Il commento al triplice fischio della sfida con il Modena
Il Toro non brilla, ma vince e avanza ai sedicesimi di Coppa Italia. Partita a due facce con il Modena: disastrosa quella del primo tempo, chiuso tra i fischi e senza segni di vita; vivace quella del secondo, in cui la squadra di Baroni cambia modulo passando al 4-3-3 e trova subito la via del gol grazie a Vlasic. La rete del 10 granata arriva dopo una bella iniziativa di Ilkhan, uno dei migliori in campo. Finisce 1-0 e i granata superano i trentaduesimi, al prossimo turno incontreranno il Pisa.
Le scelte: a sorpresa due titolari, Masina e Gineitis—
Per la prima ufficiale sulla panchina granata, Marco Baroni fa fede al 4-2-3-1. Tra i pali confermato Israel. In difesa la sorpresa è nella coppia di centrali con Masina a fare coppia con Coco al posto di Maripan. Sulle fasce Pedersen vince il ballottaggio con Dembelé, a sinistra l’unica scelta è Biraghi. In mediana spazio a Casadei, ma anche qui a sorprendere è il compagno di reparto: c’è Gineitis al posto di Anjorin. Ngonge a destra sulla trequarti, Vlasic dietro alla prima punta Adams e largo a sinistra Aboukhlal.
Il primo tempo: troppa poca sostanza, è il Modena a un passo dal gol—
Il Torino cerca soluzioni nei primi minuti, spaziando da un fronte all’altro senza riuscire però a impensierire. Si passa principalmente dalle corsie esterne con Pedersen e Biraghi che provano a lanciare lungo all’indirizzo di Ngonge e Aboukhlal, contenuti. Il Modena costruisce con pazienza e si avvicina due volte alla porta di Israel. Nel secondo tentativo, un brivido percorre la difesa del Toro. Tutto nasce da un corner in favore dei gialloblù, il pallone scende in mezzo all’area dove ci sono tante gambe, su tutti arriva Adorni che controlla e calcia addosso a Israel. Il portiere granata mura, sulla ribattuta Adorni spara alto. Il Torino non riesce ad arrivare dalle parti di Chichizola, così al 18′ prova a dare una scossa Aboukhlal con un tiro dalla distanza che termina alto ma viene comunque applaudito dai sostenitori allo stadio perché smuove le acque. Non è che la squadra di Baroni non provi a costruire, ma sono troppi gli errori e troppo macchinosa in generale la manovra. Il Modena approfitta dei buchi per proporsi e con il tempo prende sempre più campo. Per il Torino invece solo un paio di squilli, timidi. Al 22′ una discesa di Pedersen a campo aperto, dopo palla persa sulla trequarti granata, si trasforma in occasione in seguito all’apertura sulla corsa di Ngonge e al cross in mezzo per il colpo di testa di Vlasic, alto. Subito dopo un’altra incornata dà l’illusione del vantaggio: Casadei non trova lo specchio. La reazione del Modena si concretizza a fine reazione e impensierisce molto di più. Santoro dal limite cerca Israel, conclusione centrale neutralizzata. Ci riprova poco dopo lo stesso Santoro, questa volta con molto più mordente ma fortunatamente per i granata sul destro a fil di palo c’è ancora Israel. Nel finale di frazione solo gialloblù all’attacco, il Torino non si allunga e resta nella propria metà campo. Il Modena cresce ancora senza che i granata riescano a prenderne le misure, e al 43′ va a un passo dal vantaggio: splendida conclusione a giro di Gerli, si stampa sulla traversa. Pioggia di fischi all’indirizzo dei giocatori di Baroni. Ci prova anche Beyuku con un diagonale rasoterra, Israel fa suo il pallone senza problemi. Altri fischi dagli spalti.
Il secondo tempo: Ilkhan torna e ispira, Vlasic chiude i giochi—
Alla ripresa Baroni cambia la veste tattica al suo Torino sfruttando l’ingresso di Ilkhan al posto di Aboukhlal. Si passa al 4-3-3. Ilkhan vertice basso a centrocampo, Gineitis e Casadei diventano mezz’ali. Il tridente offensivo ha sempre come terminale Adams, alla sua destra sempre Ngonge mentre cambia la posizione di Vlasic, adattato a esterno sulla sinistra. Finalmente arriva un segnale di vita, di cui è promotore proprio Ilkhan, al rientro in campo dopo un anno e tre mesi dall’ultima partita giocata. Il centrocampista turco dà coraggio e parte per vie centrali con un’incursione che non viene seguita dai difensori gialloblù, poi il tiro forte ma centrale che Chichizola tocca ma non ferma. Il pallone resta in area dove arriva Vlasic, tocco con il mancino a insaccare il pallone sotto la traversa e 1-0 al 57′. Il pubblico del Grande Torino apprezza e torna a cantare. Poco dopo arriva quasi il bis: cross di Gineitis da fondocampo, in spaccata Ngonge non riesce a imbucare. Al 58′ altre due sostituzioni per Baroni: Lazaro prende il posto di Pedersen, Simeone fa l’esordio in maglia granata subentrando ad Adams. Dopo i ritmi elevati dei primi minuti, torna maggiore equilibrio a venti minuti dalla fine. Al 79′ spazio anche per Anjorin, in campo al posto di Gineitis. L’inglese viene subito ammonito per un intervento a centrocampo, poco prima giallo anche a Ngonge. Il Modena tenta di riaprire la partita e si avvicina anche a un attento Israel. Questa volta, a differenza del primo tempo, il Torino risponde. L’iniziativa è firmata Simeone, che dal limite controlla e costringe Chichizola a tuffarsi, consensi dalla Maratona. All’87’ si ferma per un attimo la partita per il cambio più atteso: torna Zapata, accolto da ovazione, cori e applausi; esce Ngonge. Subito dopo due brividi, uno per parte. Prima Beyuku elude il contrasto di Biraghi, ma si ferma con l’arrivo di Masina; sul ribaltamento di fronte tocca a Simeone inventare, il pallone resta però sotto a Vlasic, che non riesce a controllarlo. Cinque minuti di recupero. Non cambia più il risultato e questa volta il Torino esce dal campo tra gli appalusi, salutando la Maratona ed evitando scivoloni che avrebbero complicato l’inizio di stagione.
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