Nuovo passo avanti di Montepaschi nella scalata di Mediobanca. Dal 13,47% di adesioni all’offerta pubblica di scambio raccolte lo scorso 14 agosto Rocca Salimbeni sale oggi al 19,41%, raccogliendo in un solo giorno oltre 49,5 milioni di adesioni.

    Un balzo dietro al quale non è dato sapere se il gruppo Caltagirone e Delfin, rispettivamente con il 10 e il 19% di Piazzetta Cuccia, abbiano iniziato a consegnare i loro titoli. A giudicare dai numeri, però, non è escluso che almeno Delfin abbia mosse le prime pedine.

    E’ partito nel frattempo il conto alla rovescia per l’assemblea di Mediobanca di giovedì prossimo 21 agosto. I soci sono chiamati a votare l’offerta pubblica di scambio su Banca Generali. Piazzetta Cuccia, rispondendo ad alcune domande relative a possibili incontri tra il Ceo Alberto Nagel e il consigliere di Generali Lorenzo Pelliccioli, afferma più volte di non voler commentare articoli di stampa ma ribadisce che Banca Generali, “è sempre stata negli anni un target privilegiato in ragione del fondamento industriale e strategico di una eventuale integrazione tra i due gruppi”. Proposte di integrazione – viene spiegato – erano state inviate già nel 2020.

    Per partecipare al voto sull’Ops di Piazzetta Cuccia sul 100% di Banca Generali in cambio della propria quota nel Leone di Trieste valgono solo le azioni acquistare entro lo scorso 11 agosto, mentre il deposito dei titoli potrà avvenire anche all’ultimo momento. L’operazione, concepita a seguito dell’Ops di Montepaschi su Piazzetta Cuccia, ha reso necessaria la consultazione dei soci ai sensi della ‘regola della passività’ che vincola le società oggetto di offerta pubblica di acquisto.

    Entro il giorno stesso dell’assemblea potranno essere depositate le azioni per partecipare al voto, purché siano state acquistate prima dello scorso 11 agosto. Atteso anche il verdetto della Bce sull’operazione, che in caso di via libera, si terrà in settembre, prima che termini l’Ops di Montepaschi su Mediobanca, che si chiuderà il prossimo 8 settembre.

    Le due operazioni sono legate tra loro e da esse dipende il destino di Piazzetta Cuccia e, a cascata, di Generali, di cui Piazzetta Cuccia ha il 13%. L’obiettivo di Mps è di arrivare ad almeno il 66,7% delle adesioni, anche se a Siena basta raggiungere la “soglia tecnica” del 35% per il controllo di fatto su Piazzetta Cuccia. Un obiettivo che è nelle cose visto il 30% di cui dispongono Delfin e Caltagirone e il rimanente 5% in mano alle casse previdenziali come Enpam, Enasarco e Inarcassa, più l’eventuale soccorso di Unicredit, che ha l’1,9% di Mediobanca. L’eventuale adesione dei fondi è legata invece allo sconto tra le 2,53 azioni che Mps offre in cambio di una singola azione di Piazzetta Cuccia è pari al 2,4%, che in termini di capitalizzazione corrisponde a oltre 412 milioni di euro. L’attesa del mercato è per un rilancio da parte di Mps, ma sulla questione l’amministratore delegato di Rocca Salimbeni è sempre stato molto chiaro. Già in aprile Luigi Lovaglio affermava che “più ci avviciniamo all’operazione, più il tasso di concambio verrà confermato”, ma il mercato forse sta dicendo un’altra cosa, mantenendo costante la distanza tra i due titoli in borsa.

    Quanto invece all’Ops di Mediobanca su Banca Generali, il voto favorevole dei fondi sembra assicurato dopo le raccomandazioni dei proxy advisor Iss, Glass Lewis e Pirc, l’agenzia europea specializzata sui fondi pensione. E’ atteso il voto favorevole di BlackRock, salito oltre il 5%, che lo scorso 17 aprile aveva votato contro l’Ops su Mediobanca all’assemblea di Montepaschi. Hanno annunciato il sì invece Norges Bank e altri fondi pensione per un blocco totale di quasi il 2%.   

Via libera della Bce all’acquisizione di Banca Generali da parte di Mediobanca. Lo annuncia Piazzetta Cuccia sottolineando che Francoforte autorizza Mediobanca ad “acquisire il controllo diretto di Banca Generali” mentre Bankitalia dà il via libera ad acquisire il controllo indiretto e la partecipazione qualificata nelle controllate Generfid, Intermonte, Nextam, 8a+ Investimenti e Tosetti Value. Mediobanca è tenuta a presentare un piano d’inegrazone entro 6 mesi dall’acquisizione di Banca Generali, che, seguito dell’acquisizione, sarà soggetta alla vigilanza diretta della Bce.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA