. Il gioco chiave è il primo al servizio del secondo set, quello con grande difficoltà nel chiudere, ma senza concedere palle break. Da lì la partita è in discesa perché calano le prime messe in campo dal francese in maniera anche abbastanza sensibile. Comunque Atmane è un giocatore ostico da affrontare, intelligente nel gestire la partita. Più di quello non si poteva fare per lui, a meno che non avesse mantenuto quella percentuale di prime del set di apertura“, aggiunge l’analista di Eurosport.

“Non so se possa essere definita la miglior partita di Sinner nel torneo. Comunque arriva in finale senza perdere set, concedendo pochissimi giochi sul suo servizio, e adesso è tutta un’altra partita. Credo che Alcaraz, battendo Zverev, abbia acquisito la certezza di diventare il numero uno imponendosi negli US Open al di là del risultato della finale di Cincinnati. In ogni caso ennesima finale di fila e vinca il migliore, vedremo come andrà a finire. Comunque Sinner arriva con delle certezze, e per l’ennesima volta ha dimostrato di saper trovare le soluzioni durante la partita. Sinner non lo abbatti mai, è incredibile, di testa è effettivamente incredibile. Atmane non è una meteora. Ha battuto Cobolli che è uno dei giocatori più caldi dell’estate, ha battuto Fonseca che è uno dei più pubblicizzati della storia, batte Fritz e Rune sul cemento, due top10, e arriva a giocare con Sinner pensando di poterla portare a casa esprimendosi comunque in maniera eccellente“, il suo commento.

Sul successo di Alcaraz nei confronti di uno Zverev menomato: “Zverev ha avuto un malessere nel corso della partita, però il primo set è un set vero in tutto per tutto. Zverev ha le sue occasioni, ovviamente non le concretizza e l’altro poi gli passa sopra. Prima della partita era circolata la notizia di un allenamento interrotto causa problemi alla schiena per Zverev e c’erano dubbi riguardo la sua presenza in campo. Poi il primo set comunque l’ha giocato, ha avuto le sue occasioni, si è provato 0-40 sul servizio di Alcaraz e non ha realizzato il break. Poi nel finale Alcaraz è salito di colpi e ha vinto il primo set, mentre il secondo chiaramente non può essere commentato perché oggettivamente era nel pieno di un malessere evidente, quindi è andata com’è andata“.

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