Le quote azionarie

Salgono al 38° posto con oltre 691 milioni di euro In totale sono 39 le presenze in classifica legate alla provincia

Il podio è ancora distante, ma oltre alle conferme si scalano posizioni: per il secondo anno consecutivo sono Giovanni e Sara Rosani (Cembre) a guidare una pattuglia bresciana comunque nutrita nella superclassifica dei «Paperoni» d’Italia stilata, come sempre attorno al periodo di Ferragosto, da Milano Finanza. Complessivamente sono 39 le presenze bresciane all’interno della graduatoria nazionale.

A guidare la classifica degli italiani con la più grande ricchezza azionaria nelle borse mondiali (non solo Piazza Affari, quindi) si confermano gli eredi di Leonardo Del Vecchio, con 51,6 miliardi di euro (dati aggiornati allo scorso 1 agosto). Completano il podio la famiglia Rocca, a capo del colosso di tubi per l’industria energetica Tezenis, con un patrimonio di 9,9 miliardi, e la famiglia Agnelli-Elkann, con 9,5 miliardi in azioni grazie a Exor. Giù dal podio il duo Miuccia Prada-Patrizio Bertelli, dell’omonima casa di moda: il loro patrimonio scende sotto i 9,2 miliardi. In risalita la famiglia Doris-Tombolato: gli eredi di Ennio, grazie alle partecipazioni in Banca Mediolanum e Mfe, guadagnano 4,7 miliardi di ricchezza in azioni e ben 6 posizioni in più in graduatoria (fino al nono posto complessivo, all’interno della top ten dei «Paperoni»).

Nel Bresciano

Concentrando l’attenzione sulla provincia, il primato spetta a Giovanni e Sara Rosani: 38esimo posto assoluto, in risalita di ben 16 posizioni rispetto alla graduatoria del 2024. con un valore che passa dai 415,3 milioni dello scorso anno ai 691,6 del 2025, per un vertiginoso balzo addirittura del 66,52%. Una crescita davvero importante, per guadagnarsi un posto nella top-40: il valore dell’investimento, da un anno all’altro, è aumentato di 275 milioni di euro. Per trovare gli altri bresciani bisogna scendere al di sotto della centesima posizione: Bruno Nocivelli (A.B.P Nocivelli) si piazza in 112esima posizione con un totale di 102,6 milioni di euro (in crescita del 34,85% su base annua), seguito a stretto giro da Daniele Peli e Marisa Prati (Intred, 91,1 milioni di euro, 120esimi) e dalla famiglia Lucchini (Mediobanca, 87,8 milioni e +36,41%, per un balzo in alto di ben 22 posizioni fino al 123esimo). Completa la top-5 territoriale Giovanna Franceschetti e famiglia (Gefran) in netta crescita fino a 77,9 milioni (+25,64% rispetto allo scorso anno, per arrivare al 130esimo posto).

751 in totale

Oltre alle presenze bresciane – si veda in dettaglio il grafico – molte altre si meritano un posto all’interno della graduatoria dei «Paperoni» nazionali: nel totale della classifica stilata da Milano Finanza ne rientrano ben 751 (la graduatoria è curiosamente chiusa proprio da un bresciano, Gregorio Gitti di RedFish LongTerm Capital, mentre la moglie Francesca Bazoli è 735esima). A dimostrazione del ruolo comunque importante che recita il nostro territorio, anche per i capitali quotati in Borsa. Tante le curiosità: all’interno di Antares Vision recitano ruolo equivalente Massimo Bonardi (156esimo) e Emidio Zorzella (157esimo): ciascuno si attesta a 55,4 milioni, con una risalita percentuale del 47,64% rispetto all’anno precedente. Troviamo Laura Salvatore (anche lei in A.B.P Nocivelli) con 47,4 milioni di euro (167esima), Diego Toscani (Pozzi Milano, Promotica) con 36,4 milioni (180esimo) e la famiglia Saleri (Sabaf) con 30,7 milioni (199esima): con loro si completa la top10 dei bresciani. Due i nuovi ingressi rispetto alla graduatoria del 2024: si tratta della Famiglia Bontempi (First Capital, 3,2 milioni di euro in azioni) e di Mario Cocchi (Smart Capital, mezzo milione). Fanno il loro ingresso, rispettivamente, in 446esima e 645esima posizione.

Importante anche l’impatto nella categoria degli enti locali (evidenziato sempre nella stessa graduatoria di Milano Finanza): il Comune di Brescia, infatti, si piazza al secondo posto grazie all’investimento in A2A (assieme a Milano, alle spalle soltanto del Comune di Roma), che cresce fino a raggiungere un valore al primo agosto scorso pari a un miliardo e 680 milioni di euro (per un +13,14% tendenziale).